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Urne aperte fino alle 18
Quasi 60 milioni di tedeschi al voto: Merz viene dato come vincitore annunciato, ma l’affluenza è in calo
Sono 59,2 milioni i cittadini tedeschi chiamati alle urne oggi per eleggere i 630 deputati del 21esimo Parlamento tedesco (Bundestag). Le urne sono aperte dalle 8:00 alle 18:00 per il voto fisico, ed entro la stessa ora si chiuderà anche la possibilità di votare per via elettronica. Gli elettori possono esprimere la loro preferenza tra i 29 partiti presenti sulle schede elettorali.
Il prossimo governo tedesco dovrà fare i conti con il crollo dell’alleanza transatlantica sotto Donald Trump e con le nuove minacce alla sicurezza europea, proprio mentre il modello economico del Paese sta entrando in crisi. Secondo gli ultimi sondaggi, sarà il capo dell’opposizione conservatrice (Cdu/Csu) Friedrich Merz il nuovo cancelliere: dovrebbe vincere con il 29,5% di voti favorevoli. “Le grandi aspettative rispecchiano le grandi sfide che dovrà affrontare fin dal primo giorno del suo probabile mandato di cancelliere”, ha affermato il settimanale tedesco Der Spiegel. “Una Russia aggressiva, un’America ostile e un’Europa che si sta allontanando: Merz potrebbe essere messo alla prova più duramente di qualsiasi cancelliere della repubblica del dopoguerra”. Merz ha recentemente ammesso che l’effettivo abbandono da parte di Trump delle promesse di difesa europee e l’aggressivo sostegno del suo vicepresidente JD Vance all’estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) annunciavano “cambiamenti tettonici nei centri di potere politico ed economico del mondo”.
La Germania, ha detto, non ne sarebbe uscita indenne. L’indebolimento della Nato da parte di Trump e il tradimento dell’Ucraina sono “un pugno straziante allo stomaco”, ha affermato Ursula Münch, direttrice del think tank dell’Accademia per l’educazione politica in Baviera, in particolare per l’Unione cristiano-democratica (Cdu) di Merz, che ha “solidarietà e amicizia con gli Stati Uniti nel profondo del suo Dna”. “La sfida più grande per la Germania sarà quella di mettere insieme una dimostrazione di forza unita da parte dell’Ue e del Regno Unito”.
Secondo i sondaggi, i socialdemocratici del cancellieri Olaf Scholz, si attestano al 15% dei consensi, 10 puntiin meno delle preferenze ricevute 4 anni fa, mentre l’Afd si attesta al 21%, oltre il doppio (era al 10,3%) rispetto al 2021.
Affluenza in calo di due punti rispetto al 2021
In Bassa Sassonia, circa il 13,8 percento degli aventi diritto ha espresso il proprio voto per le elezioni federali dopo le prime due ore dall’apertura dei seggi alle 8 di questa mattina. Lo ha reso noto la commissione elettorale statale alle ore 10.00. L’affluenza alle urne per le elezioni federali del 2021 era stata del 14,3% nelle prime due ore di voto. Nel calcolo, non sono inclusi i cittadini che hanno già votato per posta. La commissione elettorale statale non ha rivelato quanti dei circa sei milioni di aventi diritto al voto abbiano fatto richiesta di documenti per il voto postale. Nello Schleswig-Holstein, secondo il responsabile elettorale del Land, il 21,3 percento dei circa 2,265 milioni di aventi diritto al voto aveva già espresso il proprio voto entro le ore 11.00. Alle elezioni del 2021, la percentuale era del 23,8%.
Il vincitore annunciato Merz è andato al seggio a piedi
Se una vittoria alle urne di Cdu-Csu è data per certa, i dubbi si concentrano sulla futura coalizione di governo. Merz – che ha sempre ribadito di essere disponibile a una coalizione solo con un altro partito – sarà chiamato a trovare un accordo con chi gli permetterà di avere una solida maggioranza in Parlamento. Il candidato cancelliere per la Cdu ha votato nel suo seggio in Renania Settentrionale-Vestfalia. Accompagnato dalla moglie Charlotte, Merz è arrivato al seggio a piedi. Non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti che lo attendevano. Merz è candidato in questa stessa circoscrizione nella quale risultò il più votato alle ultime elezioni del 2021, tornando così in parlamento dopo una lunga pausa.
Una coalizione con l’Spd è quella che i media tedeschi indicano come favorita, ma potrebbero entrare in gioco diversi fattori che potrebbero mettere a rischio un accordo di coalizione. Tra questi, l’eventuale riforma del freno al debito per consentire di aumentare le spese per la difesa e una non trascurabile antipatia fra i leader delle due forze politiche, Merz e Scholz, i quali hanno più volte ribadito di non avere intenzione di lavorare fianco a fianco. D’altro canto, una coalizione tra Cdu-Csu e Verdi sembra invece difficilmente realizzabile, visto il veto posto dal leader della Csu, Markus Soeder.