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Fissato l’incontro tra Meloni e l’Anm

La mano tesa

Meloni riceve l’Anm: fissata la data. Le toghe saranno pronte al “sano confronto”?

L'appuntamento è per il 5 marzo a Palazzo Chigi, ma il clima all'interno della magistratura è tutt'altro che sereno e Parodi corre ai ripari come può

Politica - di Luciana Delli Colli - 13 Febbraio 2025 alle 21:20

Ci sono una data, un orario e un luogo: il 5 marzo, alle 15.30, a Palazzo Chigi. Sono le coordinate dell’incontro che sarebbe stato fissato tra il premier Giorgia Meloni e l’Anm, quell’Associazione nazionale magistrati sul piede di guerra per la riforma della Giustizia.

Tra Meloni e Anm un incontro atteso

All’appuntamento mancano ancora i crismi dell’ufficialità: per ora è un’indiscrezione, sebbene trapelata da fonti informate. Si tratta comunque di un incontro che era atteso: in occasione della sua elezione a presidente dell’Anm, lo scorso sabato, Cesare Parodia aveva auspicato un incontro il più ravvicinato possibile con il governo. Richiesta alla quale il premier aveva risposto immediatamente, contestualmente agli auguri di buon lavoro inviati al magistrato per il nuovo incarico.

Lo scambio di messaggio a distanza tra Parodi e il premier

«Ritengo indispensabile chiedere in tempi strettissimi un incontro con il governo. Siamo un potere dello Stato, cittadini che stanno portando avanti una battaglia e credo sia legittima la nostra richiesta», erano state le parole di Parodi. «Accolgo con favore la richiesta di un incontro col governo che il presidente Parodi ha già avanzato e auspico che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l’amministrazione della Giustizia nella nostra Nazione, nel rispetto dell’autonomia della politica e della magistratura», aveva fatto sapere la premier.

L’agitazione interna alle toghe

Nonostante la richiesta di incontro, il faccia a faccia arriva un clima estremamente teso, in cui l’Anm ha confermato lo sciopero indetto per il 27 febbraio ed è già iniziato il tiro al bersaglio contro Parodi, a quanto pare considerato troppo morbido. Lo stesso neo presidente dell’Anm, dopo essere inizialmente apparso propenso al dialogo, avrebbe dovuto fare – secondo quanto trapelato – una specie di autodafé, con tanto di dichiarazione di totale ostilità alla riforma, per rassicurare gli animi dei colleghi in subbuglio.

Il racconto di Nordio: «Il mio omologo turco mi ha chiesto se lo sciopero dei magistrati è legale»

Sullo sciopero dei magistrati in giornata è intervenuto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, raccontando anche un aneddoto dalla sua missione in Turchia. «Parlando con il mio omologo, il ministro di Giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato “ma è legale?”. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché è un nostro impegno verso gli elettori», ha detto il Guardasigilli, intervenendo in videocollegamento alla Giornata dell’orgoglio dell’appartenenza degli avvocati a Palermo.

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di Luciana Delli Colli - 13 Febbraio 2025