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Rinascimento partecipativo
Meloni alla Cisl: «Con voi dialogo onesto. Basta tossica visione conflittuale nel sindacato»
«Nessuno può avere da solo le risposte a tutte le domande e saper ascoltare fa la differenza, soprattutto quando l’interlocutore che ti trovi di fronte non ha pregiudizio, ma guarda al merito con onestà». Giorgia Meloni è intervenuta al congresso della Cisl che segna il passaggio di consegne da parte del segretario Luigi Sbarra alla nuova segretaria, Daniela Fumarola. E, sottolineando l’importanza che il governo attribuisce al mondo del lavoro, ha tracciato prima di tutto una linea di metodo: quello del confronto franco tra le parti, ciascuna per il proprio ruolo, ma sempre nell’interesse generale. Con Luigi Sbarra, ha sottolineato il premier, «anche quando non siamo stati d’accordo sapevamo che avevamo di fronte qualcuno a cui interessava il bene dei lavoratori e i problemi concreti dei cittadini, non semplicemente il bene dell’organizzazione che rappresentava, o addirittura il bene di una parte politica».
Meloni: «Superare la tossica visione conflittuale anche nel sindacato»
Accolta e più volte interrotta da applausi, Meloni si è soffermata sul titolo dell’assemblea: “Il coraggio della partecipazione”. «Un titolo evocativo, ma soprattutto – ha detto – un titolo che riguarda un’altra grande sfida che il segretario Sbarra citava nel suo intervento, che è sostanzialmente innovare il nostro modello economico e produttivo sapendo coniugare sussidiarietà e crescita, il che significa rifondare la dinamica tra impresa e lavoro, superando una volta per tutte quella tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere».
L’impegno per «gettare le fondamenta di una nuova alleanza tra datori di lavoro e lavoratori»
«Ricostruire la dinamica tra imprese e lavoro – ha proseguito il presidente del Consiglio – significa gettare le fondamenta di una nuova alleanza tra datori di lavoro e lavoratori, fondata sulla condivisione degli oneri e degli onori, promuovere la partecipazione dei lavoratori al destino della propria impresa, incrementare le politiche di welfare, rafforzare il peso della contrattazione legata ai territori alla dimensione aziendale per superare le rigidità dei contratti nazionali senza smarrire le tutele sul lavoro».
Il momento per «un rinascimento partecipativo»: la legge in discussione in Parlamento
Nei rapporti tra lavoratori e imprese serve «un rinascimento partecipativo», ha proseguito Meloni, ricordando il sostegno alla legge di iniziativa popolare sulla partecipazione promossa dalla Cisl e diventata il testo base attualmente in discussione in Parlamento. «Io vengo da una storia politica che lungo tutto il suo corso ha fatto del tema della partecipazione dei lavoratori uno dei punti qualificanti», ha sottolineato ancora il premier, rivendicando la copertura da 72 milioni assicurata dal governo per il 2025 e l’impegno affinché si arrivi «il prima possibile» all’approvazione della legge che consentirà «finalmente di dare attuazione, 77 anni dopo, all’articolo 46 della Costituzione». «Penso – ha commentato Meloni – che si tratterebbe di una conquista storica tanto per i lavoratori quanto per le imprese, che darebbe finalmente compimento a un’intuizione straordinaria dei nostri padri costituenti». «È una grande responsabilità, che non intendiamo disattendere», ha chiarito il premier, che ha ricevuto il ringraziamento di Sbarra per l’impegno profuso sul tema.
Il lavoro è «la priorità assoluta» del governo
Meloni, poi, ha ricordato alcune delle sfide già affrontate e quelle che dovranno essere affrontate dal governo per sostenere il mondo del lavoro, specie in un contesto in rapida evoluzione come quello attuale. Il lavoro, ha ribadito il premier, è «la priorità assoluta» per questo esecutivo. Meloni ha ricordato le misure per sostenere e incentivare l’occupazione, quelle per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori, i dati Istat che certificano i risultati raggiunti.
La stoccata alla Cigl sulla «rivolta sociale»
«Nell’ultima legge di bilancio – ha proseguito Meloni – abbiamo ampliato i benefici a circa 1,3 milioni di lavoratori con redditi tra i 35 e i 40mila euro annui e abbiamo ottenuto che fossero banche e assicurazioni a concorrere alla copertura di questi provvedimenti. Lo ricordo, perché lo considero un netto cambio di passo rispetto ai tempi nei quali i proventi delle tasse dei lavoratori venivano utilizzati per sostenere banche e assicurazioni senza che nessuno per questo invocasse la rivolta sociale…».
Meloni alla Cisl: «Ci unisce l’ottimismo della volontà»
Ma Meloni si è soffermata anche su ciò che oggi mette a rischio non solo il tessuto produttivo, ma la tenuta dell’intero «sistema sociale»: l’inverno demografico, le sfide poste dall’intelligenza artificiale, poste anche al centro del G7 e sulle quali siamo «in ritardo», il «disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle di chi cerca lavoro». Tutti temi sui quali il governo ha posto la massima attenzione fin dal suo insediamento. Sfide che «si moltiplicano», ha sottolineato Meloni, che di fronte alla platea della Cisl ha ribadito di essere «consapevole che le possiamo affrontare solamente se ci lavoriamo insieme con la concretezza con la quale abbiamo lavorato in questi due anni». «Ci unisce, cari amici della Cisl, l’ottimismo della volontà e un senso di vita che ci porta sempre a guardare verso l’altro e verso l’oltre. Io so che nel rispetto dei ruoli noi lavoreremo ancora molto bene negli anni a venire».