![Renzi è l’unico Pinocchio della politica: abbiamo le prove. L’attacco alla Meloni è un boomerang Renzi è l’unico Pinocchio della politica: abbiamo le prove. L’attacco alla Meloni è un boomerang](https://www.secoloditalia.it/files/2025/02/Renzi_pinocchio-1.jpg)
Renzi è l’unico Pinocchio della politica: abbiamo le prove. L’attacco alla Meloni è un boomerang
Divertente la favoletta di Pinocchio raccontata ieri da Matteo Renzi al Senato, con Nordio e Piantedosi come il Gatto e la Volpe, Meloni “omino di burro” e lui nelle vesti di Grillo parlante, che tutti cercherebbero di schiacciare (in realtà non se lo fila nessuno…) perché dice verità scomode. Divertente ma già vista, una “cover” di quella narrazione del personaggio di Collodi dal naso lungo che aveva segnato tutta la sua esperienza politica ai vertici del Pd e di Palazzo Chigi. Eh sì, perché la definizione di Pinocchio della politica è stata affibbiata a un solo e unico politico italiano, lui, Matteo Renzi, ritratto in memorabili “meme” sui social, sulle prima pagine dei giornali e perfino come maschera di Carnevale in cortei di protesta contro l’allora premier. Basti pensare alla sua scalata del Pd e a quel “stai sereno” detto all’allora premier Enrico Letta. Balle spaziali, promesse da marinaio, scortesie ammantate da amare bugie.
Renzi il vero Pinocchio che accusa la Meloni
Renzi diventa “Pinocchio” quando, da Presidente del Consiglio, organizza la sua comunicazione politica in modo che viene percepito come manipolatorio o ingannevole. Ma se si va ne merito, il “premio Pinocchio d’oro” gli fu assegnato durante la campagna referendaria del 2016, quando – dopo aver affermato che la riforma avrebbe semplificato il sistema politico – disse che si sarebbe ritirato dalla politica in caso di sconfitta. E’ ancora qui, tra noi. Poi le bugie sul Jobs Act, che avrebbe dovuto creare centinaia di migliaia di posti di lavoro stabili, poi le promesse sulla battaglia nella Ue per allentare i vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea per investire di più, mai accaduto, quindi lo scandalo delle banche amiche, come quando durante il caso Banca Etruria (in cui era coinvolto il padre della ministra Boschi), Renzi affermò che non ci sarebbero stati problemi per i risparmiatori, ma lo scandalo portò a perdite per molti piccoli investitori. Poi il crollo, l’uscita dal Pd, la decisione di non ritirarsi ma di fondare un nuovo partito (Italia Viva), con il quale aveva promesso di condizionare e determinare la politica del centrodestra. Oggi Renzi “Pinocchio” non tocca palla, ma il naso del burattino quello, a dispetto dei voti che calano, si allunga più del suo amato Ponte Vecchio.