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Germania, scalda i muscoli la coalizione dei perdenti. La sinistra sconfitta non molla la poltrona

Flop storico di Spd e Verdi

Germania, scalda i muscoli la coalizione dei perdenti. La sinistra sconfitta non molla la poltrona

Ora la parola d'ordine è fare presto. Merz annuncia un governo di coalizione con l'Spd. "Avvieremo i colloqui nei prossimi giorni per chiudere prima di Pasqua"

Esteri - di Stefania Campitelli - 24 Febbraio 2025 alle 16:11

Esito previsto, anticipato largamente dai sondaggi confermati nelle urne, ma non con numeri così imponenti e ultimativi. La débacle dei socialdemocratici in Germania e la sconfitta anche personale del cancelliere uscente, Olaf Scholz, che già anticipato che lascerà la politica, è schiacciante. Così come è schiacciante il successo della destra di Afd che conquista 10 punti (ottiene il  20,8% delle preferenze, +10,4% rispetto al voto del 2021)  diventando il secondo partito dietro alla Cdu-Csu (che ottiene il 28,6 di preferenze) di Friedrich Merz, prossimo cancelliere. Alle prese con il battesimo della Grosse Koalition con i perdenti (socialdemocratici e Verdi) per sbarrare la strada alla destra in nome del sempreverde “cordone sanitario”.

Germania, storico tonfo per l’Spd di Scholz

Tonfo pesante per Spd che scende al minimo storico dal dopoguerra e registra un calo di quasi dieci punti (- 9,3%) fermandosi a 16,4%. A urne ancora calde il grigio cancelliere non ha potuto fare altro ammettere la sconfitta “storica” (“un risultato amaro”) e le sue responsabilità. Il partito tedesco più antico sembra destinato al tramonto. Addio per sempre ai sogni di gloria dello sbiadito successore di Schroeder, definito un “robot” dagli avversari e mal sopportato anche dai suoi. Oggi una nuova ammissione: “Il partito ha cercato di svolgere un buon lavoro a fronte di una delle maggiori sfide affrontate dal nostro Paese dal 1945. Ma come sono stato responsabile del successo, ora sono responsabile del risultato di ieri”.

Flop per i Verdi che si fermano all’11,6%

Flop anche per i Verdi di Robert Habeck e Annalena Baerbock che si devono accontentare di un magro 11,6% e perdono oltre il 3% rispetto alle elezioni del 2021. Habeck  ha già annunciato l’intenzione di lasciare la guida del partito. “Non rivendicherò più o aspirerò a un ruolo di leader nella gerarchia del partito dei Verdi. Il risultato non è positivo, volevo di più, volevamo di più”, ha detto preoccupato della “spaventosa normalizzazione” della destra. Fuori dal Parlamento la Sinistra populista (Bsw) di Sahra Wagenknecht, che manca per un soffio la soglia del 5% fermandosi al 4,97. Stessa sorte per i liberali dell’Fdp, guidati da Christian Lindner (pronta a ritirarsi dalla politica) che si fermano al 4,3% perdendo oltre 7 punti percentuali in 4 anni. Conquista l’8,8%, invece, la sinistra radicale della Linke di Heidi Reichinnek.

Verso una Grande coalizione Cdu/Csu-Spd

Malgrado il boom di voti (1 tedesco su 5) Adf (Alternativa per la Germania)  non governerà. A fermarla la storica conventio ad excludendum, subito sbandierata da Merz. Ancora una volta, a dispetto della stabilità, a dare le carte sarà una Grosse Koalition, una maggioranza di centrodestra e centrosinistra, poco coesa sui principali temi dell’agenda europea (immigrazione e Green Deal), tenuta insieme per sbarrare la strada alla destra estrema, ma numericamente governativa. Ora la parola d’ordine è fare in fretta. Con ogni probabilità si andrà verso un governo  Cdu/Csu-Spd. Pare esclusa, stando alle ultime dichiarazioni di Mertz, un’alleanza a tre (coalizione Kenya) con i Verdi, vista anche l’indisponibilità della Csu bavarese a sedere al governo con i green tedeschi. “Insieme con i socialdemocratici siamo nella posizione di formare un governo ed è esattamente quello che vogliamo”, ha annunciato il leader della Cdu, anticipando che i colloqui “inizieranno nei prossimi giorni”, per formare un governo di coalizione entro Pasqua. L’obiettivo è formare un esecutivo stabile, ma il cammino, stando ai numeri usciti dalle urne, non è facile.

Merz: colloqui nei prossimi giorni, governo entro Pasqua

“Il risultato dell’Afd alle elezioni di ieri – annuncia Merz – è “l’ultimo segnale di avvertimento perché i partiti politici del centro democratico in Germania trovino un terreno comune”. Tre i temi prioritari del nuovo governo: politica estera e sicurezza, immigrazione ed economia. Il successore di Scholz si augura di poter mantenere le relazioni transatlantiche, anche se “tutti i segnali che stiamo ricevendo dagli Stati Uniti indicano un calo d’interesse nei confronti dell’Europa e minore volontà di essere coinvolti in Europa”. “America First” non deve significare “America da sola”. Inaccettabile – ha detto chiaramente – una soluzione del conflitto russo-ucraino senza Kiev.

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di Stefania Campitelli - 24 Febbraio 2025