
Un’altra vittoria della “dottrina Trump”: Panama cancella l’accordo con la la Cina sulla Via della Seta
Un’altra vittoria della “dottrina Trump”. Il presidente panamense José Raul Mulino ha annunciato la cancellazione dell’accordo economico sulla Via della Seta con la Cina: decisione che fa seguito alle pressioni degli Stati Uniti per ridurre l’influenza di Pechino sul Canale di Panama. Mulino ha assicurato che l’ambasciata panamense a Pechino “ha presentato il documento corrispondente” per “annunciare la cancellazione con 90 giorni di anticipo“, come stabilito dall’accordo. “Quindi, questa è una decisione che ho preso”, ha aggiunto in una conferenza stampa. L’annuncio arriva quattro giorni dopo la visita a Panama del Segretario di Stato americano Marco Rubio, in missione per contrastare le presunte interferenze cinesi nel canale interoceanico, che il Presidente Donald Trump minaccia di riprendere.
Il presidente di Panama cancella l’accordo con la Cina
La Cina non l’ha presa bene e attraverso il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, si è detta “rammaricata” per la decisione di Panama di ritirarsi dalla Via della Seta: il grande programma infrastrutturale di Pechino. “Pechino si rammarica per la decisione di Panama”, ha dichiarato Lin Jian, esortando Panama a “considerare le più ampie relazioni bilaterali e gli interessi a lungo termine di entrambe le nazioni”; e a “resistere alle interferenze esterne”.
Panama, l’annuncio dopo la visita di Rubio
L’accordo sulla Via della Seta e la Cintura prevede progetti infrastrutturali finanziati dalla Cina per incrementare il commercio e la connettività in Asia, Europa, Africa e America Latina. Più di 100 Paesi hanno aderito all’accordo: un progetto di punta del governo di Xi Jinping lanciato nel 2013. Che cosa è accaduto dopo l’incontro di domenica con Rubio? Il presidente panamense Mulino aveva anticipato che avrebbe lasciato scadere l’accordo firmato da Panama nel 2017 dall’allora presidente Juan Carlos Varela (2014-2019). Secondo la lettera d’intesa, l’accordo viene rinnovato automaticamente ogni tre anni (il prossimo per il 2026): ma prevede che “possa essere rescisso da entrambe le parti” con un preavviso di tre mesi”, riporta l’Agi nella sua ricostruzione. Ed è quello che ha fatto Mulino.