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Servizi segreti, il governo smonta le bufale della sinistra: “Noi i giornalisti li salviamo, non li spiamo”

Ciriani in Parlamento

Servizi segreti, il governo smonta le bufale della sinistra: “Noi i giornalisti li salviamo, non li spiamo”

Politica - di Monica Pucci - 12 Febbraio 2025 alle 18:23

Scatta la controffensiva del governo sulla vicenda dello spyware israeliano “Paragon”, si cui molti giornali si sono sbizzarriti ipotizzando una sorta di “grande fratello” a Palazzo Chigi per controllare giornalisti e personalità sgradite al governo. Il governo “intende adire le vie legali nei confronti di chiunque, in questi giorni, lo ha direttamente accusato di aver spiato i giornalisti, come tutti hanno potuto constatare, finora il governo non ha spiato giornalisti, ma se mai li ha portati in salvo”, ha detto in Aula alla Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, rispondendo alle interrogazioni (presentate dal Pd e dal Movimento 5 Stelle) sulle iniziative del governo, anche in sede europea ed internazionale, “a tutela della libertà di comunicazione e informazione, in relazione alla recente vicenda dell’utilizzo di programmi informatici ‘spia’ a danno di giornalisti e attivisti della società civile”.

Il governo si difende e contrattacca sul caso “Paragon”

“Come tutte le intelligence del mondo, anche i Servizi italiani, al fine di contrastare le organizzazioni terroristiche o criminali – ha sottolineato Ciriani rispondendo alle interrogazioni – in nome della sicurezza nazionale da molti anni fanno ricorso a strumenti come quelli prodotti e forniti dall’azienda Paragon Solutions. Il governo ribadisce quanto già affermato con una propria nota nell’immediatezza della diffusione della notizia, e cioè che le agenzie di intelligence rispettano nel modo più rigoroso la Costituzione e le leggi e, in particolare, la legge 3 agosto 2007, n. 124″, ha aggiunto Ciriani. “Questo rigoroso rispetto vale anzitutto verso i soggetti specificamente tutelati da tale legge, in primis i giornalisti. Tutto ciò avviene sotto il controllo, ciascuno per la sua parte, dell’Autorità delegata, del Copasir e della magistratura”, ha aggiunto il ministro per i Rapporti con il Parlamento. “Va dato atto che la società Paragon Solutions ha garantito la fornitura del servizio, in ottemperanza alle clausole contrattuali, con massima professionalità e serietà – ha affermato – Nessuno ha rescisso in questi giorni alcun contratto nei confronti dell’intelligence. Tutti i sistemi sono stati e sono pienamente operativi contro chi attenta agli interessi e alla sicurezza della Nazione”. vulnerabilità denunciate”.

I Servizi italiani, ha rimarcato l’esponente di Fdi, “sono pronti a dare tutto il loro supporto. Puntuale risposta agli interrogativi sollevati da questa vicenda è stata fornita al Copasir nella giornata di ieri, 11 febbraio, dal direttore di Aise, audito dal Comitato, e altre ne verranno nelle prossime settimane, qualora sia richiesta l’audizione di altri appartenenti all’intelligence”. Intanto, però, a sua tutela, a seguito di notizie “false e diffamatorie” diffuse da due testate giornalistiche nazionali – ‘Il Foglio’ e ‘L’Unità‘ – il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza informa che sono state intraprese opportune azioni legali in sede civile “per difendere l’onorabilità del personale dei Servizi di informazione ed evitare strumentalizzazioni sulle attività dell’Intelligence volte unicamente ed esclusivamente a tutela della sicurezza nazionale”.

Mantovano: in cantiere una riforma dei servizi segreti

“La legge 124 del 2007 ha avuto degli interventi negli anni successivi, però la disponibilità è assoluta. Ovviamente attendiamo le iniziative parlamentari”, ha detto Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Autorità delegata ai Servizi, parlando con i giornalisti alla Camera, rispondendo a chi domandava se il governo è disponibile ad aggiornare la legge che ha riformato la struttura e l’organizzazione dell’Intelligence italiana. “Sapete qual è la mia opinione in generale sul sistema normativo che riguarda i Servizi, io però facendo parte del governo mi muovo sulla base della legislazione vigente, ovviamente l’iniziativa spetta o ai parlamentari o al governo nel suo insieme”, ha aggiunto Mantovano, secondo cui la proposta avanzata nei mesi scorsi dal presidente del Copasir Lorenzo Guerini, del Pd, “ha certamente degli spunti interessanti”. Poi, sul tema dell’informazione: “Provo a fare una minuscola riflessione che riguarda i reciproci rapporti: è evidente che c’è un’asimmetria tra il mondo dell’informazione e il mondo dell’intelligence, entrambi trattano notizie, però l’intelligence raccoglie notizie in modo riservato e poi le offre alla valutazione del decisore politico; il mondo dell’informazione prende le notizie e poi le pubblicizza, quindi va in una direzione fisiologicamente opposta. È ovvio che i due piani non si incontrano in ogni momento della giornata, quello che rappresenta un’anomalia è invece che la libertà di informazione possa trasformarsi in calunnia in libertà. Se si accusa un uomo dell’intelligence come il prefetto Caravelli di fare spionaggio in favore della Libia su attività della Corte penale internazionale lo si accusa di un reato, perché la legge 124 proibisce di svolgere attività di intelligence non solo nei confronti dei giornalisti ma anche nei confronti delle autorità giudiziarie, non soltanto italiane”.

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di Monica Pucci - 12 Febbraio 2025