CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Prato, sfruttavano lavoratori senza permesso di soggiorno: due imprenditori cinesi arrestati

Prato, sfruttavano lavoratori senza permesso di soggiorno: due imprenditori cinesi arrestati

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 5 Febbraio 2025 alle 18:46

Due imprenditori  cinesi sono stati arrestati a Prato con l’accusa di sfruttamento del lavoro. L’ordinanza sulla custodia cautelare agli arresti domiciliari è scattata in seguito al provvedimento della Procura locale ed eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Prato e e dal personale del dipartimento di prevenzione di Prato dell’Asl Toscana Centro. I due cittadini cinesi, per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari, avrebbero assunto illegalmente dodici lavoratori senza permesso di soggiorno in una società con sede a Prato e attiva nei settori della stampa di tessuti per indumenti da donna. Le indagini hanno permesso di individuare il titolare effettivo della ditta e il suo principale delegato nella gestione dell’impresa, scoprendo così le condizioni di sfruttamento lavorativo a cui sono stati sottoposti i dipendenti.

I lavoratori clandestini dell’attività hanno dovuto lavorare dodici ore al giorno, sette giorni su sette, oltre ad aver ricevuto una retribuzione inadeguata. Anche le condizioni igienico-sanitarie sono risultate precarie e alcuni lavoratori sono stati costretti a dormire sul posto di lavoro.

Arrestati a Prato due cinesi per sfruttamento del lavoro: fondamentale la versione di un testimone nelle indagini

Per giungere all’arresto dei due cittadini cinesi accusati di sfruttamento del lavoro è stata necessaria la testimonianza di uno dei lavoratori. Il quale, dopo essere stata vittima di un tentato omicidio provocato da un accoltellamento  all’interno dell’attività, ha deciso di collaborare con la giustizia per le investigazioni. “Si invitano i lavoratori sfruttati a rivolgersi a questa Procura per denunciare le condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti”, ha spiegato in un comunicato il procuratore Luca Tescaroli e segnalando che “l’ordinamento consente di ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia, che comprende un programma di reinserimento sociale volto a garantire la stabile permanenza in Italia”. Sono in corso ulteriori approfondimenti.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gabriele Caramelli - 5 Febbraio 2025