
I crimini di Hamas
“Tre ostaggi su quattro sono stati uccisi durante la prigionia”. La terribile rivelazione sulle ultime salme consegnate da Hamas
Tre dei quattro ostaggi israeliani restituiti nella notte a Israele da Hamas sono stati uccisi mentre erano prigionieri a Gaza durante la guerra: lo ha rivelato l’ufficio del premier ebraico Benjamin Netanyahu a poche ore dalla conclusione dell’ultimo scambio con Hamas. Nella dichiarazione istituzionale diffusa su X, vengono citate le fonti di intelligence e le notizie a disposizione del governo che attestano la drammatica sorte di Ohad Yahalomi, Tsahi Idan e Itzik Elgarat. Il quarto ostaggio, Shlomo Mantzur, è stato ucciso durante l’eccidio del 7 ottobre e il suo corpo è stato tenuto nella striscia di Gaza fino alla riconsegna.
Dopo l’identificazione dei quattro corpi dei cittadini israeliani riconsegnati nella notte, si è chiusa la prima fase dell’accordo tra Israele e Hamas: venticinque persone sono tornate vive, mentre altre otto sono tornati a casa dentro una bara. I futuri rilasci degli ostaggi dipenderanno dall’eventuale accordo tre le due parti, o magari con l’estensione della fase attuale. Intanto, Netanyahu ha promesso attraverso un post su X di voler continuare a lavorare “senza sosta”, fin quando tutti gli ostaggi non saranno tornati in patria.
Inoltre, Israele ha stabilito di non voler ritirare le proprie truppe dal corridoio di Philadelphia, ossia il territorio che si estende per quattordici chilometri lungo il confine tra Gaza e l’Egitto. La decisione strategica è stata comunicata ai media israeliani da un ufficiale dell’Idf, sebbene il ritiro dei soldati fosse pronosticato tra la fine della prima e l’inizio della seconda fase degli accordi tra Israele e Hamas. I militari israeliani avevano preso il controllo della zona lo scorso maggio, ma ora non sembrano intenzionati a lasciare il presidio.
Herzog: “Dobbiamo riportare tutti gli ostaggi vivi e morti a casa”
“Il ritorno delle salme dei nostri fratelli dalla prigionia sottolinea il nostro obbligo morale a fare tutto ciò che è in nostro potere per riportare a casa tutti gli ostaggi – ha scritto il presidente israeliano su X – i vivi dalle loro famiglie, e i morti affinché possano riposare”. L’obiettivo di Herzog è lo stesso di Netanyahu: per questo motivo Israele ha deciso di rimarcare il proprio impegno diplomatico “finché l’ultimo non sarà a casa. Sono tutti casi umanitari, devono essere restituiti tutti”. “I nostri cuori hanno sofferto nel ricevere la triste notizia dell’identificazione di Ohad Yahalomi, Tsachi Idan, Itzik Elgarat e Shlomo Mantzur“, ha poi concluso il presidente.
Israele non lascerà il corridoio di Philadelphia ad Hamas
Secondo una fonte israeliana riportata dalla Cnn, lo Stato ebraico non permetterà che gli assassini di Hamas tornino a varcare i confini con i camion pieni di armi per rafforzarsi attraverso il contrabbando. Durante una conferenza, Katz ha sottolineato che se Israele non avesse avuto il controllo del territorio di Philadelphia a quest’ora Gaza sarebbe inondata di armi. Intanto, Israele ha anche ricevuto l’autorizzazione dagli Stati uniti per rimanere nelle “buffer zone” (zone di rispetto) in Siria e in Libano “senza alcun limite di tempo”, secondo quanto affermato dal ministro della Difesa Israel Katz. Il titolare del dicastero ha poi aggiunto che le forze militari “stanno tutelando gli interessi strategici di Israele anche durante il cessate il fuoco” e che alcune di queste sono ancora presenti a Gaza.