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Lo sfregio
Hamas restituisce i veri “resti” di Shiri Bibas ma prepara un altro macabro show
La famiglia Bibas ha confermato che i resti restituiti in Israele ieri sono stati quelli dell’ostaggio Shiri Bibas, fatta prigioniera dai militanti palestinesi nell’ottobre 2023. “Dopo il processo di identificazione presso l’Institute of Forensic Medicine, questa mattina abbiamo ricevuto la notizia che temevamo di più. La nostra Shiri è stata assassinata in prigionia e ora è tornata a casa dai suoi figli, dal marito, dalla sorella e da tutta la sua famiglia per riposare”, ha affermato la famiglia Bibas in una dichiarazione che segue l’orribile “errore” dei resti della donna consegnati ma che in realtà apparteneva al cadavere di una donna palestinese.
Hamas e il macabro show che si ripete
Per oggi l’esercito israeliano si aspetta che Hamas rilasci sei ostaggi in due diverse località della Striscia di Gaza a partire dalle 9 di stamattina, ha dichiarato l’Idf secondo cui Hamas rilascerà prima gli ostaggi a Rafah, nel sud di Gaza, e poi a Nuseirat, nel centro della Striscia. In cambio Israele libererà circa 600 prigionieri palestinesi dalle sue carceri, tra cui 60 che stanno scontando lunghe pene, secondo fonti palestinesi. Sul palco preparato da Hamas a Rafah, dove saranno consegnati alcuni degli ostaggi israeliani, ci sono i soliti cartelli con messaggi tra cui “Noi siamo il diluvio”, così come armi e attrezzature militari che il gruppo sostiene siano state rubate alle IDF il 7 ottobre 2023. Una delle armi è una pistola su cui il gruppo ha scritto “Ravshatz”, l’acronimo ebraico del capo della squadra di sicurezza locale di una comunità, a indicare che è stata presa a un individuo ucciso dai terroristi durante l’attacco del 7 ottobre.
Il dolore della famiglia di Shiri Bibas
“Nonostante i nostri timori per la loro sorte, continuavamo a sperare di poterli riabbracciare, e ora siamo distrutti e addolorati”, hanno dichiarato i familiari di Shiri Bibas su Instagram. Giovedì Hamas ha consegnato quattro corpi, affermando che appartenessero a Shiri Bibas, ai suoi due figli piccoli e a un ostaggio anziano.
Mentre i resti dei suoi due figli e dell’anziano ostaggio sono stati identificati come tali, le autorità israeliane hanno affermato che il quarto corpo non era quello di Shiri Bibas, scatenando rabbia e dolore in tutto Israele. Ma ieri Hamas, che ha attribuito la responsabilità a un possibile “scambio” di corpi, ha consegnato nuovi resti alla Croce Rossa, che ora sono stati identificati come quelli di Shiri Bibas.
Hamas sostiene da tempo che Bibas e i suoi figli, Kfir e Ariel, siano stati uccisi all’inizio della guerra. La famiglia Bibas è diventata il simbolo del calvario subito da Israele in quanto ostaggi dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha innescato la guerra a Gaza.
Hamas, che ha consegnato il corpo alla Croce rossa nella tarda serata di venerdì, aveva consegnato i corpi dei figli della 32enne tedesco-israeliana, Ariel e Kfir – che avevano solo 4 anni e 9 mesi quando sono stati rapiti – e di un altro prigioniero deceduto, l’attivista per la pace 84enne Oded Lifshitz. Gli esperti forensi israeliani hanno poi stabilito che i resti in una quarta bara non appartenevano a Shiri Bibas, come sostenuto da Hamas. L’organizzazione terroristica aveva poi ammesso di aver commesso un possibile errore.
Ariel e Kfir Bibas “sono stati brutalmente assassinati” da Hamas, le accuse lanciate da Israele. Hamas ha affermato che sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano nei primi mesi della guerra a Gaza, anche se non sono state fornite prove a sostegno di questa tesi. Il padre dei bambini, Yarden Bibas, 34 anni, è stato rilasciato vivo da Hamas il 1° febbraio. Tutti e quattro i membri della famiglia sono stati rapiti dal Kibbutz Nir Oz, nel sud di Israele, il 7 ottobre 2023.