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Scritte in slavo vandalizzano la foiba di Basovizza, Meloni: “È un oltraggio alla Nazione”
Un altro oltraggio vergognoso alla memoria degli italiani infoibati e degli esuli giuliano dalmati. A ridosso del Giorno del Ricordo la foiba di Basovizza è stata oltraggiata e insozzata da scritte in slavo, tra le quali la più ignobile recita “Trieste è un pozzo”, ma si può leggere anche “Trieste è nostra”. Una squadra di operai ha tentato invano di rimuovere la vernice rossa con l’idropulitrice per poi procedere con la tinteggiatura. Questo l’ignobile spettacolo che ha accolto le scolaresche in visita alla foiba di Basovizza e al Centro documentale alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli e della sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti.
Oltraggiata la foiba di Basovizza, Meloni: un insulto alla Nazione
Durissima la condanna di Palazzo Chigi. “La Foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera”, dichiara la premier Giorgia Meloni. “Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la Nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito”. “Nessuno può vandalizzare la verità”, è il commento di Alessandro Giuli riportato a sua firma nel libro degli ospiti a conclusione della sua visita. Di gesto inaccettabile, “che offende il ricordo delle vittime e ostacola il cammino verso una memoria condivisa”, parla Frassinetti a Basovizza “per spiegare a ragazze e ragazzi il significato di questa tragedia e quanto sia grave un gesto come questo. Che uccide ancora una volta le tante vittime di una pagina così dolorosa della nostra storia”.
Menia: chi non rispetta i morti è un barbaro
Tra i primi a commentare Roberto Menia, finito in queste ore nel mirino delle sinistre ululanti per i suoi interventi nelle scuole. Che proprio ieri intervistato dal Secolo d’Italia denunciava l’escalation di posizioni negazioniste. Per la cronaca è stato cancellato l’incontro in una scuola della Capitale per evitare rischi di contestazioni, che per la verità non hanno impensierito il senatore di FdI pronto ad andare comunque entrando dalla porta principale. “Dopo giorni di dichiarazioni negazioniste, dileggi gratuiti e lapidi divelte, ora si è colpita la foiba di Basovizza, monumento nazionale, insozzata e violentata di scritte oscene e ributtanti. Tra le quali spicca il motto slavo “Trst je naš”, cioè Trieste è nostra. Quello che usavano i titini ottanta anni fa, quando occuparono la città e la proclamarono annessa alla Jugoslavia seminando morte e terrore. Basovizza non è solo un monumento di pietre e ferro. È una grande tomba, cinquecento metri cubi di cadaveri, di fronte ai quali ci può essere solo pianto, silenzio e rispetto”, dice il senatore di Fratelli d’Italia, triestino, madre istriana, padre della legge che istituisce il Giorno dei Ricordo.
Piantedosi: i responsabili saranno perseguiti con la massima severità
E ancora rivolgendosi ai “coraggiosi” infangatori: “Il rispetto dei morti segna il corso di una civiltà e la nostra tradizione, italiana e cristiana, ci ha insegnato la Pietas. Chi non la riconosce è un barbaro sprofondato nell’abisso della vergogna e dell’odio”. L’atto vandalico suscita un moto di sdegno corale e bipartisan. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi assicura che i responsabili saranno individuati e perseguiti con la massima severità. “Simili episodi di intolleranza non possono essere tollerati”, ha chiarito. “Nessuna ideologia o estremismo potrà mai cancellare la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita il solo fatto di essere italiano. La memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente”.
Sdegno corale, ministri e istituzioni condannano l’oltraggio
Di scritte ignobili che offendono “la memoria di migliaia di uomini, donne e bambini che furono perseguitati e uccisi in nome della follia comunista”, parla il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami che si augura un condanna unanime per quanto accaduto questa notte. Appello raccolto da Italia Viva (“Coltivare la memoria significa anche non lasciare spazio e giustificazione per certi gesti” scrive Matteo Renzi su X) e dal Pd per bocca di Pietro Fassino, che parla di “abisso morale e umano di chi ha perpetrato quel gesto vile”. Anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana stigmatizza il gesto, “un oltraggio alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma”. Il vicepresidente di Montecitorio, Giorgio Mulè, non esita a definire la vandalizzazione della foiba di Basovizza un ” sacrilegio” e un “vile sfregio che offende tutta la comunità Italiana”.
Foti: un atto intollerabile a poche ore dal Giorno del Ricordo
Molti i ministri che condannano il perpetuarsi di gesti di sciacallaggio alla memoria di una tragedia nazionale. Antonio Tajani affida a X la sua condanna: ”Oltraggiare la memoria dei caduti delle Foibe significa continuare a perseguitare chi è stato brutalmente ucciso, solo perché era italiano”. Stessi sentimenti da parte del ministro per gli Affari europei Tommaso Foti che auspica che i responsabili vengano assicurati alla giustizia quanto prima. “Esprimo la mia più ferma condanna per il vile atto vandalico perpetrato ai danni della foiba di Basovizza. Un atto intollerabile che offende profondamente la memoria storica della Nazione, reso ancor più grave poiché avvenuto alla vigilia del Giorno del Ricordo”.
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