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La svolta Usa
Trump, intervista-bomba: “L’Ucraina potrebbe essere russa, Kiev paghi 500 miliardi per il nostro aiuto”
Il presidente americano firma i super dazi su acciaio e alluminio e prova a alzare la voce su Medio Oriente ed est Europa
Intervista-bomba, nella notte, rilasciata in tv dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump: dazi, ma non solo. Voce grossa con Hamas e perfino con gli ucraini, ai quali chiede uno sforzo di realismo per arrivare alla pace con i russi. Trump, a Fox News, ha rivendicato gli enormi progressi per porre fine al conflitto in Ucraina. “Penso che abbiamo fatto enormi progressi nell’ultima settimana. Abbiamo a che fare con i russi, abbiamo a che fare con gli ucraini. Penso che succederà qualcosa”, ha detto il presidente. Poi la provocazione.
Trump e l’Ucraina: messaggi a Zelensky
“Un giorno l’Ucraina potrebbe essere russa”, ha detto il presidente degli Stati Uniti. “Potrebbero raggiungere un accordo, potrebbero non farlo – ha affermato a pochi giorni dal terzo anniversario dall’inizio del conflitto innescato dall’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina – Potrebbero essere russi un giorno o potrebbero non esserlo”. E ha anche detto di aver chiesto all’Ucraina, di aver “detto loro che voglio l’equivalente, circa 500 miliardi di dollari di terre rare“. “Sostanzialmente hanno acconsentito”, ha aggiunto.
Trump ha poi confermato che l’inviato per l’Ucraina, Keith Kellogg, sarà presto a Kiev. Arriverà il 20 febbraio nella capitale ucraina, ha detto ieri all’agenzia Afp una fonte dell’ufficio del Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. E un portavoce di quest’ultimo, Sergiy Nikiforov, ha detto all’agenzia che Zelensky incontrerà venerdì il vice presidente degli Stati Uniti, JD Vance, a margine della Conferenza di Monaco.
I dazi su acciaio e alluminio
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’imposizione di dazi del 25 per cento sulle importazioni di acciaio e alluminio a partire dal 12 marzo. In un ordine esecutivo, Trump afferma di aver ”stabilito che le importazioni di articoli in acciaio” dalla Cina e dall’Europa ”minacciano di compromettere la sicurezza nazionale e ho deciso che è necessario porre fine a questi accordi a partire dal 12 marzo 2025″. Trump ha emesso anche un ordine esecutivo riguardante le importazioni di alluminio.
Le cannucce di carta al bando
E’ iniziata ufficialmente la guerra di Donald Trump anche contro le cannucce di carta. Il presidente degli Stati Uniti spinge per il ritorno a quelle in plastica e ha firmato, come aveva annunciato nei giorni scorsi, un ordine esecutivo affermando che dipartimenti e agenzie governative degli Stati Uniti non dovrebbero più acquistare e utilizzare in futuro cannucce di carta. Il suo staff è stato incaricato di lavorare a una strategia a livello nazionale per porre fine all’uso delle cannucce di carta, a materiali sostenibili.
“Non funzionano – ha detto Trump delle cannucce di carta – A volte si rompono, esplodono“. E ha insistito: “Con qualcosa di caldo, non durano a lungo, questione di minuti, a volte di secondi, è una situazione ridicola, quindi torneremo a quelle in plastica”. Il Presidente ha anche sostenuto di non ritenere che “la plastica possa avere un grande impatto sugli squali mentre mangiano, mentre si fanno strada masticando nell’oceano”.