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Carlo Conti

Una liturgia vincente

Per i radical chic Sanremo è una messa cantata? Allora viva il parroco Carlo Conti

Spettacoli - di Valter Delle Donne - 15 Febbraio 2025 alle 17:32

“Rai patria e Famiglia” ha titolato acidamente Repubblica, all’indomani della prima serata del Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti. In quella accezione così caustica per la prima edizione sanremese interamente firmata “TeleMeloni”, è racchiusa tutta la frustrazione per l’inattaccabile successo in termini di ascolti (ma anche di gradimento social) di questa 75ma edizione del Festival.

Erano in tanti sul trespolo, dopo l’addio di Amadeus alla Rai. E in tanti sono caduti dopo queste serate, con il colpo di grazia della serata cover (con ascolti che rimandano a tempi antecedenti all’era internet). “Dopo di lui il diluvio”, preconizzavano gli esperti più ideologizzati. Sarebbe divertente rileggere ora quelle previsioni di sventura: il festival di Carlo Conti ha silenziato non solo i vedovi di Amadeus, ma ha ridimensionato addirittura edizioni entrate nella mitologia sanremese firmate da Fazio, Baglioni e (udite udite) Pippo Baudo.

La dichiarazione d’intenti della vigilia erano state accolte con scetticismo: “Stavolta le uniche protagoniste saranno le canzoni”. Una dichiarazione d’intenti tanto banale quanto velleitaria che accomuna tutte le edizioni dei festival, forse dai tempi di Nilla Pizzi. Dichiarazione sconfessata ogni anno.

Sanremo: il segreto del successo di Carlo Conti

Perché ogni edizione di Sanremo diventa come la Finanziaria: viene inzeppata di emendamenti che con la canzone italiana non hanno niente a che vedere. Tra monologhi, pistolotti retorici, pseudo messaggi che vanno dal no alla guerra alla lotta alle discriminazioni, dalle pubblicità subliminali (chiedere a John Travolta e ai social media manager di Amadeus) alle irruzioni di metalmeccanici ai fuori programma, dagli spogliarelli alle frasi contro il governo di turno.

L’edizione di Carlo Conti ha rappresentato in effetti una vera e propria svolta all’insegna della semplicità, che è la cosa più difficile da ottenere, soprattutto nel mondo dello spettacolo. Stavolta le protagoniste sono state davvero le canzoni.

L’esempio di Fedez: dal bacio choc al duetto nobile con Masini

L’hanno definita una messa cantata. Forse per questo la benedizione alla prima sera di Papa Francesco è stata profetica. Stucchevole e per certi versi patetica la polemica su quando Bergoglio ha registrato il video. Per screditare il Festival dire che il Vaticano è stato ingannato, neanche fosse una truffa del finto Crosetto, per dirla con Carlo Conti, è “fantascienza”. Ma soprattutto conferma che il Maalox circola a dosi massicce in certe redazioni di giornali e siti d’informazione.

E se messa cantata è stata, è stata cantata benissimo. Una liturgia che gli italiani hanno apprezzato con ascolti record. I migliori degli ultimi 25 anni. Un altro Festival senza Amadeus e senza messaggi politici era, dunque possibile.

La differenza col passato? Emblematico Fedez: lo stesso rapper che, nell’edizione sanremese di Amadeus faceva scandalo e notizia per un bacio in bocca a un altro cantante (l’effimero prima ancora che fluido Rosa Chemical), sembrava un altro artista sul palco di questa edizione. E non tanto per le lenti a contatto nere. Ha emozionato la platea dell’Ariston con un brano dedicato alla depressione e ha ingaggiato un duetto coraggioso con Marco Masini, un altro gigante della musica leggera non particolarmente amato dai critici sanremesi. La differenza tra i due Fedez l’hanno fatta quindi i direttori artistici.

Evviva la messa cantata dunque, ed evviva il parroco Carlo Conti. Un celebrante composto, misurato, autoironico, con un orecchio musicale straordinario. Non solo nella scelta delle canzoni: sia sempre lodato per avere scelto la canzone di Simone Cristicchi, bocciata da Amadeus. Sia lode per il ritmo che ha saputo imporre alla messa. Anche per quello ci vuole orecchio. In attesa di conoscere chi vincerà questa 75ma edizione, un dato è certo: la Rai ha vinto anche stavolta.

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di Valter Delle Donne - 15 Febbraio 2025