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Schlein assediata batte un colpetto: “Mai con Trump, Conte ha chiarito”. In piazza? “Vedremo”

Nazareno a pezzi

Schlein assediata batte un colpetto: “Mai con Trump, Conte ha chiarito”. In piazza? “Vedremo”

Dopo giorni di silenzio, messa alle strette, la segretaria dem ritrova la voce ma non dice niente. Il leader 5Stelle con il presidente Usa? "Ha già chiarito". In piazza? "Vedremo"

Politica - di Stefania Campitelli - 22 Febbraio 2025 alle 19:31

Toh chi si rivede Elly Schlein. Dopo lo tsunami di Conte in versione amerikana con la disperata richiesta di lumi di mezzo Nazareno, il pressing dei centristi perché la smetta di “fingersi morta”, parole di Calenda, la segretaria dem ritrova la voce. E azzarda imbarazzata una linea. Perdente in partenza visto l’accerchiamento. Finalmente non apre bocca solo per dare quotidiane lezioni di strategia politica alla premier Meloni (deve fare, non deve andare) mentre la sua casa brucia. Sceglie un comizietto facile sul Nove, dai microfoni di Accordi e Disaccordi, per mandare qualche messaggio. Impossibile glissare ancora sulle parole del leader 5Stelle che dà ragione al tiranno planetario contro l’Occidente guerrafondaio. Ma per fortuna “ha già chiarito”, dice Elly.

Schlein ritrova la voce, ma non dice niente

Se l’ex avvocato del popolo dà il colpo di grazia al campo largo Elly minimizza, come a dire la situazione è seria  ma non grave. “Io trovo sbagliato condividere anche solo in parte le parole di Trump che si è macchiato di un falso storico dicendo che l’aggressione non è partita dalla Russia”. Era ora. Con un certo ritardo la segretaria del secondo partito italiano si è accorta dello scontro tra il presidente Usa e il presidente ucraino (qualcuno deve averle raccontato dell’attacco di The Donald al “comico di quart’ordine” e “dittatore” e dei negoziati avviati da Washington con Mosca a Riad)  e delle dichiarazioni di Giuseppi che hanno mandato in corto circuito i cattolici-dem e i cespugli antimeloniani.

“Conte ha chiarito che trova inquietanti le parole di Trump”

“Devo dire che Conte ieri ha voluto chiarire che trova inquietanti le parole di Trump e che non condivide l’attacco violento e frontale a Zelensky”, dice con rocambolesco tempismo. A chi gli chiede da giorni da che parte sta, lei risponde che il problema non c’è perché il capo dei 5Stelle ha spiegato tutto. Anche in questo caso va a rimorchio degli altri. Come per la piazza contro il governo convocata da Conte bruciando tutti sul tempo. Una mobilitazione targata 5Stelle ai quali non fa differenza l’aiutino del Nazareno. Che farà il Pd? Non si sa. “Ho detto subito che una manifestazione contro la propaganda del governo per salari, pensioni, caro bollette ero disponibile a organizzarla insieme”, risponde Schlein arrampicandosi sugli specchi.

In piazza con i 5Stelle? Vedremo…

“Ho avuto occasione di dire a Conte che ero disponibile a costruire insieme una piattaforma. Quindi se costruiamo una piattaforma insieme, siamo disponibili. Se invece vuole fare una cosa solo del Movimento 5 Stelle, vedremo. In altri casi abbiamo valutato in base alla piattaforma”. Vedremo, la parola d’ordine è sempre la stessa “see and wait”. Galleggiare, temporeggiare, sussurrare e attaccare a testa bassa Meloni, in un derby continuo e perdente in partenza. Schlein, decisamente spompata, ripete come un disco rotto l’appello alla grande federazione per battere il pericoloso governo sovranista. “Noi siamo testardamente unitari pur nelle nostre differenze, ma serve chiarezza: se andiamo al governo insieme non è possibile considerare Trump niente di vicino ad un alleato”. Il minimo indispensabile per rassicurare la minoranza interna che le chiede parole ultimative sui rapporti con i 5Stelle e sulla politica estera

“Se andiamo al governo troveremo una sintesi”

Opposizioni in ordine sparso su tutti i dossier caldi dell’agenda politica? Parola d’ordine: sintesi. “Se andiamo al governo insieme dobbiamo essere chiari e compatti. Ma io sono convinta che anche su questo, l’Ucraina e la politica estera, come su altri terreni, si possa trovare una sintesi”. La voce si fa alta e quasi stentorea solo quando si tratta di intonare la stanca litanìa contro la premier. Qui scatta in automatico la solita narrazione, a dir poco visionaria, della Meloni in fuga. “L’interesse di Putin con quello di Trump si salda nell’idea che i rapporti tra gli stati e i popoli si regolino sulla base della forza, degli eserciti, del ricatto. Trovo clamoroso il silenzio di Giorgia Meloni davanti a tutto questo”. Da che pulpito, Schlein che accusa Meloni di restare in silenzio. Viene da ridere. E giù con lo slogan “Meloni vassalla di Trump”, lo ripete da giorni, deve esserle piaciuto molto come “il presidente del Coniglio”.

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di Stefania Campitelli - 22 Febbraio 2025