
Tecnologia
L’intelligenza artificiale prende piede e gli artisti fanno fronte comune: “È una minaccia per il nostro lavoro”
Partecipanti confluenti da oltre 100 Paesi, tra cui capi di stato e di governo, si sono riuniti in occasione del “Summit for Action on Artificial Intelligence”. Al termine dell’incontro, tenutosi a Parigi il 10 e 11 febbraio, è stata sottoscritta una dichiarazione volta a promuovere un’Ia “aperta, inclusiva ed etica”. Tra i firmatari assenti USA e Gran Bretagna. Il vicepresidente americano, J.D. Vance, ha espresso forti perplessità nei confronti della linea di sviluppo intrapresa, ribadendo come vincoli ideologici possano essere dannosi e frenanti per un’innovazione giusta e sicura. Emmanuel Macron, d’altro canto, ha sottolineato la necessità di un’Ia in linea con i valori Europei da lui stesso millantati. Duecento miliardi di euro sono stati stanziati dall’UE e Ursula Von der Leyen ha annunciato la creazione di 12 giga-factory dedicate a tale sviluppo. L’obiettivo è quello di rivoluzionare i settori medici e della scienza, ricoprendo un ruolo di primo piano all’interno del panorama mondiale. E mentre USA e Cina “combattono” per il predominio digitale, l’attuale impatto dell’IA destabilizza il mondo del lavoro, sollevando proteste e preoccupazioni all’interno del panorama artistico e non solo.
Gli sceneggiatori di Hollywood bloccano le produzioni e gli attori temono di essere sostituiti dall’intelligenza artificiale
Il dibattito è aperto e le voci degli esperti rincarano la dose in merito alle perplessità riguardo un futuro ormai dietro l’angolo. Che le opportunità dell’innovazione si trasformino in una minaccia per interi settori è ciò che, fra molti, temono gli sceneggiatori di Hollywood. Lo sciopero indetto dalla Writers Guild of America in seguito alle fallimentari trattative con l’Alliance of motion picture and television producers è durato 148 giorni. La preoccupazione principale è che le case di produzione possano utilizzare l’Ia per scrivere e modificare le sceneggiature, riducendo al minimo il lavoro umano e identificandolo come di secondaria importanza. A schierarsi in prima linea anche attori, musicisti e scrittori. La richiesta è che si arrivi a legiferare in materia, ritenendo dannosa e oltraggiosa per i diritti umani un’intelligenza artificiale impossibile da governare. Un nuovo sciopero è stato recentemente indetto contro le compagnie che producono videogiochi, accusate dagli attori di un utilizzo improprio delle performance, per raccogliere dati e realizzare progetti senza permesso. “Chiamano ‘Dati’ le nostre informazioni, il nostro movimento, la nostra voce, il modo in cui parliamo. Per loro, sono solo dati. Per noi, sono le nostre speranze, sogni e obbiettivi di vita. In pratica significa perdere tutto quello che abbiamo e gettarlo nella spazzatura”, ha dichiarato il doppiatore Ted Evans. A destare timore anche la possibilità di creare interpreti “ibridi”, non riconducibili, per somiglianza, a nessun individuo specifico ma in grado di stravolgere il panorama artistico.
Violazione dei diritti d’autore e automazione dell’Ia non regolamentata. L’ industria musicale e i pittori si scagliano contro il progresso
Di recente, anche i pittori hanno avviato una battaglia contro l’Ia generativa. L’accusa è che l’intelligenza artificiale venga addestrata sulla base di opere esistenti, violando consensi e diritti d’autore. A subire le conseguenze dell’automazione del lavoro sono anche gli illustratori, non più indispensabili per la creazione di “concept art” e copertine di libri e riviste. Piattaforme come Deviantart e Adobe hanno introdotto strumenti per proteggere le opere umane, Getty images ha vietato il caricamento di immagini generate dall’AI. Cause legali per plagio e furto di stile sono già state avviate da numerosi artisti, tormentati da una svalutazione dell’arte umana. Anche l’industria musicale ha denunciato il bisogno di una regolamentazione dei nuovi sistemi, minacciata da composizioni automatizzate e clonazione delle voci. Nel 2023, la canzone “Heart on My Sleeve” ha imitato le voci di Drake e The Weekend. Nel 2024 l’Ia ha creato una collaborazione tra Mina, Adriano Celentano e Geolier sulle note di “Acqua e sale”, ricreandone la voce e modificandone il testo.
L’Italia è impegnata sulle Ia. Meloni: “Regole etiche che mettano al centro la persona”
Sul ruolo dell’AI si è così espressa, lo scorso marzo, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Noi eravamo abituati ad un progresso che aveva come obiettivo soprattutto quello di ottimizzare le capacità umane e che si concentrava essenzialmente sulla sostituzione del lavoro fisico – ha spiegato – in un mondo nel quale l’uomo rimaneva comunque al centro e poteva anzi concentrarsi sui lavori di concetto, sui lavori di organizzazione. “L’intelligenza artificiale ha ribaltato questo paradigma, perché ad essere soppiantato oggi non è più il lavoro fisico, ma rischia di essere l’intelletto umano, ovvero ciò che da sempre ha reso l’uomo insostituibile rispetto ad una macchina” e ancora “è una tecnologia che può sprigionare tutto il suo potenziale positivo solo se il suo sviluppo si muoverà in un perimetro di regole etiche che mettano al centro la persona, i suoi diritti e i suoi bisogni”. Questa è la bussola che ha orientato e continuerà a orientare il nostro lavoro, a ogni livello”, ha poi concluso. Un messaggio che ha l’obiettivo di chiarire le linee guida dell’obiettivo da raggiungere e per il quale l’Italia si batte in Europa e nel mondo.