![Meglio Alessandro Gervasi, sei anni, della favorita Giorgia e del “problematico” Fedez (video) Meglio Alessandro Gervasi, sei anni, della favorita Giorgia e del “problematico” Fedez (video)](https://www.secoloditalia.it/files/2025/02/Alessandro-ok-1-860x358.jpg)
Protagonista
Meglio Alessandro Gervasi, sei anni, della favorita Giorgia e del “problematico” Fedez (video)
Il verdetto della seconda serata di Sanremo dice chiaramente che è bastata la Giuria delle Radio per “sterilizzare” il televoto; oppure il televoto conferma il giudizio della Sala Stampa. Solo così si può spiegare che tra i primi cinque sono stati confermati i quattro già in testa che si sono esibiti (Giorgia, Simone Cristicchi, Achille Lauro e Lucio Corsi) con l’aggiunta di Fedez. Fino agli anni Novanta il vincitore del Festival era deciso dalle giurie demoscopiche, le famose e famigerate giurie di Sanremo che con i suoi verdetti spesso hanno fatto discutere tutta l’Italia. Poi è stato inserito il meccanismo del televoto che chiaramente avvantaggia determinati artisti su altri; allora si è ricorsi agli ibridi prima con le famose (e sempre discusse) giurie di qualità e poi con la Sala Stampa e la Giuria delle Radio.
La conferma: un Sanremo di qualità
Per quest’anno hanno scelto il 34% al televoto, il 33 alla Sala Stampa e il 33 alla Giuria delle Radio: anche per il verdetto finale di sabato nella sfida all’ultimo voto tra i primi cinque. Così è chiaro che il verdetto è “corretto” per sostenere anche la qualità delle canzoni. Comunque il verdetto di mercoledì la dice lunga: perché se Giorgia e Achille Lauro possono vantare su un forte zoccolo duro di pubblico, i più deboli erano Simone Cristicchi- anche se in realtà è il più apprezzato sui social- ; e soprattutto Lucio Corsi, cantautore sconosciuto ai più. Ma a quanto pare hanno resistito a Rocco Hunt, Elodie, The Kolors, Rkomi e Francesca Michielin.
Ma sommando al verdetto di ieri sera quello della Sala Stampa della prima serata si capisce che i giochi sono abbastanza chiari. Resta la curiosità per il verdetto di stasera: per capire se Olly, Gaia, Irama e Noemi possono avere qualche minima chance di rientrare in gioco.
Giorgia favorita
La canzone di Giorgia è data per favorita ma, francamente non è una canzone che entusiasma, che conquista facilmente. Potremmo addirittura fare un azzardo: se non vincesse il Festival, tra dieci album non rientrerà nei classici della cantante romana; e anzi potrebbe non essere cantata nei live. Non è una canzone facile. Certo tra gli autori c’è Blanco. Ed è una canzone che consente comunque a Giorgia di dare l’ennesima dimostrazione delle sue doti canore. Ma non emoziona, ha bisogno di più ascolti a parte il ritornello: (“Non so più quante volte ti ho cercato / per quegli occhi, per quegli occhi che fanno da luna / Non so più quante notti ti ho aspettato /per finire a ingoiare tutta la paura /di rimanere sola in questa stanza buia / Solo tu sei la cura per me”).
Il rap credibile di Fedez
Fedez rientra in gioco con “Battito”, un rap credibile, un testo sulla depressione: immaginata come una donna, che però in diversi passaggi sembra calzare a pennello anche per la sua ex: (“Siamo così fragili / Ci feriamo anche sfiorandoci / Ti ho odiata te lo giuro / facciamo un po’ ciascuno… Prenditi i sogni / e pure i miei soldi/ basta che resti lontana da me”).
Lucio Corsi outsider
Lucio Corsi è il più outsider di tutti, fra David Bowie e Renato Zero (ma ieri sera non si presentato truccato). Con una canzone che per certi versi ricorda “Vita spericolata”, essendone all’opposto. Vasco era all’attacco “Voglio una vita…”. Invece Lucio appare in difesa, un autoironico bilancio di un poeta che sa giocare con le parole: (“Volevo essere un duro / però non sono nessuno /non sono nato con la faccia da duro /ho anche paura del buio… non sono altro che Lucio”).
Il vero protagonista, Alessandro Gervasi
Il vero protagonista di ieri sera è stato però Alessandro Gervasi: bimbo prodigio di 6 anni che ha incantato l’Ariston e i milioni di telespettatori suonando al pianoforte “Champagne” di Peppino Di Capri, (video) che interpreta nella fiction dedicata al grande artista isolano, appunto di Capri. Anzi, quando è stata girata la fiction in realtà di anni ne aveva ; ma del resto Giuseppe Faiella (questo il (vero nome dell’interprete de “Il sognatore”, “Roberta”, “Un grande amore e niente più”, e tanti altri successi) è stato un bambino prodigio, essendo nato in una famiglia di musicisti. Quindi è giusto che sia stato interpretato da un bambino che sa suonare; anziché ricorrere agli espedienti tecnici di non riprendere le mani dell’attore mentre suona. E la musica e il Festival di Sanremo sa sprigionare tutta la sua magia e le sue emozioni:lezioni di vita come quella che ci ha dato con la sua presenza e il suo coraggioso look anche Bianca Balti.