
Strategie integrate
Il nucleare torna al centro del dibattito: riflettori puntati su un mix equilibrato di fonti energetiche
Verso un futuro sostenibile di sicurezza e stabilità con un approccio capace di combinare innovazione e pragmatismo
L’Italia si trova di fronte a una sfida importante: quella di garantire una transizione energetica efficace, sfruttando ogni tipo di approvvigionamento a disposizione. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale adottare un mix energetico equilibrato che consenta di mantenere la sicurezza energetica, ridurre le emissioni di CO2 e supportare la competitività industriale. In questo contesto, il nucleare sta tornando al centro del dibattito come una delle possibili soluzioni, accanto alle fonti rinnovabili, ai biocarburanti, all’idrogeno e alle tecnologie di cattura della CO2.
Il nucleare torna al centro della scena
Dopo il referendum del 1986, l’Italia ha interrotto la produzione di energia nucleare, pur continuando a utilizzarla attraverso l’importazione di energia prodotta in centrali nucleari di Francia, Svizzera e Slovenia. Tuttavia, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha recentemente presentato una bozza di disegno di legge che propone la reintroduzione del nucleare sostenibile attraverso tecnologie avanzate.
La road map nazionale
Il programma nazionale prevede l’adozione di sistemi di fissione di nuova generazione e fusione, molto diversi da quelli utilizzati in passato, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza ed efficienza. Inoltre, si prevede un sistema di incentivi per le aziende del settore e misure di compensazione per le comunità che ospiteranno i nuovi impianti, escludendo la riattivazione delle vecchie centrali nucleari, a meno che queste non vengano riconvertite con tecnologie più avanzate.
Secondo le stime contenute nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), il nucleare potrebbe coprire fino all’11% del fabbisogno energetico italiano entro il 2050, con la possibilità di arrivare al 22% nel lungo termine.
Per un sistema energetico sostenibile e stabile
Per affrontare la transizione energetica in modo efficace, è necessario diversificare le fonti di approvvigionamento. Le energie rinnovabili, come l’eolico e il solare, giocano un ruolo fondamentale, ma da sole non bastano a garantire un sistema stabile e sicuro, data la loro intermittenza. È quindi importante integrare altre soluzioni, come il gas naturale e i biocarburanti, che offrono flessibilità alla rete, oltre all’idrogeno e alle tecnologie di cattura della CO2, strumenti chiave per la decarbonizzazione.
Nucleare di nuova generazione, tra opportunità e prospettive
In questo quadro, il nucleare di nuova generazione può rappresentare un’opportunità per garantire un approvvigionamento costante di energia, mentre la fusione nucleare resta l’obiettivo a lungo termine per una produzione sicura, pulita e illimitata. A livello europeo, la Commissione Europea ha recentemente lanciato l’Alleanza Industriale Europea sui piccoli reattori modulari (SMR), con l’obiettivo di accelerarne lo sviluppo entro il 2030.
Un caposaldo della strategia energetica di molti Paesi
Anche su scala globale, il nucleare continua a essere un pilastro della strategia energetica di molte nazioni. Nel 2021, nel mondo erano attive 437 centrali nucleari in 32 nazioni, generando il 10% dell’elettricità globale. In alcuni Paesi, come la Francia, l’Ucraina e la Slovacchia, il nucleare copre una percentuale ancora più elevata della produzione energetica nazionale, rispettivamente il 70%, il 55% e il 52%.
Un sistema energetico integrato che punti a sicurezza e stabilità
Di fronte alla crisi climatica e alla necessità di garantire una sicurezza energetica sempre più stabile, l’Italia sta valutando l’implementazione di nuove tecnologie nucleari con un approccio pragmatico. Nei prossimi sei anni, potrebbero infatti entrare in funzione i primi mini-reattori SMR di terza generazione, progettati per una produzione più flessibile e sicura. A medio termine, tra dieci e quindici anni, potrebbero essere operativi i reattori AMR di quarta generazione, caratterizzati da maggiore efficienza e minore impatto ambientale.
Nel lungo periodo, la fusione nucleare rappresenta una prospettiva rivoluzionaria, capace di trasformare il panorama energetico mondiale. L’Italia, in qualità di Presidente del G7, ha già dimostrato il suo impegno in questo settore, organizzando la prima riunione del Gruppo mondiale per l’energia da fusione, promosso dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.
Decarbonizzazione e sicurezza energetica
Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione senza compromettere la sicurezza energetica, la nostra nazione deve puntare su un approccio integrato, capace di combinare innovazione e pragmatismo. Non si tratta di scegliere tra nucleare e rinnovabili, ma di trovare il giusto equilibrio tra tutte le tecnologie disponibili, sfruttando le opportunità offerte dalla ricerca e dallo sviluppo. Con questa strategia, sarà possibile affrontare con successo le sfide future e garantire un sistema energetico sostenibile e stabile per le prossime generazioni.