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Il Pontefice al Gemelli
Meloni fa visita a Papa Francesco: “Abbiamo scherzato come sempre, non ha perso il suo senso dell’umorismo”
La premier dal Santo Padre: «Sono felice di averlo trovato vigile e reattivo»
Due parole rinfrancano il mondo in ansia per la salute del Papa: «Sta meglio», anche se naturalmente la situazione resta «ancora delicata». E a confermare presenza di spirito e tempra forte del Santo Padre arrivano anche le parole del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si è recata al Policlinico Gemelli per fare visita al Pontefice.
La premier Meloni in visita dal Papa
A Bergoglio Meloni ha espresso gli auguri di pronta guarigione a nome suo, del Governo, e dell’intera Nazione. E subito dopo ha commentato: «Sono molto contenta di averlo trovato vigile e reattivo – ha detto la premier –. Abbiamo scherzato come sempre. Non ha perso il suo proverbiale senso dell’umorismo».
Meloni dal Papa: «Felice di averlo trovato vigile e reattivo»
Parole che rassicurano e allentano la tensione che si era creata nelle ultime ore, specie dopo che il bollettino della Sala stampa Vaticana di martedì ha annunciato una polmonite bilaterale per Bergoglio, da sei giorni ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. Un annuncio, seguito alla diagnosi di una infezione polimicrobica delle vie respiratorie, che ha fatto preoccupare molto e generato una serie di allarmi e fake news, smentite di volta in volta dalle informazioni regolari dalla Sala stampa del Vaticano.
La notte è passata tranquilla» e il «cuore regge bene»
E già da questa mattina invece hanno cominciato a trapelare notizie più confortanti: «La notte è passata tranquilla» e il «cuore regge bene». Papa Francesco ha fatto colazione e si è seduto in poltrona. Certo, il quadro clinico del Pontefice, 88 anni, rimane molto complesso. E le prossime 48 ore saranno molto importanti, vista la cura a cui è stato sottoposto nei giorni precedenti, e poi alla nuova terapia richiesta dopo la conferma della polmonite bilaterale.
Le condizioni di salute del Pontefice
Al Gemelli dunque l’atmosfera sembra meno tesa, anche se tutti aspettano un segnale dalle finestre del decimo piano: «La speranza è un saluto veloce del Papa», afferma qualcuno dal piazzale del Policlinico, con lo sguardo rivolto verso l’alto… Intanto, dopo la notizia di una degenza che si è necessariamente allungata, la permanenza di Papa Francesco al decimo piano del Policlinico Agostino Gemelli prosegue sotto stretta sorveglianza medica. E con il Santo Padre che, dal letto di ospedale in quello che è stato ribattezzato l'”appartamento dei Papi”, ogni tanto si alza per mettersi in poltrona.
In serata un nuovo bollettino
In serata arriverà un nuovo bollettino che aggiornerà sulle condizioni di salute del Pontefice. E nel frattempo si resta a quanto emerso fin qui: per garantire un recupero ottimale, ogni possibile fonte di stress viene accuratamente evitata. L’attenzione è massima, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente in cui il Pontefice è ricoverato, affinché nulla possa compromettere il fragile decorso della polmonite.
Massima attenzione ed evitare anche il minimo gesto che possa rallentare la guarigione
«Non deve essere esposto neppure a un leggero colpo d’aria», hanno sottolineato i medici che lo assistono. Evidenziando la necessità di proteggere Bergoglio da qualsiasi fattore che possa rallentare la guarigione. Di conseguenza, non solo è stata esclusa la possibilità che il Papa reciti l’Angelus affacciandosi al balcone. Ma perfino la semplice apertura di una finestra viene accuratamente evitata.
Il Papa “non deve essere esposto nemmeno a un colpo d’aria”
Il Papa è assistito da una équipe di dottori del Policlinico Gemelli e da uno staff medico del Vaticano. Sempre a quanto si apprende non ci sono state in questi giorni visite rilevanti al Pontefice da segnalare, fatta eccezione per i segretari che portano regolarmente documenti. Anche questa circostanza rientra nel “riposo assoluto” prescritto dai medici al Pontefice 88enne, che negli ultimi tempi si è esposto particolarmente con una fitta agenda di appuntamenti giubilari, alle prese con la bronchite da quando era tornato dalla Corsica.