
L'ultimo bollettino vaticano
“Il Papa sta riposando”: l’aggiornamento dal Gemelli. Il rianimatore: possibile sepsi dietro il problema renale
“La notte è trascorsa bene, il Papa ha dormito e sta riposando”: in dodici laconiche parole la sala stampa della Santa Sede ha aggiornato la mattina di lunedì 24 febbraio sulle condizioni di salute di Francesco, ricoverato al Gemelli da undici giorni.
Nella giornata di ieri, come ha riferito il bollettino medico serale, si sottolineava che le condizioni di salute del Papa ”permangono critiche; tuttavia da ieri sera non ha presentato ulteriori crisi respiratorie. Ha effettuato le due unità di emazie concentrate con beneficio e con risalita del valore di emoglobina. Stabile è rimasta la piastrinopenia”. Una nuova criticità- pure ritenuta sotto controllo – si è manifestata ieri: ”alcuni esami sanguigni dimostrano una iniziale, lieve, insufficienza renale, allo stato sotto controllo. Prosegue l’ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ben orientato. La complessità del quadro clinico, e l’attesa necessaria affinché le terapie farmacologiche possano dare qualche riscontro, impongono che la prognosi resti riservata”. Servirà ancora tempo – a quanto si evince – per capire se la terapia contro la polmonite bilaterale funzioni.
Il Papa al Gemelli: “La notte è trascorsa bene”
Non sfugge nel bollettino il mancato riferimento al fatto che il Papa si sia alzato e abbia fatto colazione e letto i giornali, come riferito nei giorni scorsi nelle cronache sul Gemelli. La vita del Pontefice dipende da cosa succederà nelle prossime ore. “Da diversi giorni il Pontefice è sotto terapia antibiotica, se dovessero comparire problemi ai reni ci sarebbe un aggravamento importante e la prognosi potrebbe diventare infausta” ma “è un buon segno che non abbia avuto crisi respiratorie e che il valore dell’emoglobina, la cui mancanza causa anemia, sia risalito con le trasfusioni”.
“Uno dei motivi della riduzione di globuli rossi è la frequenza con cui sono effettuati i prelievi di sangue, necessari per controllare un paziente” commenta, in una intervista al Corriere della Sera, l’ultimo bollettino di ieri sera Abele Donati, direttore della clinica di anestesia e rianimazione dell’Azienda ospedaliera universitaria delle Marche, professore ordinario al Politecnico di Ancona. Sulla lieve insufficienza renale, spiega, che “potrebbe segnalare la presenza di una sepsi in fase iniziale. È la risposta dell’organismo a un’infezione in atto, in questo caso ai due polmoni. Il sistema immunitario per difendersi produce sostanze la cui diffusione provoca malfunzionamento di organi e apparati”. “L’infezione – prosegue – va controllata con gli antibiotici. È necessario poi supportare gli organi sofferenti. Per sostenere i polmoni viene infatti utilizzata l’ossigenoterapia ad alti flussi, una miscela di ossigeno e aria immessa da una macchina”.