
Padova
Sceneggiata “rossa” all’università. Studentessa si spoglia della camicia nera contro il governo. Gelo in platea (video)
Un discorso non proprio memorabile, una barzelletta, più che altro, se non una sceneggiata accolta dal gelo della platea, a dispetto delle aspettative di Emma Ruzzon, presidente degli studenti dell’Università di Padova, a caccia di un momento di gloria “warholiano”. Ma perfino i “compagni” in platea non si sono particolarmente emozionati nell’assistere al suo gesto: la ragazza, intervenuta all’inaugurazione dell’803 anno accademico dell’Università, alla fine del suo intervento si è tolta la camicia nera in segno di protesta contro il Governo e le sue presunte politiche repressive.
La studentessa e la camicia nera contro i fascisti di oggi
Emma Ruzzon s’è spogliata dellacamicia nera che indossava sopra un top amaranto per dare maggior enfasi al suo intervento. “Molti in questo Paese – ha dichiarato – dovrebbero davvero sfilarsi la camicia nera”. Parole acclolte dal gelo della platea che però non hanno impedito alla studentessa di sottolineare che “la storia ci insegna a leggere i segnali, anche quando si presentano in modo diverso, ma se qualcuno non vuole proprio coglierli, davvero è necessario vedere le camicie nere in giro?”, alludendo al fascismo di ieri ma anche a quanto accade oggi. “Oggi ho questa – ha detto indicando la sua casacca – perchè l’occasione richiede formalità, ma se proprio serve parlare il linguaggio dei simboli facciamo che me la tolgo: credo che molti in questo Paese dovrebbero sfilarsela per davvero. Nel dubbio io me la tolgo, senza paura di dire che molti in questo Paese dovrebbero fare lo stesso”.
Roba patetica, da stendere un velo pietoso, anzi, una camicia nera.
Azione Universitaria: «Ennesimo teatrino ideologico»
Azione Universitaria ha commentato l’episodio parlando di «ennesimo teatrino ideologico» e «copione vecchio e ripetitivo che cerca nel 2025 di dividerci tra “buoni” e “cattivi”, tra “antifascisti” e “fascisti”». «L’unico vero rischio che vediamo oggi è di chi, in nome dell’antifascismo, carca di zittire chi non la pensa come loro», ha detto Riccardo Mottes, presidente di Azione Universitaria Padova. «Sono abituati a chiamare “fascisti” tutti coloro che la pensano diversamente. A chi oggi vuol far credere che esista una sola voce legittima in università, noi siamo qui per ricordare che si sbaglia di grosso», ha aggiunto Giulia Stevanato, membro dell’esecutivo nazionale di Azione Universitaria- “
Il video dello spogliarello