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Nainggolan racconta la sua notte in cella: “Io trattato come Escobar”

Calcio e droga

Nainggolan racconta la sua notte in cella: “Io trattato come Escobar”

Cronaca - di Sara De Vico - 11 Febbraio 2025 alle 15:22

A due settimane dall’arresto in Belgio, Radja Nainggolan rompe il silenzio e parla per la prima volta della notte passata in cella e dell’interrogatorio. E si dichiara estraneo alle accuse di traffico interazionale di cocaina, per le quali è indagato insieme ad altre 15 persone. L’ex centrocampista di Roma e Inter, arrestato nelle scorse settimane ad Anversa, affida al quotidiano  Het Laatste Nieuws la sua ricostruzione dei fatti. “Sono stato trattato come Pablo Escobar, ma non ho nulla a che fare con quei casi di droga”.

Nainggolan: io trattato come Escobar, ma non c’entro nulla

“L’interrogatorio è durato quattro ore e si sono fatte le 18, quando era troppo tardi per chiamare un giudice istruttore. Quindi hanno deciso di farmi passare la notte in cella. La prigione – confessa Nainggolan – è stata un’esperienza strana. Che non vorrei più rivivere. La notizia si è diffusa rapidamente, sembrava che avessero rinchiuso Pablo Escobar. Mi hanno presentato come spacciatore di droga”. Poi sottolinea di non avere nulla a che fare con quei casi di droga. “Infatti non mi è stata fatta alcuna domanda sul tema. L’interrogatorio si è incentrato soprattutto sul mio rapporto con quella persona. Non con quei casi di droga, tanto che su quello non mi è stata fatta alcuna domanda”.

“Non sono coinvolto in quegli affari loschi”

Il campione che oggi gioca con il Lokeren-Temse, nella serie B belga, si riferisce a Nasr-Eddine Sekkaki di cui è amico. È il fratello minore di Ashraf Sekkaki, noto in Belgio per il suo coinvolgimento nel traffico di droga su larga scala e in alcune rapine violente. Nasr-Eddine Sekkaki è già stato oggetto di diverse condanne. Ma resta ancora tutto da accertare il suo coinvolgimento nel caso di traffico di droga in questione.

“Ho dovuto dirlo anche alle mie quattro figlie”

“Lui è un amico, è sempre stato sincero con me, a volte ci siamo aiutati a vicenda anche dal punto di vista finanziario. Non posso dire nulla di male su di lui, ma non sono mai stato coinvolto in affari loschi”, ha proseguito Nainggolan. “Ho dovuto dirlo anche alle mie quattro figlie. La più grande ha 17 anni, mi ha fatto un sacco di domande. A scuola gli hanno chiesto del mio arresto e ha cercato di difendermi, le ho detto di non preoccuparsi e che sono innocente”.

Arrestato il 27 gennaio scorso per i presunti rapporti con un’organizzazione criminale e poi rilasciato su cauzione e in libertà vigilata, per la giustizia il belga rimane comunque ancora implicato nella vicenda. Le indagini proseguono e il calciatore non può lasciare il paese prima di fare ulteriore chiarezza.

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di Sara De Vico - 11 Febbraio 2025