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Covid e mascherine, inquietanti scoperte. FdI: “Determinati a far emergere tutta la verità”

Malan: «Gli italiani hanno il diritto di sapere se qualcuno ha approfittato di un'emergenza drammatica per fare affari alle spalle della nazione»

Politica - di Alice Carrazza - 19 Febbraio 2025 alle 17:29

Fratelli d’Italia ha convocato questa mattina una conferenza stampa per fare il punto sui lavori della Commissione d’inchiesta sul Covid. Un’iniziativa necessaria, secondo i deputati e senatori presenti, per far luce su un quadro che si fa sempre più «inquietante». La vicenda al centro del dibattito è quella della maxi-commessa da oltre 1,2 miliardi di euro per mascherine provenienti dalla Cina: dispositivi potenzialmente nocivi, privi di certificazione regolare, e introdotti in Italia senza controlli. Un fiume di denaro pubblico che si sarebbe dissolto nell’emergenza, e che evaporando ha incrementato le minacce per la salute dei cittadini.

“Mascherine non idonee, uno scandalo da 1,2 miliardi”

«La Commissione lavora con un ritmo serrato, ascoltando testimonianze fondamentali per ricostruire la gestione della pandemia», ha esordito il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, impegnato dal principio nei lavori, e evidenziando la regolarità con cui vengono svolte audizioni e analisi.

Poi, il nodo centrale: la maxi-commessa di oltre un miliardo e duecento milioni a società cinesi. «Ieri un funzionario dell’Agenzia delle Dogane, il dottor Martina, ha confermato che molte di queste mascherine erano assolutamente non idonee e potenzialmente nocive per la salute. Dispositivi destinati a un target sensibile e usati da medici, poliziotti, operatori sanitari in prima linea. Una fornitura pagata quattro volte il prezzo reale e su cui vogliamo vederci chiaro», ha detto Filini.

Covid: un’indagine ostacolata dalle sinistre

Lucio Malan, capogruppo al Senato, ha sottolineato la determinazione del partito: «FdI ha voluto questa Commissione per far emergere ciò che è stato taciuto. Già nel 2021 il nostro centro studi denunciava opacità, scudi penali e decisioni emergenziali prive di controlli. Ora scopriamo che le mascherine cinesi avevano perfino una stampigliatura a inchiostro, cosa assolutamente vietata per il rischio di inalazione di sostanze tossiche. Non manca un semplice timbro: mancano le caratteristiche di sicurezza fondamentali».

La battaglia per la trasparenza sulla gestione della pandemia si preannuncia ancora lunga, ma Fratelli d’Italia assicura di non mollare la presa. «Proseguiamo, non senza difficoltà, ma con grande determinazione. Per tutti gli italiani. Perché hanno il diritto di sapere se qualcuno ha approfittato di un’emergenza drammatica per fare affari alle spalle della nazione», ha concluso Malan.

“Norme azzerate, controlli inesistenti: il governo Conte sapeva”

A rincarare la dose ci ha pensato poi la deputata di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri, capogruppo alla Camera, che ha denunciato un vero e proprio stravolgimento delle regole in nome di una «necessità politica». «La pubblica amministrazione ha derogato a tutte le norme vigenti, azzerando i controlli doganali e consentendo l’importazione di mascherine con certificazioni non regolari, o addirittura false. La Guardia di Finanza ha poi accertato che molte di questi dispositivi di protezione erano addirittura pericolosi per la salute», ha dichiarato Buonguerrieri.

Ma c’è di più: il governo Conte e la dirigenza delle Dogane erano a conoscenza dell’inidoneità di queste mascherine. «Nonostante sapessero, hanno continuato ad importarle, pagandole anche più del dovuto. Questo significa che negli ospedali italiani sono stati distribuiti dispositivi di protezione inefficaci e potenzialmente dannosi», ha aggiunto la deputata, lasciando intravedere scenari che lei stessa definisce «molto gravi».

E le opposizioni nel frattempo? Cosa fanno? Buonguerrieri non ha risparmiato critiche: «Il Movimento 5 Stelle ha avanzato richieste pretestuose, come il rinvio alla Procura degli stenografici delle audizioni, che però sono pubblici e accessibili a tutti. Il Partito Democratico, invece, ha chiesto di audìre il magistrato che ha condannato la presidenza del Consiglio e il ministero della Salute a risarcire Jc Electronics Srl per tre milioni di euro. Non se ne capisce la ragione, se non il tentativo di mettere in discussione sentenze già concluse, o quello di intralciare i lavori della Commissione».

“Silenzio stampa su Arcuri e una Commissione boicottata”

Galeazzo Bignami, capogruppo FdI alla Camera, ha puntato il dito contro il trattamento mediatico della vicenda: «Oggi ci saremmo aspettati titoli sui giornali, invece nulla. Quando Arcuri è stato audìto, le “lenzuolate giustificazioniste” non sono mancate. Ma parliamo di 880 milioni di mascherine contraffatte, immesse negli ospedali e nelle strutture sanitarie, per una spesa pubblica enorme. Il silenzio è un abisso». E ha evidenziato: «Noi non stiamo celebrando processi, ma facendo ciò che l’Europa stessa ci chiede: verificare cosa è accaduto per evitare che si ripeta».

«Nelle Dogane abbiamo trovato funzionari indagati, promossi o rimossi ad nutum (a piacimento). Il piano pandemico, seppur obsoleto, poteva essere attivato e invece è stato ignorato. La Commissione sta scoprendo queste verità nel silenzio generale. E non solo: Arcuri gode di uno scudo penale ed erariale che lo protegge da ogni accusa, salvo prova del dolo. Ma come si fa a provarlo, se chi dovrebbe essere valutato può sottrarsi alle domande?», ha affermato Bignami. «Dispiace anche che la procura di Roma abbia impiegato tre mesi a trasmettere parzialmente dei documenti. E, casualità, la lettera era firmata dal procuratore Lo Voi. Ovviamente non voglio insinuare nulla, però è particolare».

Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha ricordato inoltre: «Questa Commissione per due anni non è stata posta nella condizione di partire perché le opposizioni si sono rifiutate di indicare i propri membri per sei mesi, dichiarando apertamente che avrebbero boicottato i lavori. Hanno boicottato una legge dello Stato. Ora che stiamo arrivando alla verità, si innervosiscono. E questo ci dice che siamo vicini a qualcosa di grosso».

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di Alice Carrazza - 19 Febbraio 2025