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L’arrivo in Italia, il decreto di espulsione, i precedenti: chi è l’attentatore di Monaco

Terrore in Germania

L’arrivo in Italia, il decreto di espulsione, i precedenti: chi è l’attentatore di Monaco

Farhad N. era arrivato in Europa come minore non accompagnato e ci è rimasto nonostante i reati e la radicalizzazione. Tedeschi nuovamente sotto choc, a due settimane dal voto

Esteri - di Gabriele Caramelli - 13 Febbraio 2025 alle 18:26

L’attentatore afghano di 24 anni che si è lanciato con una macchina contro la folla a Monaco ferendo 28 persone e causando la morte di una persona aveva anche pubblicato diversi post filo-islamisti sui suoi profili socialIl migrante, noto mediaticamente come Farhad N. è nato a Kabul nel 2001 e dopo essere arrivato in Germania nel 2016 come minore non accompagnato aveva fatto richiesta d’asilo, ma l’Ufficio federale l’aveva respinta.

Il giovane fu inizialmente affidato a una struttura per minori e la sua espulsione inizialmente era stata sospesa, tanto che gli venne concesso un permesso di soggiorno temporaneo. Successivamente l’afghano divenne noto alle forze dell’ordine per reati connessi al furto e agli stupefacenti: per il momento la polizia tedesca non ha escluso l’ipotesi di un attentato terroristico. Nel 2020 gli era stato ordinato di lasciare il territorio tedesco e sembra che ancor prima di andare in Germania fosse riuscito ad entrare in Italia.

Alice Weidel, candidata di Afd alle elezioni, ha subito preso di petto le politiche dell’accoglienza perseguite dalla Germania. Da sottolineare che persino il cancelliere progressista Olaf Scholz non ha potuto far altro che concordare, chiedendo l’allontanamento dal territorio tedesco dell’attentatore. Il ministro dell’Interno Nancy Faeser ha precisato che il governo sta utilizzando il pugno di ferro, dimenticando però la quantità di attentati in Germania negli ultimi mesi. Il candidato per il Cdu Friederich Merz ha parlato dell’importanza di un cambio di passo necessario per la sicurezza del paese. Il dramma di Monaco arriva proprio durante la campagna elettorale, a poco più di una settimana dalle elezioni tedesche. E non è escluso che l’ennesimo episodio possa anche influenzare le dinamiche politiche.

Adesso anche Scholz chiede l’espulsione dell’attentatore che condivideva post filo-islamisti

Il cancelliere tedesco Scholz ha definito un “atto orribile” l’episodio che ha gettato Monaco nel terrore. Aggiungendo che l’attentatore afghano “deve essere punito, espulso e deportato nel suo Paese”. Il ministro Faeser ha spiegato che il governo federale ha “intensificato notevolmente” le norme sull’espulsione dei delinquenti violenti e ha garantito maggiori espulsioni. Adesso anche la sinistra tedesca “scopre” il pericolo che comporta la clandestinità e la mancata integrazione.

Afd e Cdu chiedono un cambio sulle politiche migratorie e una svolta sulla sicurezza

Gli attacchi di Aschaffenburg e Magdeburgo dei mesi scorsi, compiuti da due migranti contro i civili tedeschi, hanno allertato ancor di più le forze di destra e i centristi liberali. A Magdeburgo, il responsabile dell’attacco ai mercatini di Natale era un medico psichiatra saudita di sinistra, arrivato in Germania nel 2006 mentre  ad Aschaffenburg l’autore della morte di un bambino e di un uomo era un cittadino afghano di 28 anni. Dal momento che la Germania si trova molto vicina alle elezioni nazionali, un evento tragico come quello di Monaco può dimostrarsi una spina nel fianco per la coalizione di sinistra guidata dall’Spd.

”L’autista dell’attacco terroristico a Monaco era un richiedente asilo afghano noto alla polizia. Ancora una volta, molte persone sono rimaste gravemente ferite e ancora una volta donne e bambini sono stati tra le vittime”. L’ha scritto su X la candidata alla cancelliera tedesca per Afd Alice Weidel, sottolineando la sua “più profonda solidarietà va alle vittime e alle loro famiglie”. “Continuerà così per sempre? Serve un cambiamento nella politica migratoria ora!”, ha aggiunto la segretaria del partito di destra. Friederich Merz del Cdu/Csu ha sottolineato su X che “tutti nel nostro Paese devono tornare a sentirsi sicuri. In Germania deve cambiare qualcosa”. “La sicurezza delle persone in Germania sarà la nostra priorità” ha aggiunto “Faremo rispettare la legge in modo rigoroso”. Poi ha rivolto la propria solidarietà alle persone colpite e ringraziando le forze di sicurezza per il lavoro svolto.

Salvini, Lega: “Terrore e morte figli dell’accoglienza indiscriminata”

“Ancora terrore e morte nel cuore dell’Europa, a Monaco di Baviera, per mano di un afghano che ha travolto la folla alla guida di un’auto. Decine di feriti, tra cui diversi bambini, e almeno un decesso. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture italiano Matteo Salvini è stato tra i primi a commentare la vicenda sui social. “Che orrore” ha aggiunto nel post “E’ l’ennesimo tragico risultato figlio di anni di accoglienza incontrollata e finta tolleranza, con la grave complicità di Bruxelles”.”Essere europei è innanzitutto difendere i nostri confini, preservare i nostri valori ed espellere chi ci porta sangue e violenza: è un impegno esistenziale che dovrebbe accomunare tutti” ha sottolineato il titolare del dicastero “altro che ‘pericolo dell’estrema destra’ come strepitano giornali e politici di sinistra”.

Minniti: “La Germania ha un gigantesco problema di sicurezza”

Secondo il presidente della fondazione Med-Or ed ex ministro dell’interno italiano, Marco Minniti, quanto avvenuto a Monaco di Baviera pone “un gigantesco problema di sicurezza delle capitali europee e, in particolare, della Germania”. E’ vero che tutti possiamo essere colpiti ma quel segnale, in questo momento storico, è particolarmente devastante”, ha aggiunto durante la trasmissione Dritto e Rovescio condotta da Paolo Del Debbio.

“L’attentatore afghano ci conferma un dato di cui sono particolarmente convinto – ha spiegato Minniti – che in questo momento nel mondo noi abbiamo due incubatori del terrorismo internazionale: uno è l’Afghanistan, l’altro è l’Africa”. Secondo l’ex titolare del Viminale “l’Afghanistan ci appare lontano ma dobbiamo occuparcene lo stesso, l’Africa ce l’abbiamo molto vicina”.

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di Gabriele Caramelli - 13 Febbraio 2025