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Summit dei Patrioti a Madrid, da Le Pen a Salvini: “Uniti per cambiare l’Europa” (video)
Matteo Salvini non perde tempo. Sale sul palco del summit dei Patrioti a Madrid ed è pronto a lanciare «la rivoluzione europea». «Bye bye Pedro, bye bye Open Arms, viva la libertad!” esordisce in spagnolo, strappando applausi e facendo subito capire che non sarà un comizio di circostanza, ma un attacco diretto alla Bruxelles dei burocrati.
Salvini: “L’Ue voleva cancellarci. Noi siamo ancora qui“
L’assoluzione nel processo Open Arms diventa per il leader della Lega la prova tangibile che la sua linea sui confini non era solo legittima, ma necessaria. «Ci hanno dato dei fascisti, dei nazisti, dei razzisti. Hanno cambiato le regole del gioco per cancellarci. Ma siamo ancora qui, più forti che mai», attacca, inchiodando l’Ue davanti alle sue responsabilità. «Ci hanno dovuto dare ragione su tutto. A cominciare dall’immigrazione e la sicurezza. Abbiamo letto la lettera di Von der Leyen e Lagarde: hanno ammesso che le loro politiche hanno fallito. Ma se avete sbagliato tutto, perché dovremmo ancora fidarci di voi?». La platea esplode in un’ovazione.
L’Europa che non funziona
«L’Europa è vittima dell’incompetenza di chi l’ha governata fino ad ora» continua Salvini, e quando pronuncia il nome della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, la sala risponde con una bordata di fischi. «Non hanno saputo affrontare le guerre, la crisi energetica, il declino economico. Eppure continuano a ripetere gli stessi errori senza ammettere le loro colpe». Il messaggio che lancia è chiaro.
«Serve una rivoluzione democratica. Un nuovo modello di Europa, un patto tra nazioni libere che decidano insieme su poche cose importanti nel rispetto delle proprie sovranità. Non è l’Ue che legittima gli Stati, sono gli Stati che legittimano l’Europa! Il burka non è Europa, il gender non è Europa, il terrore islamico non è Europa».
Il vento del cambiamento: da Trump a Milei
Salvini guarda oltre l’Atlantico. «Guardiamo agli Usa, dove in pochi giorni Trump ha dimostrato che la rivoluzione del buon senso è possibile. E vediamo in Argentina un vento di libertà con Milei. Noi Patrioti dobbiamo fare lo stesso: dobbiamo salvare l’Europa da chi la sta distruggendo con tasse, divieti e regolamenti folli».
E non risparmia una stoccata al cancelliere tedesco Olaf Scholz: «Quel genio, invece di salvare le fabbriche che chiudono, ha chiesto di mandare truppe Nato in Groenlandia. Gli elettori tedeschi, spero, gli diano un biglietto di sola andata. Povera Groenlandia».
Marine Le Pen: “L’Ue è una macchina che funziona al contrario”
A prendere la parola poi è Marine Le Pen. «Noi, patrioti delle nazioni d’Europa, siamo pronti a dialogare con la nuova amministrazione Trump, come patrioti comprendiamo che un leader deve innanzitutto difendere il proprio popolo». La guida del Rassemblement National vede in Maga un appello ad «essere forti, ad essere noi stessi, a rifiutare la colpevolizzazione imposta dai woke e dai fatalisti», l’opposto del progetto tecnocratico di Bruxelles. «L’Unione europea è una macchina che funziona al contrario: sottrae sovranità, frena la creatività, impone un’uniformità sterile. Ma ora vediamo la luce in fondo al tunnel. Ogni elezione segna la caduta di un tassello del vecchio sistema. Tocca a noi guidare il riscatto delle nostre nazioni».
Abascal: “Patrioti uniti contro i nemici della libertà”
Santiago Abascal, leader di Vox, incalza. «Ci dicevano: siete patrioti, non potete collaborare. Ovviamente possiamo». L’obiettivo comune: difendere la libertà, la sovranità e la prosperità delle patrie. E rivendica inoltre la Reconquista spagnola come simbolo di resistenza all’islamizzazione. «A noi spagnoli piace che ci conosciate come il muro d’Europa. E siamo pronti a esserlo di nuovo».
«Questo è il tempo dell’unità. Dobbiamo riconquistare un’Europa nostra, cristiana, con i valori dei nostri genitori e dei nostri figli. Non dobbiamo vergognarci delle nostre radici», afferma André Ventura, leader del partito di estrema destra portoghese Chega.
Geert Wilders: “L’epoca del globalismo è finita“
Tocca al partita olandese Geert Wilders. «Dopo l’elezione di Trump negli Usa, è tempo di fare lo stesso in Europa! Renderemo l’Europa grande di nuovo, perché siamo vincitori!». E snocciola una lista di successi nazionalisti: «In Ungheria Orbán guida la nazione, in Austria Kickl entrerà nel governo, in Francia Marine Le Pen si avvicina all’Eliseo, nei Paesi Bassi il mio partito è il numero uno. Ora tocca alla Spagna».
Wilders chiude con una promessa: «Non ci piegheremo alla sinistra woke. Le placche tettoniche della politica si stanno spostando verso di noi, verso la riaffermazione dello Stato nazionale, della sovranità nazionale e della conservazione della nostra identità e cultura».
Il messaggio finale: “Make Europe Great Again”
Il summit di Madrid è stato il manifesto della destra sovranista europea , quella che vuole spezzare il dominio delle élite e ricostruire un’Europa fondata sulla libertà e l’identità nazionale. Il vento del cambiamento soffia forte e le prossime elezioni europee potrebbero essere la prova decisiva. Come dice Herbert Kickl, leader del partito austriaco Fpö e incaricato di formare il prossimo governo a Vienna «In tutta Europa assistiamo alla crescita del fronte patriottico: da Madrid a Budapest, da Roma a Parigi. Ovunque, le persone si sollevano contro la tutela dei centralisti dell’Ue e degli ideologi di sinistra. Il 2025 sarà un anno decisivo per tutti i patrioti in Europa».