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sondaggio Ghisleri sul Terzo mandato

Ricandidatura, anatomia del ko

Terzo mandato, 1 italiano su 2 lo boccia sonoramente: i numeri del sondaggio Ghisleri lo certificano senza pietà

Un dato la dice lunga: per il 73% dei giovani vietarlo è l'unica via per il rinnovamento nella politica

Politica - di Chiara Volpi - 17 Febbraio 2025 alle 14:32

Il dibattito sul Terzo mandato, che da interminabili settimane anima una discussione che, lungi dal raggiungere un compromesso quanto meno dialogico tra le parti contrapposte, infiamma agenda politica e confronto tra partiti. E oggi, un sondaggio di Euromedia Research per Porta a Porta, che sancisce in nome della verità della matematica percentuale un dato di fatto già emerso dal confronto mediatico tra sostenitori e oppositori, riaccende il casus belli in tutto il suo potenziale esplosivo. Sì, perché il report firmato Alessandra Ghisleri sentenzia chiaramente che molti cittadini – tra loro soprattutto i giovani – temono che un terzo mandato possa portare a una concentrazione eccessiva di potere nelle mani di una sola persona. E come recita riassumendo dati, riscontri e confronti, il titolo de La Stampa in un servizio dedicato, che «il terzo mandato non convince gli italiani: solo tre su dieci favorevoli alla riforma».

Terzo mandato, il sondaggio Ghisleri boccia la riforma

Come noto al centro della discussione vi sono le iniziative legislative di alcune regioni in particolare, come la Campania di De Luca e il Veneto di Luca Zaia, volte a permettere ai loro governatori di candidarsi per un terzo mandato consecutivo, in deroga alla legge nazionale che attualmente lo vieta. Entriamo allora nel merito dei numeri che contribuiscono a stilare il verdetto (di sostanziale bocciatura) sulla norma in discussione che, secondo il sondaggio Euromedia Research per Porta a Porta evidenzia come un cittadino su due (50.4%) è contrario alla possibilità di un terzo mandato di governo per i Presidenti delle Regioni. Mentre uno su tre degli interpellati (28.9%) si dice favorevole.

I numeri dell’indagine parlano chiaro: no al tris della candidatura

Un cittadino su tre (28.9%) si dice invece favorevole. E se, evidenzia il sondaggio, a fronte dei sostenitori della terza ri-candidatura tra cui si allineano il 58.8% degli elettori di Forza Italia, il 55.5% di quelli della Lega e il 45.5% degli elettori di Italia Viva, la maggioranza compatta di chi reputa la proposta dannosa vede il 45.6% di Fratelli d’Italia nonché tutte le opposizioni schierate sulla linea del no. Schieramenti trasversali in cui Azione di Calenda si rivela l’unico partito i cui elettori si dimostrano scettici e incerti se imboccare una direzione o l’altra: divisi in un 45.5% di favorevoli e in un 36.5% di contrari. E tra tutti, sono proprio tanti quelli che temono fortemente che un terzo mandato possa delineare e asseverare una eccessiva concentrazione di potere nelle mani di una sola persona.

Affonda la teoria dell'”amministratore consolidato”

Il che, tradotto dagli scemi aritmetici e dalle logiche demagogiche, significa semplicemente che ridurre la riforma contribuirebbe a rendere più scivoloso il terreno su cui far crescere le potenzialità di rinnovamento e la fioritura di nuove idee nella politica locale. Insomma, in più si dimostrano consapevolmente convinti della necessità di un’alternanza di leadership in ambito regionale, al fine di evitare che le istituzioni locali vengano marcate troppo e troppo a lungo da una sola persona in realtà, peraltro, in continua evoluzione e che richiedono risposte aggiornate il più possibili declinabili ai cambiamenti repentinamente in atto.

Ko anche sul tema del “buon governo del territorio”

Un tema su cui sembra fare poca presa, stando al report in oggetto, anche il tanto sbandierato argomento della “continuità” amministrativa che la riforma rilancia come gancio da offrire ai cittadini per poter rivotare per il “consolidato amministratore” che ha dato prova di “buon governo del territorio”. Non stupisce allora che siano soprattutto i più giovani ad affossare l’eventualità dell’incarico ter.

Sondaggio sul Terzo mandato, il 73% dei giovani lo boccia

Già, perché stando al sondaggio Ghisleri sarebbero ben il 73.2% gli elettori in erba che rigettano, e a viva voce, l’ipotesi di un terzo mandato. E soprattutto in nome per conto di uno schieramento che si dichiara decisamente più favorevole al al rinnovamento politico e alla possibilità di garantire a nuove generazioni di amministratori margini più ampi alla circolazione di nuove idee e a progettualità in fieri. Un terzo mandato – scrive non a caso La Stampa – «potrebbe essere visto come un ostacolo a questo rinnovamento, limitando la possibilità di nuove leadership».

Il motivo: vietarlo è l’unica via per il rinnovamento nella politica

In parole povere: a detta delle nuove leve interpellate dal sondaggio Ghisleri, l’ipotesi del Terzo mandato ridurrebbe le possibilità di cambiamento e creerebbe uno stallo – il quotidiano torinese citato parla addirittura di «potenziale elemento di stagnazione» –foriero di dinamiche politiche meno sinergiche e forse anche necessariamente più autoreferenziali. De Luca avvisato, mezzo salvato… O mezzo dimissionato?

 

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di Chiara Volpi - 17 Febbraio 2025