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Guerra
Mosca apre a Kiev: “Ovviamente l’Ucraina parteciperà al colloquio di pace”, ma chiude all’Europa
Peskov ammicca alla pace, Zelensky non si fida e Bruxelles avverte: "Senza di noi è un accordo sporco"
«In un modo o nell’altro, ovviamente, l’Ucraina parteciperà ai negoziati». Così Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, alla televisione di Stato russa. Un cambio di tono che apre spiragli, ma che porta con sé una cornice ben definita. «Ci sarà un canale di dialogo bilaterale russo-americano e un filone che riguarderà il coinvolgimento dell’Ucraina» aggiunge Peskov, delineando un perimetro di trattativa che esclude il Vecchio continente da un ruolo primario. E proprio su questo punto si è alzata la voce dell’Alto rappresentante dell’Unione, Kaja Kallas, che avverte: «Qualsiasi accordo senza di noi è destinato a fallire, perché è necessaria anche l’Europa, oltre all’Ucraina, per attuarlo». «Qualsiasi soluzione rapida è un accordo sporco».
Mosca: “Un accordo di pace è possibile”
Intanto, resta l’incognita su un possibile incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump. Peskov ha ammesso di non sapere ancora se il faccia a faccia avverrà a Riad o in un’altra sede, ma ha sottolineato che «Trump ha menzionato la capitale saudita e che Putin intrattiene ottimi rapporti con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman».
Secondo il Cremlino, la conversazione telefonica tra i due leader, durata oltre un’ora, avrebbe lasciato Mosca con un’impressione favorevole: «Siamo rimasti colpiti dalla posizione di Trump sulla fine della guerra», ha affermato Peskov, segnalando una convergenza tra Washington e Mosca sull’urgenza di un dialogo politico. «Vi è un consenso sul fatto che un accordo di pace negoziato sia possibile» ha aggiunto.
Zelensky: “Non fidatevi di Putin” e “nessun negoziato senza l’Ue”
«Ho messo in guardia i leader mondiali dal fidarsi delle affermazioni di Putin sulla sua volontà a porre fine alla guerra», ribatte su X il presidente ucraino. Volodymyr Zelensky riferisce poi di un colloquio con il premier polacco, Donald Tusk. «Abbiamo parlato delle condizioni necessarie per una pace duratura e reale». I due leader si sono trovati concordi sul fatto che «nessun negoziato con Putin può iniziare senza una posizione unita di Ucraina, Europa e Stati Uniti».
«Ho informato Tusk della mia conversazione con Trump e abbiamo parlato della necessità di coordinare le posizioni di tutti gli europei per risultati positivi per l’Europa intera», racconta Zelensky, evidenziando come l’Ucraina debba «negoziare da una posizione di forza, con garanzie di sicurezza affidabili e che l’adesione alla Nato sarebbe la più conveniente per i partner». E conclude: «Un’altra garanzia cruciale sono investimenti seri nell’industria della difesa in Ucraina».
Crosetto avverte sull’azzardo europeo
Sul versante occidentale, l’attenzione si concentra già sulla possibilità di una missione di peacekeeping post-bellica in Ucraina. Tuttavia, il ministro della Difesa Guido Crosetto mette in guardia: «Sarebbe un suicidio andare solo come Paesi europei». A Bruxelles, a margine della Ministeriale Nato, chiarisce che l’Italia è disponibile, ma «dev’essere un impegno sotto l’egida delle Nazioni Unite, o comunque sicuramente extraeuropeo, che veda coinvolti i Paesi arabi, l’India e altre nazioni».
«Non possiamo pensare che un eventuale intervento sul terreno si riduca a quello che è stato il maggior fornitore di aiuti alla nazione che si è contrapposta alla Russia», sottolinea. Per Crosetto, la crisi ucraina potrebbe rappresentare un’occasione per ridare invece peso all’Onu: «Bisogna rianimare l’Onu, ridargli una forza politica che ha perso negli ultimi decenni». E in quel contesto, spiega, l’Italia è pronta a giocare un ruolo, con lo stesso schema già adottato in Libano e in altre missioni di pace internazionali.
“Impossibile raggiungere il 5% di spesa per la Nato”
Nel quadro del summit, Crosetto tocca anche la questione dell’aumento delle spese per la difesa, tema caro alla nuova amministrazione americana. «Il 2% ormai è ampiamente superato. La richiesta di Trump sarà al 5%, ma per molti Paesi è impossibile pensare di raggiungere un obiettivo di questo tipo», dice chiaramente. «Si parla di oltre il 3%, obiettivo che trova concordi quasi tutti i Paesi», fa notare ancora Crosetto.
“Spaccarsi sull’Ucraina sarebbe il regalo più grande a Putin”
Infine, il monito. «Spaccare la Nato tra Usa ed Europa sarebbe il regalo più grande che si può fare a Vladimir Putin», sentenzia il ministro della Difesa. «Non si può spaccare l’alleanza sulla ricerca di una pace in Ucraina. Sarebbe un errore drammatico, prima di tutto per l’Europa», ammonisce.
L’ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica resta invece in sospeso. «Gli Stati Uniti hanno posto una loro posizione, molti Paesi hanno detto che non sono d’accordo. Io sono convinto che i tempi di adesione alla Nato, come ci ha insegnato la storia, sono stati lunghissimi per alcuni Paesi». Crosetto lascia intendere che i tempi si allungheranno, «ma vedremo». «I passi si fanno uno per volta — precisa — Intanto raggiungiamo la pace e diamo all’Ucraina la sicurezza di poter riprendere a vivere. Poi parleremo anche del resto».