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La “compagna di martello” della Salis va in aula in catene (video). Ilaria protesta, l’Ungheria l’asfalta

Il processo

La “compagna di martello” della Salis va in aula in catene (video). Ilaria protesta, l’Ungheria l’asfalta

Cronaca - di Leo Malaspina - 21 Febbraio 2025 alle 15:34

Ilaria Salis, tra una presentazione di “Vipera” e l’altra, ha trovato anche il tempo per guardare un video dall’Ungheria nel quale si vede la sua “compagna” di botte, inflitti pare a colpi di martello ai danni dei “neonazisti”, entrare in aula in catene alla mani e al collo, e di indignarsi. “Ho appena visto questo video dal Tribunale di Budapest, e il cuore mi esplode di rabbia e dolore. Ma nemmeno di fronte a questo trattamento degradante e indegno la dignità di Maja si piega. Siamo tutte con te. La Germania, dopo averla estradata illegalmente, deve ora riportarla subito a casa”, scrive su X l’eurodeputata di Avs, pubblicando un video in cui appare l’attivista Maja T, che stando alle autorità ungheresi avrebbe partecipato all’assalto contro i militanti di estrema destra di cui è stata accusata anche la stessa Salis, in catene all’udienza davanti al giudice a Budapest.

L’attivista Maja T “non binaria” ma accusata di terribili violenze

Maja T., una militante antifascista tedesca non binaria – di fatto un uomo, come dicono i documenti, che si sente donna e dunque viene declinata dai compagni al femminile – è accusata anche lei dei violenti pestaggi di alcuni neonazisti ungheresi durante il Giorno dell’onore dell’11 febbraio del 2023 e per questo estradata dalla Germania nonostante il parere avverso dell’Alta corte, entra in aula con i piedi legati, in vita un cinturone a cui sono assicurate le manette, attaccato a sua volta a un guinzaglio tenuto da un agente con il passamontagna.

Ma è la stessa eurodeputata di Avs che rischia di perdere l’immunità parlamentare e di tornare a processo in Ungheria, un processo che come sostiene la Salis  non potrebbe essere “equo e giusto, ma viziato dalle pressioni politiche del governo di Viktor Orban”. Come Ilaria Salis, Maya T. rischia 24 anni di carcere. La procura ungherese le ha offerto una sorta di patteggiamento: 14 anni  di reclusione senza condizionale in cambio della confessione della sua colpevolezza. L’ipotesi è che anche lei facesse parte della cosiddetta “banda del martello” che seminò il panico in Turchia.

La reazione alle accuse di Ilaria Salis da parte dell’Ungheria

“Che bizzarro, Ilaria Salis, agitarsi contro una procedura giudiziaria equa dal comfort del tuo comodo seggio al Parlamento europeo! Se sei così sicura della tua innocenza, perché non abbandoni l’immunità e affronti la musica? Non lo farai perché sai esattamente che quello che tu e i tuoi compagni delinquenti avete fatto è stato un crimine violento e abominevole”, scrive in un tweet il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, replicando alle critiche espresse dall’eurodeputata di Avs per le immagini del processo a Budapest all’attivista Maja T., accusata, insieme a Salis, di aver partecipato a un assalto contro militanti di estrema destra.

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di Leo Malaspina - 21 Febbraio 2025