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Question Time
Nordio “delude” l’opposizione: «La penitenziaria non ha mai intercettato nessuno»
L’importante è fare ammuina. Ancora una volta l’opposizione ha dato una rappresentazione plastica di come la grancassa suonata intorno al caso dei giornalisti intercettati con lo spyware Graphite della società israeliana Paragon sia solo l’ennesima polemica strumentale, in cui vale tutto e il contrario di tutto pur di attaccare Palazzo Chigi. L’occasione è stato il Question time alla Camera nel quale al ministro della Giustizia Carlo Nordio sono stati chiesti «chiarimenti in ordine ad attività di intercettazione svolte da strutture finanziate dal ministero della Giustizia». «Il Dap non ha mai stipulato nessun contratto con qualsivoglia società di qualsiasi tipo, nessuna persona tra l’altro è mai stata intercettata da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024, nessuna persona è mai stata intercettata dalla polizia penitenziaria», ha risposto il ministro.
Nordio: «La polizia penitenziaria non ha mai intercettato nessuno»
Ieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, aveva chiarito che il governo non avrebbe fornito ulteriori risposte sulla questione al di fuori di quelle già date e di quelle che saranno date nelle sedi opportune, rappresentate in Parlamento dal Copasir. Apriti cielo: da parte dell’opposizione sono giunte accuse di fuga e di «latitanza», come ha detto Elly Schlein, sostenendo che «è preciso dovere del governo fare chiarezza e dirci chi spiava queste persone e per quale motivo». E fa niente che ci vada di mezzo la sicurezza dello Stato, al centro delle cautele del governo, il quale ha comunque chiarito a più riprese che lo spyware è sempre stato usato dalle agenzie che lo hanno in dotazione nel pieno rispetto della legge e della Costituzione.
L’ammuina dell’opposizione: tutto e il contrario di tutto per fare polemica
Oggi la polemica è di segno opposto: Nordio ha risposto al Question Time e l’attacco è su questo. «Ieri con un atto gravissimo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano ha secretato, oggi lei ministro Nordio viene in aula e spiattella tutto. Ma non vi siete parlati?», ha chiesto Davide Faraone di Italia Viva, durante il Question Time. Il fatto è, però, che Nordio non ha “spiattellato” nulla e, semplicemente, ha chiarito, con dati accessibili, che anche la sua amministrazione non c’entra con la spy story che l’opposizione vuole a tutti i costi imputare a oscure trame del governo.
Il ministro: «Nessun contratto stipulato con qualsivoglia società»
«Lo svolgimento delle attività di intercettazioni, anche quelle condotte sia dal Nucleo investigativo centrale che dal Gruppo operativo mobile, è sempre delegato dall’autorità giudiziaria nel rispetto e con le modalità previste dal codice di procedura penale. Le spese liquidate per le intercettazioni sono liquidate direttamente dall’autorità giudiziaria e successivamente comunicate al ministero della Giustizia, quindi nessuna competenza in merito è del Dap e i relativi contratti sono direttamente stipulati dall’autorità giudiziaria procedente; con queste premesse posso assicurare che nessun contratto è mai stato stipulato dal Dap e/o dalle Dipendenti direzioni generali con qualsivoglia società. Le intercettazioni si fanno solo su autorizzazioni dell’autorità giudiziaria».
Nordio, come già fatto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ha anche chiarito che il governo non è disposto a tollerare questo gioco al massacro delle istituzioni. «Poi se qualche stampa non so perché insinua situazione che non sono vere, magari ne risponderà. Io – ha concluso Nordio – posso assicurare che nessun persona tra l’altro è mai stata intercettata da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024, nessuna persona è mai stata intercettata dalla polizia penitenziaria».