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Schiarita tra Washington e Kiev. Zelensky: pronti ad accordarci con gli Usa. Tajani: L’Europa resti unita

Ucraina

Schiarita tra Washington e Kiev. Zelensky: pronti ad accordarci con gli Usa. Tajani: L’Europa resti unita

Dopo lo scontro tra Trump e il premier ucraino la trattativa continua. Kiev è pronta a lavorare 24 ore su 24 per un'intesa con la Casa Bianca. Gli Usa verso il no alla risoluzione Onu

Esteri - di Alessandra Parisi - 20 Febbraio 2025 alle 20:00

Si stempera ma non troppo il braccio di ferro tra Washington e Kiev Il giorno dopo la dura sortita di Donald Trump (“è un dittatore”) all’indirizzo di Zelensky, che ha polemizzato con la Casa Bianca per l’esclusione dell’Ucraina dal tavolo, da un lato gli Usa cavalcano la questione della scadenza del mandato del premier ucraino, dall’altro la Ue fa quadrato, con un certo ritardo, intorno a Zelensky, ‘aggredito’ e non ‘aggressore’. In serata  l’incontro tra il premier ucraino e l’inviato d Trump Keith Kellogg apre a spiragli di distensione. “Ho avuto un incontro produttivo con Keith Kellogg. Una buona discussione, con molti dettagli importanti. Sono grato agli Stati Uniti per tutta l’assistenza e il sostegno bipartisan all’Ucraina e al popolo ucraino”. Così Zelensky su X dopo l’annullamento della conferenza stampa prevista.

Zelensky: pronti ad accordarci con gli Usa

“È importante per noi e per tutto il mondo libero che la forza americana venga percepita. Fin dal primo secondo di questa guerra, l’Ucraina ha cercato la pace. Dobbiamo e possiamo garantire che la pace sia forte e duratura, in modo che la Russia non possa mai tornare con la guerra. L’Ucraina è pronta per un accordo di investimento e di sicurezza forte ed efficace con il presidente degli Stati Uniti. Abbiamo proposto il modo più rapido e costruttivo per ottenere risultati. Il nostro team è pronto a lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7”. La giornata si era aperta con Elon Musk su X che aveva riattizzato il fuoco. “Zelensky non può pretendere di rappresentare la volontà della popolazione dell’Ucraina a meno che non ripristini la libertà di stampa e smetta di annullare elezioni”. Lo stesso Trump aveva fatto sapere che Russia ha le carte in regola per il negoziato per una pace in Ucraina. La risposta dell’Europa arriva dopo quella dei leader nazionali. Dopo il silenzio di ieri, la replica della Commissione Ue è stata affidata ad un portavoce. “Nell’Ue”, ha detto durante il briefing il portavoce Stefan de Keersmaecker, “abbiamo una posizione chiara. Volodymyr Zelensky è stato eletto legittimamente in elezioni democratiche, libere ed eque. L’Ucraina è una democrazia, la Russia di Vladimir Putin no”.

I leader europei a Kieve per i 3 anni dall’invasione

Per lunedì 24 febbraio, a tre anni dall’invasione ucraina, i vertici Ue si recheranno a Kiev mentre Emmanuel Macron volerà a Washington per incontrare Trump. “L’Europa deve aumentare lo sforzo bellico perché la nostra sicurezza è in gioco”, insiste il presidente francese che in serata ha sentito Zelensky.  Anche il premier britannico Starmer è atteso nella capitale Usa la settimana prossima. Il vicepresidente della commissione Ue Antonio Costa fa sapere che lunedì prossimo ha deciso di essere a Kiev insieme a a Ursula von der Leyen. Una visita “per riaffermare il nostro sostegno all’eroico popolo ucraino e al presidente democraticamente eletto Volodymyr Zelensky”.

Il no della Casa Bianca alla risoluzione Onu

Dopo l’attacco di Trump che ha definito Zelensky un ”dittatore”, gli Stati Uniti hanno sollevato obiezioni sull’espressione “aggressione russa”. Gli Stati Uniti si rifiutano – secondo quanto riporta Reuters –  di essere co-autori di una bozza di risoluzione dell’Onu in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, che sostiene l’integrità territoriale del Paese e condanna l’aggressione russa.  Sull’ipotesi del dispiegamento di forze europee in Ucraina da Mosca sono arrivate velate minacce. “Il Cremlino segue con attenzione e preoccupazione le notizie spesso conflittuali del dispiegamento di forze europee in Ucraina”, ha affermato il portavoce Dmitry Peskov dopo che il Daily Telegraph ha dato notizia del piano europeo da presentare agli Usa per il dispiegamento di almeno 30mila soldati europei in Ucraina. Da Bratislava il segretario generale della Nato, Mark Rutte, intanto fa sapere che l’eventuale introduzione di garanzie di sicurezza da parte degli europei in un accordo di pace in Ucraina dovrebbe avere il “sostegno” degli Stati Uniti.

Tajani: l’Europa resti unita e sia protagonista

Molto chiara la posizione del ministro degli Esteri Antonio Tajani per il quale l’Europa “non può essere spettatrice, ma deve essere protagonista sia della pace in Medio Oriente, sia in Ucraina”. Sul derby Zelensky-Trump l’interesse dell’Europa è che la situazione si calmi e si garantisca una pace giusta. “Non dobbiamo entrare nella polemica, quello che ci interessa è che l’Europa sia unita, dobbiamo tenere i nervi saldi, le schermaglie è ovvio che ci sono”, risponde. ” Tajani ha ribadito le perplessità dell’Italia rispetto alla proposta, caldeggiata dal premier britannico, dell’invio di forze europee sul campo. “Io credo sarebbe meglio avere una forza della Nazioni unite garantita dal Consiglio di sicurezza. Sarebbe meglio avere una area neutra garantita dal Consiglio di sicurezza per evitare la contrapposizione. Se finisce la guerra non possiamo ricominciare con il braccio di ferro. Noi non siamo in guerra con la Russia. Noi dobbiamo essere molto prudenti e vedere come costruire la pace nell’Europa orientale”.

 

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di Alessandra Parisi - 20 Febbraio 2025