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Giornalisti, Ong e Casarini spiati dal governo? Da ridere. Ma spunta la manina libica anti-Meloni…

Giornalisti, Ong e Casarini spiati dal governo? Da ridere. Ma spunta la manina libica anti-Meloni…

Cronaca - di Lucio Meo - 7 Febbraio 2025 - AGGIORNATO 7 Febbraio 2025 alle 21:13

Giornalisti, responsabili di Ong e vecchi lupi, anzi, orsacchiotti di mare come Luca Casarini, spiati su ordine di Palazzo Chigi attraverso la società israeliana Paragon? E per farne cosa? La “pista” che accuserebbe la premier Meloni e i vertici del governo di ficcare il naso nei cellulari di persone “ostili”, ammesso che lo siano, fa più sorridere che indignare, soprattutto se si considera che fino a prova contraria la centrale dello spionaggio, che faceva capo al maresciallo Striano, con la possibile complicità di alti esponenti dei cinquestelle, aveva l’obiettivo di colpire il governo Meloni, come ha già verificato l’inchiesta (poi trasferita a Roma…) della Procura di Perugia. E allora?

Spiati ma per conto di chi? Spunta la pista libica…

Che Paragon c’è tra il caso Striano e il caso Casarin? Oggi i giornali si sbizzarriscono, e sono in tanti a far notare, all’opposizione che prova a calvalcare anche questa surreale spy-story, che i server di Paragon erano a disposizione non solo della sicurezza di Chigi ma anche di diverse procure. Non a caso, il ministro Matteo Salvini – a sua volta vittima di “spiate” con la divulgazione delle chat vecchie e goliardiche di FdI – oggi non commenta ma fa notare: “Non conosco la società in questione, non so se ci fosse questo software, non so da chi fosse usato, per quali motivi. Sicuramente è necessario un momento di chiarezza in quelli che sembrano regolamenti di conti all’interno dei servizi di intelligence che svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità, la sicurezza e la democrazia del Paese”.

I servizi segreti e i cani sciolti della Libia

Servizi italiani e israeliani in conflitto? E per quale motivo? Intanto, secondo la Stampa, dopo Luca Casarini e il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, tra gli spiati spunta anche il nome di Beppe Caccia, l’armatore della nave Mediterranea Saving Humans, e di un rifugiato sudanese, nonché tale Husam El Gomati, un libico che vive in Svezia. Dal suo canale Telegram nei giorni scorsi il cittadino libico aveva parlato di un piano per indebolire il governo italiano a partire dal caso Almasri. Un piano orchestrato dai servizi segreti di Tripoli che osteggiano l’Italia.

Paragon ha confermato che tra i suoi clienti c’erano un’agenzia di polizia e un’organizzazione di intelligence. E che stipula contratti solo ed esclusivamente con i governi. A questo punto, è il ragionamento del quotidiano, la risposta che fonti di primo piano del governo hanno fornito in queste ore aprirebbe due piste. O quella di qualche agente troppo solerte che si è mosso di propria iniziativa per accreditarsi”, ne deduce Open, riassumento i fatti. Altra ipotesi, che è anche quella formulata da Palazzo Chigi: sarebbe in corso un’indagine della magistratura, che ha tutto il potere di ordinare intercettazioni di questo tipo. Non proprio spiate di governo…

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di Lucio Meo - 7 Febbraio 2025