CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Insulti alla polizia e scritte intimidatorie al preside della scuola: il liceo Carducci di Milano ostaggio degli antagonisti

Atti vandalici

Insulti alla polizia e scritte intimidatorie al preside della scuola: il liceo Carducci di Milano ostaggio degli antagonisti

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 28 Febbraio 2025 alle 18:40

La scuola superiore Giosuè Carducci di Milano è ostaggio degli antagonisti e degli odiatori seriali delle forze dell’ordine. Durante la notte alcuni vandali sono penetrati nell’istituto scolastico, secondo quanto riporta Libero, imbrattando successivamente i muri con scritte intimidatorie verso il dirigente scolastico Andrea Di Mario e contro le forze dell’ordine. Inoltre, stando alle fonti del quotidiano milanese, i ragazzi avrebbero dovuto scegliere un simbolo da stampare sulla felpa della scuola con una votazione online e tra tutti quelli disponibili alla fine è uscito vincitore il numero 1312, riconducibile all’acronimo Acab (all cops are bastards/tutti i poliziotti sono bastardi). La parola è un chiaro insulto alle forze dell’ordine e sebbene nessuno abbia ancora indossato le felpe, queste vengono comunque stampate. 

Il preside, appena venuto a conoscenza di quanto accaduto ha diramato una circolare in cui si legge che “il nome del nostro istituto è stato utilizzato impropriamente. Gli studenti che come ogni anno hanno deciso di organizzare fra loro l’acquisto di felpe personalizzate, al di fuori della scuola, col nome del liceo associato a un loro disegno, hanno scelto fra varie proposte un’immagine contenente un messaggio aggressivo ostile e discriminatorio”. 

Non tutti gli studenti apprezzano la scritte intimidatorie e l’odio contro la polizia

Alcuni ragazzi del liceo non hanno apprezzato la scelta fatta sulla scritta offensiva della felpa: alcuni studenti si sono indignati e hanno preso le distanze, contestando quanto accaduto. Il preside della scuola ha definito l’accaduto come “proditorio, mescolato a superficialità, indifferenza e ingenuità, sul quale è avvenuto anche un confronto costruttivo da parte dei rappresentanti d’istituto e di classe con la dirigenza”. Intanto, anche il comitato studentesco che ha promosso la cogestione si è dissociato dai tristi eventi di vandalismo e odio, scrivendo una lettera e chiedendo l’appoggio di tutti perché “la collaborazione tra componenti nella scuola è ciò che permette di funzionare e la cogestione è il più chiaro esempio di ciò. “Ci pare quindi evidente che l’atto vandalico subito dalla nostra scuola sia l’opposto di questo spirito collaborativo”.

Anche il preside Di Mario nella sua circolare ha chiesto ai professori e agli alunni di discutere sul tema “della cittadinanza attiva, di adesione a regole di civiltà democratica, della difesa comune delle stesse e consapevolezza in particolare nel web”. Inoltre la direzione ha fatto sapere che “in caso in cui il nome dell’isitituto dovesse essere associato a immagini e/o slogan assolutamente non condivisibili, procederà con formale diffida, riservandosi attraverso il dovuto ricorso all’Autorità competente di adire alle vie legali, a tutela dell’immagine e dell’istituzione scolastica”.

Le scritte contro il preside e gli atti vandalici: non è la prima volta al Carducci

“Dima amico delle guardie”, “Diffidaci c*ne” sono due delle scritte contro il preside del Carducci pubblicate da Libero, ma a quanto pare non è la prima volta che simili eventi si verificano in questa scuola. Già nel marzo 2024, il collettivo “Mille papaveri rossi” attestò che il dirigente scolastico si fosse prestato a “vergognosi giochi di potere”, dopo che quest’ultimo aveva adottato seri provvedimenti contro coloro che avevano affisso uno striscione raffigurante il premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a testa in giù.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gabriele Caramelli - 28 Febbraio 2025