
Lo scandalo sessuale americano
Sinistra delusa, Trump non è nella lista dei “contatti” del pedofilo Jeffrey Epstein: ma ci sono molti vip…
Donald Trump non figura nella “lista dei contatti” di Jeffrey Epstein, l’imprenditore americano condannato per abusi sessuali e traffico di minorenni. L’elenco è stato declassificato e pubblicato dal procuratore generale Pamela Bondi e al suo interno figurano comunque molti personaggi famosi tra cui l’attore Dustin Hoffman, la rockstar Courtney Love( moglie del frontman dei Nirvana Kurt Cobain, morto suicida), la top model Naomi Campbell, Alec Baldwin e Ethel Kennedy, madre di Robert F. Kennedy junior. Secondo il New York post sono comunque presenti nella lista l’ex moglie del presidente americano Ivana e la figlia Ivanka Trump, ma è opportuno precisare che la “lista dei contatti” non equivale alla “lista dei clienti”. Inoltre, il direttore dell’Fbi Kash Patel ha giurato che sul caso Epstein “non ci saranno insabbiamenti, nessun documento verrà lasciato intentato” e che chiunque “proverà a impedire tutto questo sarà velocemente perseguito”.
Trump non c’è nella “lista dei contatti” Epstein, ma si conobbero in passato
Secondo quanto riporta Open, Trump salì sul jet privato di Epstein 31 anni fa insieme all’ex moglie Marla Trump e la figlia Tiffany: l’aereo partì da Palm Beach in direzione Washington 15 maggio del 1994 e poi ancora una volta fino a Teterboro, l’aeroporto del New Jersey. I due si conobbero in passato quindi, ma stando alle ultime rivelazioni del New York post sembra che Trump non abbia avuto alcun tipo di interazione sulle vicende scabrose oggetto delle inchieste su Epstein. Inoltre, i 200 nomi delle persone resi pubblici fino a questo momento non sono stati accusati di alcun illecito legato alla figura del miliardario morto suicida.
“Questo Dipartimento di Giustizia sta dando seguito all’impegno del presidente Trump per la trasparenza e sta sollevando il velo sulle azioni disgustose di Jeffrey Epstein e dei suoi complici”, ha spiegato la procuratrice generale Pamela Bondi. “La prima fase dei file resi pubblici fa luce sulla vasta rete di Epstein e inizia a fornire al pubblico una responsabilità attesa da tempo”. In una nota, il Dipartimento della giustizia americano ha rinnovato il suo impegno alla trasparenza nella pubblicazione dei documenti rimanenti dopo una revisione, per proteggere l’identità delle vittime del magnate statunitense morto in carcere nel 2019.