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Giorno del Ricordo
Meloni: “Oggi riportiamo al cuore migliaia di storie di italiani. La congiura del silenzio ha perso”
La premier Meloni posta sui social il video della sua visita dello scorso anno alla Foiba di Basovizza: "Ricordare è un dovere di verità e giustizia. Oggi onoriamo quegli italiani due volte, per nascita e per scelta
“Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”. È il pensiero rivolto di primo mattino dalla premier Giorgia Meloni sui social nella giornata dedicata al ricordo della tragedia delle foibe, per decenni negata o minimizzata dalla storiografia ufficiale. Poi il video dal forte impatto emotivo della sua visita dello scorso anno al Sacrario di Basovizza per riavvolgere i fili della memoria. “Ricordare – ha detto la premier – significa riportare al cuore. Ovvero ricondurre ciò che ci è più caro al centro di noi. Noi oggi “riportiamo al cuore” centinaia di migliaia di storie, e restituiamo loro la dignità che meritano. Oggi onoriamo la memoria dei martiri delle foibe e torniamo ad abbracciare tutti i nostri connazionali che decisero di abbandonare tutto pur di non rinunciare alla propria identità. Italiani due volte, per nascita e per scelta”.
Meloni: oggi riportiamo al cuore migliaia di storia
E ancora: “In questa giornata, riportiamo al cuore ogni singola storia di quella tragedia e rinnoviamo una promessa solenne. Continueremo a scrivere nuove pagine e a raccontare alle giovani generazioni ciò che è successo ai fiumani, agli istriani e ai dalmati. Perché la loro storia non è una storia che appartiene ad una porzione di confine o a quel che resta delle comunità degli esuli, ma è patrimonio di tutta la Nazione. È una storia che ha sconfitto la congiura del silenzio e che nessun tentativo negazionista o giustificazionista potrà mai più nascondere o cancellare”. In tutta Italia celebrazioni, iniziative, speciali Rai per una giornata ricca di memorie, sentimenti e moniti, purtroppo preceduta dagli atti vandalici nei pressi della Foiba di Basovizza, dalle consuete levate di scudi dell’Anpi e dai rigurgiti negazionisti sempre in agguato.
Piantedosi: celebriamo la resilienza e il coraggio degli esuli
La cerimonia solenne al Quirinale, alla presenza del presidente Sergio Mattarella, rappresenta il momento centrale delle celebrazioni. Tra queste l’omaggio del ministro Carlo Nordio alla Foiba di Basovizza, monumento nazionale, e la partenza del Treno del Ricordo da Trieste. “Oggi, nel Giorno del Ricordo, l’Italia rende omaggio alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”. Così il ministro Matteo Piantedosi che definisce “un dovere istituzionale e morale commemorare chi ha sofferto e ha pagato con la vita o con l’esilio il prezzo dell’odio e dell’intolleranza. Questa giornata non è solo un momento di memoria, ma un impegno a preservare la verità storica e a trasmetterla alle future generazioni. Il dramma delle foibe e le sofferenze di chi fu costretto a lasciare la propria terra sono ferite che appartengono all’intera Nazione e che non possono essere dimenticate”.
Valditara: quella tragedia sia monito per le nuove generazioni
Oggi celebriamo – ha aggiunto il titolare del Viminale – anche la resilienza e il coraggio degli esuli. Che hanno saputo ricostruire le loro vite senza mai rinunciare alla propria identità. Ricordare significa anche riaffermare i valori della libertà, della democrazia e del rispetto della dignità umana, affinché le tragedie del passato siano monito per il presente e per il futuro”. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha sottolineato il dovere di rendere omaggio ai nostri connazionali “che hanno subito ingiustizie e sofferenze indicibili sotto il peso della dittatura comunista e della ferocia titina”. La terza carica dello Stato ha rivolto anche un pensiero di gratitudine a chi “ha difeso e custodito il ricordo negli anni, mantenendolo vivo per le nuove generazioni”. Anche il ministro Giuseppe Valditara ha sottolineato il valore della memoria di quella immensa tragedia come monito per le nuove generazioni. “La scuola ha il compito di custodire questo ricordo per preservare i valori della democrazia e della dignità umana, contrastando ogni forma di odio e di violenza, nel rispetto della persona e del suo valore intangibile”. E proprio la scuola è stata al centro delle polemiche di questi giorni con la pretesa di censura da parte delle sinistre, grillini e Pd in prima linea, che hanno attaccato il senatore di FdI, Roberto Menia, padre della legge che istituisce il Giorno del Ricordo, per i suoi incontri con gli studenti.
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