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Ucraina 3 anni dopo, la solidarietà di Mattarella. Zelensky: Kiev conta sul mondo, grazie a chi ci ha difeso

Resistenza e coraggio

Ucraina 3 anni dopo, la solidarietà di Mattarella. Zelensky: Kiev conta sul mondo, grazie a chi ci ha difeso

Nel terzo anniversario dell'invasione, il Colle ribadisce la denuncia contro Mosca e l'appoggio al popolo ucraino: ora una pace giusta e duratura in linea con i principi dell'Onu

Politica - di Sara De Vico - 24 Febbraio 2025 alle 17:50

“A tre anni dalla brutale aggressione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, vanno ribadite vicinanza e solidarietà alla coraggiosa resistenza ucraina a difesa della propria indipendenza. E della libertà delle sue scelte nazionali”. Parole inequivocabili quelle del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del terzo anniversario dell’invasione di Mosca. L’obiettivo, ribadito dal Colle in queste ore febbrili dopo l’iniziativa negoziale presa dal presidente Trump, è arrivare a una pace “giusta” e “definitiva” in linea con i principi delle Nazioni Unite.

Mattarella: ribadiamo vicinanza alla resistenza ucraina, ora una pace giusta

“La violazione delle più basilari norme di convivenza internazionale, infrangendo anche solenni impegni assunti nel 1994 tra le due parti, le centinaia di migliaia di vittime, anche tra la popolazione civile, la devastazione volutamente perseguita delle infrastrutture ucraine – aggiunge il Capo dello Stato- sollecitano, insieme a una severa condanna, la ricerca di rapido avvio di colloqui. Affinché le due parti pervengano alla definizione di una pace giusta, in linea con i principi dell’Onu, garantita da efficaci misure di sicurezza che la rendano effettiva e definitiva”.

A 3 anni dalla guerra, i vertici Ue a Kiev: l’Ucraina è l’Europa

In occasione del terzo anno dall’inizio del conflitto i massimi vertici dell’Unione europea si sono recati a Kiev per confermare il totale sostegno dell’Europa al popolo e al presidente Zelensky. Tre anni di guerra, di morti che pesano su Kiev, su Mosca, ma anche indirettamente sull’Europa e sugli equilibri globali. Le parole di Ursula Von der Leyen, pronunciate in occasione del summit con i leader occidentali in visita nella capitale ucraina, ribadiscono un punto fermo. “L’Ucraina è Europa e la sorte dell’Ucraina riguarda l’Europa”.

Zelensky: Kiev conta molto sull’unità del mondo

Parole particolarmente apprezzate da Zelensky, reduce dall’attacco, poi parzialmente rientrato del presidente Usa Trump che ha avocato a sé l’avvio dei negoziati con Mosca. “Questo deve essere l’anno per l’inizio di una pace vera e duratura. Putin non ci darà la pace in cambio di qualcosa, dobbiamo vincere la pace con la forza, la saggezza e l’unità”, così il presidente ucraino che ieri ha detto di non essersi ‘offeso’ per le parole di Trump. Di grande segnale “al nostro Paese e al nostro popolo”, ha parlato commentando il summit virtuale del G7 al quale ha partecipato. È stato un incontro “produttivo” durante il quale si è parlato delle “garanzie di sicurezza per l’Ucraina”, ha scritto Zelensky su X, sottolineando che Kiev conta “molto sull’unità del mondo”. “Ci impegniamo tutti per la pace e vogliamo renderla il più affidabile e duratura possibile. Oggi abbiamo discusso della necessità di garanzie di sicurezza per l’Ucraina e di modi concreti per garantire la fine di questa aggressione russa e prevenirne una nuova. La pace è necessaria“.

“Ringrazio tutti coloro che ci difendono e ci sostengono”

In un post della mattina Zelensky ha ricordato i tre anni di “resistenza” ed “eroismo”. “Tre anni di resistenza. Tre anni di gratitudine. Tre anni di eroismo assoluto degli ucraini”, ha scritto Zelensky in un post sui social media, aggiungendo: “Ringrazio tutti coloro che li difendono e li sostengono”. Quello che sembra lineare a Kiev è però piuttosto complicato da quello che intorno a Kiev ha iniziato a muoversi in direzione opposta agli interessi del popolo ucraino. La volontà di Vladimir Putin è di arrivare a dichiarare la propria vittoria sul campo per negoziare con gli Stati Uniti,. e non con l’Ucraina e l’Europa le condizioni della resa di Kiev. “Gli europei continuano sulla strada delle sanzioni, sulla strada della convinzione della necessità di continuare la guerra”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Questa convinzione degli europei contrasta completamente con la mentalità di trovare un accordo sull’Ucraina, cosa che stiamo facendo ora con gli americani”. Un asse, quello tra Mosca e Washington, fortemente voluto da Trump.

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di Sara De Vico - 24 Febbraio 2025