
I dati del Viminale
Stupri e rapine: un autore su due è straniero. Quei numeri nudi e crudi che imbarazzano gli “accoglioni”
Non ditelo agli “accoglioni”, ma quasi un reato violento su due è commesso da stranieri: i paladini dell’accoglienza senza filtri, gli ideologi delle risorse che non vedono l’ora di pagarci le pensioni, potrebbero venire turbati dai dati del Viminale. Aride cifre che non mentono. La statistica del 2024 parla infatti chiaro. Su un totale di 822.801 persone arrestate o denunciate nel 2024, il 34,72% sono stranieri. Alla luce del fatto che gli immigrati rappresentano appena il 9% della popolazione italiana il dato balza agli occhi. Ma non è il più grave.
Stranieri il 52% dei rapinatori e il 44% degli stupratori
Infatti, se si vanno a scorporare i numeri, emergono statistiche sorprendenti. tra le persone arrestate o denunciate per omicidio volontario gli stranieri sono il 23,8% mentre per tentato omicidio sono il 35,73%. La percentuale aumenta per le violenze sessuali: in questo caso gli arrestati o i denunciati stranieri sono addirittura il 43,99%. Per furto sono il 47,84%, per rapina sono il 52,47%; per reati in materia di stupefacenti sono il 39,52% e per sfruttamento della prostituzione il 43,25%.
Su Starmag Luca Ricolfi, non certo un bieco xenofobo, analizza i dati sulla criminalità diffuso dal Ministero dell’Interno. «Da essi, infatti, si deduce che la percentuale di reati presumibilmente commessi (persone denunciate o arrestate) da stranieri irregolari (circa il 28%), è enormemente superiore al peso degli irregolari stessi (meno dell’1% della popolazione presente in Italia). Ancora più sconcerto suscitano i dati su uno dei reati più odiosi, ossia le violenze sessuali: nei primi 9 mesi del 2024 quasi la metà (il 44%) sono state perpetrate da stranieri (regolari e non), che costituiscono appena il 10% della popolazione. E ancora più preoccupanti appaiono i dati delle violenze sessuali commesse da giovani, che vedono un’incidenza degli stranieri che sfiora il 60%, circa 6 volte il loro peso sulla popolazione».
Gli accoglioni dimenticano gli italiani di seconda generazione fuori dalla statistica
C’è un altro dato che sfugge alla statistica: tra gli autori dei reati non sono censiti coloro che non sono stranieri ma italiani di seconda generazione. In città come Milano, Torino e Padova rappresentano infatti una percentuale non indifferente, come confermano gli incidenti avvenuti dopo la morte del 22enne nordafricano Ramy, a un posto di blocco a Milano. Altrettanto emblematico il caso recente del quindicenne neonazista e satanista arrestato a Bolzano. Anche lui figlio di immigrati, originari di un Paese islamico, come ha rivelato il quotidiano Il Giornale. All’apparenza era perfettamente integrato a Bolzano, tanto da parlare correttamente italiano e tedesco. Nella realtà, secondo gli inquirenti, era pronto al martirio per la causa dell’Islam. Il giovane voleva votarsi al martirio e avrebbe fatto ricerche online per indagare su cosa si provi durante un suicidio con esplosivi. «Inevitabile chiedersi -se vi sia un collegamento con i recenti attentati di matrice islamista a Monaco in Germania e a Villach in Austria. «Nel rispetto delle attività investigative – si è chiesta Susanna Campione, senatrice di FdI – dobbiamo interrogarci sull’effettiva integrazione di queste nuove generazioni prima ancora che invocare lo Ius Soli».