
Le toghe sfidano il governo
Magistrati in sciopero, insorgono i penalisti: “Iniziativa volta a tutelare privilegi e potere”. L’Anm arruola pure gli studenti per paura del flop
Manifestazioni in tutta Italia contro la Riforma della Giustizia. La nota delle camere penali contro un'iniziativa "errata nel merito e nei modi", che rivela "il volto di una magistratura distante da quella sobrietà ed imparzialità che i cittadini si attendono"
“Contro la separazione delle carriere” e a “difesa della Costituzione”. Oggi lo sciopero dei magistrati proclamanto dall’Anm, il sindacato delle toghe, con manifestazioni pubbliche in molte citta, da Nord a Sud. Eventi contro una riforma della Giustizia che soprattutto nel sorteggio dei membri del Csm vedrebbe sconvolti gli equilibri delle correnti e dinamiche di potere che le toghe vorrebbero eterni e intoccabili. A Milano l’appuntamento è per le 9,30 davanti al Palazzo di Giustizia. A Roma, alle ore 11 è prevista un’assemblea pubblica al Cinema Adriano (piazza Cavour) alla quale parteciperanno componenti della Giunta esecutiva centrale dell’Anm; tra cui il presidente Cesare Parodi, il segretario generale Rocco Maruotti, e il vice presidente Marcello De Chiara.
I penalisti: “Sciopero errato nel merito e nei metodi”
Ma c’è chi dice no allo sciopero. I penalisti sono sul piede di guerra. “Errata nel merito e nei modi la protesta organizzata dalla Anm contro la riforma costituzionale della separazione delle carriere. Separare le carriere significa infatti rendere la giustizia penale più moderna; aderente al modello processuale vigente; e rendere finalmente ‘terzo’ il giudice come vuole l’articolo 111 della stessa Costituzione. Avere due consigli superiori uno per i giudici ed uno per i pubblici ministeri significa garantire ad entrambe le magistrature, giudicante e requirente, con piena indipendenza ed autonomia, ma al tempo stesso garantire i magistrati dai condizionamenti che derivano inevitabilmente dall’avere un governo comune che ne amministra le carriere e la disciplina”. E’ molto chiara la giunta dell’Unione delle camere penali italiane (Ucpi) alla vigilia dello sciopero.
I penalisti: “Sciopero volto alla tutela di privilegi e potere”
L’affondo prosegue: “Gli scandali nella gestione delle carriere che hanno caratterizzato nel tempo – da ultimo lo scandalo Palamara – l’amministrazione correntizia del Csm non vengono mai citati dai vertici della Anm. Come non viene mai citata la evidente politicizzazione interna del sindacato dei magistrati: che è stata oggetto di censura e di durissima critica da parte di ampi settori della magistratura stessa”. Contunuano i penalisti: “Mentre Anm tenta di mostrare questo sciopero come svolto in favore dei cittadini e a tutela della indipendenza della magistratura, risulta sempre più chiaro che, invece, si tratta di una iniziativa volta alla tutela di tipo corporativo di una situazione di privilegio e di potere. In quanto la riforma non solo non intacca l’indipendenza dei pubblici ministeri e dei giudici, che continua ad essere espressamente garantita dall’articolo 104 della Costituzione; ma ne rafforza l’autonomia rispetto ai condizionamenti e alle influenze interne”.
“Si dice ancora che la giustizia avrebbe bisogno di tutt’altro per essere più efficiente e per risolvere i problemi del sovraffollamento carcerario”. Tema sbandierato “per sviare l’attenzione dal tema centrale della riforma: che è quello della concreta, e necessaria, attuazione per l’appunto del dettato dell’articolo 111 della Costituzione. Che non preclude, evidentemente, anche l’adozione di misure per l’efficientamento del sistema. E, soprattutto, per la soluzione del problema del sovraffollamento carcerario”, aggiunge ancora la giunta dell’Unione delle camere penali italiane.
L’Anm arruola pure gli studenti per evitare il flop
Si prevede una baracconata, i penalisti bocciano temi e modi della protesta: “Scioperi, gadget, coccarde ed assemblee, invasione dei social con discutibili inserti recitati da professionisti; atti giudiziari inviati dalle cancellerie utilizzati come veicolo di messaggi di tipo politico e sindacale – per avversare la legittima (ma non gradita) attività del potere legislativo – mostrano il volto di una magistratura distante da quella sobrietà ed imparzialità che i cittadini si attendono”. La realtà, infatti è che il timore di un flop è molto tangibile. Dopo Albanese Cetto La Qualunque, invitato dall’Anm (l’ironia di Gasparri ci sta tutta), anche gli studenti universitari sono stati chiamati a dare manforte allo sciopero. Se infatti Antonio Albanese sarà al palazzo di giustizia di Genova, a Trento le toghe a Trento hanno invitato gli studenti della locale università a prendere parte al loro sit-in. Il segretario della giunta distrettuale dell’Anm, Marta Schiavo, ha infatti inviato una lettera alle rappresentanze studentesche universitarie. Fdi non ci sta, inorridisce di fronte a questa “chiamata”. «Sono sconcertato per la mancanza del senso della misura e del rispetto del proprio ruolo», ha dichiarato il deputato trentino Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione affari costituzionali alla Camera. I magistrati, ha detto, «sprezzanti di ogni regola, strumentalizzano gli studenti universitari, forse un po’ per riempire una sala altrimenti semivuota».