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I dazi di Trump? Quelli di Biden furono altissimi, sovranisti e danneggiarono le esportazione degli Usa

I dazi di Trump? Quelli di Biden furono altissimi, sovranisti e danneggiarono le esportazione degli Usa

Esteri - di Gabriele Caramelli - 3 Febbraio 2025 - AGGIORNATO 3 Febbraio 2025 alle 17:43

Le polemiche nei confronti di Donald Trump per la nuova imposizione dei dazi da parte degli Usa verso Cina, Messico, Canada e Unione europea non tengono conto delle limitazioni economiche imposte già da tempo dal predecessore democratico Joe Biden. Anche l’ex presidente democratico aveva imposto dazi piuttosto consistenti nei confronti del gigante asiatico secondo il Corriere della Sera: la misura più stringente, per esempio, era stata applicata nei confronti delle macchine elettriche. Solo oggi, chissà perché, Pechino si lamenta di The Donald e lo accusa di usare il narcotraffico del fentanyl come una scusa per imporre delle tariffe più alte affermando invece di essere “uno dei paesi con più severi al mondo sulla lotta al narcotraffico, sia in termini di politica, sia di attuazione”. Se così fosse stato, le strade delle città americane non sarebbero state inondate da tossicodipendenti dell’oppioide proveniente dai laboratori del dragone e invece nel 2019 il numero di morti per overdose ha sfiorato i 45mila. Più in generale, in base ai dati riportati dal Corriere, durante l’amministrazione Biden nell’anno 2023, gli export americani in Cina, Messico, Canada e Unione Europa sono scesi vertiginosamente, rafforzando le importazioni da questi paesi.

I dazi di Trump, ma quelli di Biden erano altissimi e con i dem l’economia andava male

Biden aveva imposto il 100% dei dazi nei confronti delle automobili elettriche provenienti dalla Cina, praticamente la tassa più alta per questo genere di merce mentre contro le celle fotovoltaiche aveva comminato il 50% delle imposte. Invece, per quanto riguarda i materiali come acciaio, alluminio e batterie al litio, l’amministrazione americana progressista guidata da Sleepy Joe scelse di imporre il 25% delle tasse doganali. Al contrario, le tariffe decise da Trump nei confronti della Cina dal primo febbraio aumentano del 10% rispetto alle precedenti  in totale, mentre i paesi più colpiti sono il Canada e il Messico con il 25% dei dazi in totale, che a detta sua sono i responsabili del narcotraffico e dell’arrivo dei clandestini negli Usa.

Durante il governo dei democratici negli Usa, il rapporto tra esportazioni americane e importazioni dagli altri paesi non ha dato dei riscontri positivi. Stando allo studio di Exportusa.us, citato dal quotidiano milanese, nel 2023 il Messico ha rafforzato l’importazione dei propri prodotti in America per una cifra di 475,6 miliardi di dollari, mentre le esportazioni statunitensi si sono attestate intorno sui 323,2 miliardi. Lo stesso vale per il Canada con un import proficuo di 427,2 miliardi verso gli Usa, che anche stavolta non sono riusciti a pareggiare i conti con un export di 353,2 miliardi.

Il danno più consistente, però, arriva proprio dalla Cina verso la quale Biden aveva applicato delle restrizioni sommariamente consistenti. L’ex Impero Celeste è riuscito ad importate merci per 427,2 miliardi, mentre gli Stati Uniti hanno faticato per portare a casa un’esportazione di 147,8 miliardi. Per quanto riguarda i paesi dell’Unione europea, l’importazione verso gli Usa nel 2023 ha toccato i 514,9 miliardi di euro negli States, contro un export di 337,3 miliardi dagli Usa.

L’Italia e l’Europa sui dazi degli Usa

Il motivo per cui l’Europa si sta preoccupando per i dazi imposti da Trump verso Cina, Canada e Messico è che molto presto potrebbero arrivare delle tariffe molto salate anche per il nostro Continente. Allo stesso tempo, la politica economica di Biden nei confronti della Cina si è rivelata sommariamente come un buco nell’acqua anche per gli Usa, mentre quella estera non ha risolto alcun problema per un disgelo tra Ucraina e Russia: una situazione che dal punto di vista economico influisce ampiamente sul continente europeo, soprattutto per quanto riguarda il prezzo del gas. L’argomento delle tasse doganali degli Usa è molto delicato, tanto che di recente il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha affermato di essere preoccupato perché “è già accaduto in passato, lo ha fatto anche l’amministrazione Biden“.

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di Gabriele Caramelli - 3 Febbraio 2025