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La rivelazione choc dei soldati nordcoreani: “Ci costringevano al suicidio per evitare la cattura degli ucraini”

Guerra in Ucraina

La rivelazione choc dei soldati nordcoreani: “Ci costringevano al suicidio per evitare la cattura degli ucraini”

Esteri - di Gabriele Caramelli - 28 Febbraio 2025 alle 09:57

Due soldati nordcoreani sono stati intervistati dal Wall Street Journal dopo essere stati catturati nel Kursk dalle forze militari ucraine, che adesso controllano una parte della regione. Durante la conversazione, i due ostaggi hanno confermato ancora una volta la versione consegnata ai media della Corea del sud: entrambi sono arrivati in Russia lo scorso anno insieme a migliaia di commilitoni, ma senza sapere che avrebbero combattuto al fronte con l’esercito di Vladimir Putin e tantomeno chi fossero i loro nuovi nemici.

I militari nordcoreani sono stati armati di kalashnikov e informati che avrebbero combattuto contro i sudcoreani, alleati con l’esercito ucraino. Successivamente, i militari di Kim Jong Un sono stati schierati in prima linea nel Kursk con l’ordine di evitare la prigionia, anche a costo di doversi suicidare. Uno dei due intervistati è un 26enne di nome Ri, che ha raccontato di essersi incamminato verso il fronte ucraino mentre era in stato di choc, a causa del ferimento alla mandibola e al braccio durante un combattimento. Il ragazzo ha poi aggiunto che dopo essersi accorto del proprio errore, non ha fatto in tempo a togliersi la vita innescando una granata. Il Wall Street journal è la prima testata occidentale ad aver intervistato i due prigionieri nordcoreani, che attualmente sono detenuti in un carcere di Kiev.

Le rivelazioni choc dei soldati nordcoreani

Secondo il raconto del giovane Ri, la disciplina tra le file dei soldati era stata rafforzata dalla presenza degli agenti della polizia segreta nordcoreana, che educavano i soldati con sessioni ideologiche sul campo e insegnandogli che la resa fosse equiparabile al tradimento. Inoltre, i due militari nordcoreani hanno spiegato che l’indottrinamento da parte degli agenti segreti continuava anche durante i bombardamenti dell’artiglieria ucraina. I comandanti leggevano ai soldati alcune lettere del dittatore nordcoreano Kim Jong Un mentre altri ancora venivano incaricati di trascriverle a mano: secondo il racconto, in una di queste note inviate in occasione del Capodanno c’era scritto: “Mi mancate molto, compagni”.

 

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di Gabriele Caramelli - 28 Febbraio 2025