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Violenza
Trento, poliziotta trans massacrata a sangue: l’aggressione shock di tre ultrà
"Un episodio che ci lascia sgomenti"
Nord Italia, notte di San Valentino. In un locale nei pressi dello stadio cittadino, una poliziotta di 53 anni viene brutalmente aggredita da tre ultrà del Trento. Pugni, calci, botte. Il referto medico parla dà anche i dettagli: 22 punti di sutura, 30 giorni di prognosi. Un’aggressione che, secondo quanto ricostruito, sarebbe scaturita a seguito di insulti di natura discriminatoria legati all’identità dell’agente: era transgender.
Poliziotta trans picchiata brutalmente
La vittima, che sta completando il percorso di transizione anche a livello burocratico, si trovava nel locale quando i tre uomini hanno iniziato a rivolgerle offese e commenti discriminatori. La tensione è degenerata in pochi istanti: la poliziotta è stata colpita ripetutamente, cercando di difendersi e di sottrarsi alla furia degli aggressori rifugiandosi in bagno. Non è servito. È stata trascinata fuori e picchiata ancora, mentre a terra cercava di proteggersi. Una cameriera ha tentato di fermare l’assalto, ma la violenza si è consumata con rapidità brutale. Da quanto emerge dalla stampa locale, una cameriera ha tentato di fermare l’assalto mentre la malcapitata è rimasta rannicchiata sul pavimento, con il volto insanguinato.
L’agente ha sporto denuncia attraverso il suo legale, Stefano Daldoss. La squadra volante della polizia ha avviato immediatamente le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e individuare con precisione i responsabili. Si tratta di un episodio senza precedenti a Trento, una violenza cieca.
Piantedosi e il sindaco di Trento: “Un episodio che ci lascia sgomenti”
Anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto sulla vicenda, contattando il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per ottenere aggiornamenti sull’accaduto. Il ministro ha inoltre espresso la sua vicinanza alla poliziotta.
«Un episodio che ci lascia sgomenti. Non c’è spazio per chi discrimina: dobbiamo ribadirlo con forza e promuovere una cultura del rispetto, a partire dai più piccoli. Mi auguro che i veri tifosi siano i primi a isolare chi nulla ha a che fare con i valori dello sport». Così il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, esprimendo la sua solidarietà e quella di tutta la comunità cittadina.