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Schlein sulla sicurezza

Toh, ora Schlein scopre che c’è un’emergenza sicurezza: pure i sindaci dem la incalzano, “basta ostruzionismo e slogan”

Politica - di Chiara Volpi - 7 Febbraio 2025 - AGGIORNATO 7 Febbraio 2025 alle 20:44

Ci hanno messo un po’ le spinte interne e gli scossoni della cronaca, e sicuramente hanno fatto il loro la pressione del «partito dei sindaci» e gli allarmi lanciati dai padri nobili dem Walter Veltroni e Paolo Gentiloni… Fatto sta che dopo lungo letargo Elly Schlein si è svegliata e ora, sollecitata dagli amministratori locali lombardi che, critici sulla linea di resistenza e opposizione frontale al ddl Sicurezza, hanno ricordato alla segretaria che «la sicurezza non deve avere colore politico», Elly si desta e rompe gli indugi. E archiviata nelle polverose teche del Nazareno il precedente recente della discesa in piazza (a dicembre) contro il ddl Sicurezza al seguito di centri sociali, Cgil, Arci, Rifondazione, Avs e Movimento Cinque Stelle, dove sventolava il vessillo del contrasto alla linea del governo al grido di «arrestateci tutti», prova a metterci una pezza…

Sos sicurezza, Schlein messa all’angolo dai sindaci dem

Del resto la falla aperta in seno al Nazareno da tanti dirigenti preoccupati di «regalare alla destra» una questione di «prioritaria importanza per i cittadini», hanno indotto la Schlein al contrordine compagni arrivato ieri sull’onda dell’amara constatazione che la linea dell’opposizione di sinistra a riguardo fa acqua da tutte le parti. Insomma, per citare la celebre locuzione latina Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini (che, tradotta letteralmente, significa «quello che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini») emblematica denuncia apparsa in una delle famose pasquinate seicentesche arrivate alla celeberrima statua parlante di Roma con cui il popolo capitolino esternava il proprio disappunto e denunciava le ingiustizie e le prepotenze sia della curia romana sia delle famiglie patrizie. Ebbene come ieri a Roma, anche oggi alla sede del Pd – e alla sua numero uno – arriva la sveglia.

La riunione Pd sulla sicurezza, i sindaci a Schlein: basta col solo ostruzionismo

E così, anche la non proprio solerte Elly, ridestata dagli scossoni interni e dalle sollecitazioni dei sindaci dem, fa dietrofront sulla sicurezza. E in una nota del Pd si legge: «Si è tenuta (ieri ndr) una riunione su come sostenere le comunità locali in tema di sicurezza urbana e prevenzione sociale che ha visto insieme il Partito Democratico e i sindaci e le sindache delle città amministrate dal centrosinistra, presente anche la segretaria Elly Schlein».

Del resto, scrive oggi Il Giornale sul punto, «il problema, confidano esponenti di vertice del Nazareno, è che “molti nostri amministratori aprono ad alcuni aspetti del ddl, e ci chiedono di non fare ostruzionismo e basta”». Così, anziosa di arginare l’onda d’urto che arriva dall’interno, Schlein ieri ha convocato una riunione ristretta, riservata ai membri della segreteria e con i responsabili di commissione che si occupano del ddl Sicurezza come Andrea Giorgis, Walter Verini e Alfredo Bazoli. E, presenza tutt’altro che trascurabile,  soprattutto con una nutrita pattuglia di sindaci dem.

Lo scossone che arriva dai sindaci induce la segretaria al dietrofront: contrordine compagni

Tra loro dunque, stando ai rumors e a quanto resoconta il quotidiano milanese citato, il più agguerrito sarebbe stato il primo cittadino di Torino Stefano Lo Russo, tra i più solerti nel sollecitare l’uscita dalla fatidica Ztl per rivendicare una “svolta” e una «nuova consapevolezza» nel Pd sulla «priorità» sul tema all’ordine del giorno della riunione. «Non dobbiamo avere paura di parlare di sicurezza e legalità», e di avere «una linea chiara» in materia, ha tuonato il sindaco della Mole. E sulla sua scia – e in prima linea accanto a lui – anche Gualtieri (Roma), Lepore (Bologna), Manfredi (Napoli), Palazzi (Mantova), Funaro (Firenze) e diversi altri…  E la parola d’ordine improvvisamente diventa: «Siamo in trincea, la sicurezza è centrale per i cittadini: dobbiamo farne una priorità», seppur con i dovuti distinguo «dalla destra», tanto per ostentare una diversità da chi, sulla questione, può vantare tempismo e copyright dell’intervento.

Sicurezza, la Schlein costretta a uscire dalla Ztl…

Pertanto, nel tirare le somme tra denunce a recriminazioni, sollecitazioni e appelli, Schlein ha concluso sottolineando l’ovvio: una risoluzione tardiva ma, come si dice, meglio tardi che mai. E tra autoassoluzione e spinta in avanti, ha premesso e promesso: «È stato un momento di confronto costruttivo, al quale altri ne seguiranno, con l’obiettivo di elaborare politiche concrete e scambiare buone pratiche per sostenere i sindaci e le comunità locali di fronte alla richiesta di prevenzione del disagio, protezione sociale e sicurezza urbana».

Sentenziando in calce: «Dobbiamo impegnarci sempre di più a costruire una politica integrata che parli di conoscenza e controllo del territorio, rafforzamento dei presidi di sicurezza, sociali, educativi, di cultura, accanto a politiche abitative, politiche di inclusione e integrazione, di partecipazione, di rigenerazione urbana, e di contrasto alla criminalità… È solo infatti dell’integrazione di tutte queste componenti e da una collaborazione tra enti locali e autorità preposte all’ordine pubblico che può passare una risposta davvero efficace». Era ora: dopo le parole, però, adesso si attendono i fatti.

 

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di Chiara Volpi - 7 Febbraio 2025