
Al lavoro 500 operatori
Pedopornografia online, maxi blitz della polizia postale: 34 arresti. Migliaia di bambini vittime
L'operazione, una delle più imponenti mai realizzate, ha portato a scoprire un ignobile commercio che rende migliaia di euro. Il procuratore di Catania: è un fenomeno criminale che si nutre di devianze individuali
Oltre 100 perquisizioni e 34 arresti eseguiti in 56 città. È il bilancio di una maxi retata contro la pedopornografia online condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla procura di Catania. Una delle operazioni più imponenti registrate in Italia che ha impegnato 500 operatori. Trentaquattro persone sono finite in manette per detenzione di ingente materiale pedopornografico dopo il sequestro di dispositivi informatici con decine di migliaia di file illegali.
Pedopornografia, maxi operazione in 56 città: 34 arresti
L’operazione è stata coordinata dalla procura distrettuale di Catania e condotta dagli investigatori della polizia del centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania. Il tutto in collaborazione con la polizia postale. La lunga e complessa indagine, attraverso un’attività sotto copertura, ha consentito di individuare diversi gruppi occupati nello scambio di materiale pornografico minorile, con bambini abusati in età infantile. Aperto un vaso di pandora. “Il fenomeno della pedopornografia online è in crescita. E lo si deve contrastare, e noi lo contrastiamo. Ma naturalmente sarebbe necessario prevedere delle misure più incisive e restrittive verso chi fa questo ignobile commercio”. Così il procuratore di Catania, Francesco Curcio, a margine della conferenza stampa sull’operazione ‘Hello’ della Polizia postale di Catania. Le vittime avevano dai tre anni in su.
Un fenomeno in crescita che procure miliardi di euro in tutto il mondo
L’indagine ha svelato la presenza di chat pedopornografiche all’interno di un social network, non tra i più diffusi. “Alcune di queste – ha rivelato Curcio – erano frequentate da persone che avevano nick name come ‘niño con animales’ e ‘niño primeros da zero a sei anni’. L’indagine tratta fatti enormemente gravi con migliaia di bambini che resteranno segnati da questi abusi”. “Questo è un commercio che produce miliardi di euro in tutto il mondo. Dobbiamo pensare a questo come un fenomeno criminale che si nutre evidentemente di devianze individuali. Ma che dietro prevede anche la presenza di organizzazioni criminali che in tutto il mondo organizzano produzioni di questo tipo”.
Gli arrestati sono tutti uomini di età tra i 21 e i 59 anni
“Si fa moltissimo a livello internazionale per combattere la pedopornografia”, ha detto in conferenza stampa il direttore del servizio della Polizia postale e delle comunicazioni, Ivano Gabrielli. “Tutto il materiale sequestrato sarà condiviso e riversato in gruppi di lavoro che mirano all’individuazione delle vittime. Che poi è la nostra finalità, quella eticamente più alta ed è quella che poi porta a individuare gli abusati”. La gran parte degli indagati faceva ricorso a sofisticati sistemi di crittografia e all’archiviazione in cloud per occultare il materiale illecito, rendendo estremamente complessa la sua individuazione. L’elevata specializzazione degli investigatori della polizia postale e l’impiego di avanzate apparecchiature di digital forensic hanno consentito di ricostruire i percorsi digitali, decrittando dati protetti. Gli indagati sono di varie estrazioni sociali, sono tutti di sesso maschile e con un’età compresa tra 21 e 59 anni. Come ricostruisce la polizia, due degli arrestati, oltre a detenere migliaia di file pedopornografici, avevano immagini e video autoprodotti con abusi sessuali su minori,. Vittime che sono state già identificate dagli operatori di polizia. Il materiale rinvenuto e sequestrato a tutti gli indagati nel corso delle perquisizioni è al vaglio dei magistrati inquirenti e della polizia postale.