
La pace in Ucraina
Usa-Russia, al caldo di Riad è partito il “tavolo” del disgelo. Ma Trump e Putin mandano avanti i secondi…
Per Trump e Putin bisognerà attendere: servono punti di contatto seri e verificati prima di organizzare il primo incontro della nuova era, anche perché sull’Ucraina, al momento, siamo fermi alle dichiarazioni di buona volontà. Intanto, però, qualcosa si muove: l’Arabia Saudita ospita oggi, la prima riunione diretta tra Stati Uniti e Russia dall’inizio della guerra in Ucraina e il primo step verso l’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si stanno incontrando a Riad dove sono in programma i colloqui di pace per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo riporta la Cnn. L’appuntamento è un riconoscimento indiretto dello status di potenza, non solo regionale, acquisito dalla monarchia del Golfo, sempre più attore chiave anche nella crisi a Gaza. Dopo il summit europeo di ieri all’Eliseo sull’Ucraina, oggi a Riad si parlerà, prima di tutto del rilancio, anche operativo, delle relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Russia. Portavoce’ della delegazione di Mosca sarà il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, mentre il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov si concentrerà sull’organizzazione del vertice fra Putin e Trump.
Usa-Russia, primo contatto in vista del vertice tra Trump e Putin
Il numero uno del Fondo per gli investimenti diretti (uno dei fondi sovrani russi) Kirill Dmitriev, che rimarrà nelle retrovie, avrà come interlocutore l’inviato speciale per il Medio Oriente della Casa Bianca, Steve Witkoff. Quest’ultimo la scorsa settimana era stato a Mosca, dove aveva parlato con lo stesso Dmitriev e con Putin, aprendo la strada alla telefonata fra i due leader mondiali, secondo quanto conferma l’analista di Russia Eurasia Center e fondatrice di R-Politik Tatyana Stanovaya. Dato che la trattativa sarà all’inizio limitata alle questioni bilaterali, questo potrebbe significare un possibile allentamento delle sanzioni.
Per adesso l’Ucraina non è all’ordine del giorno
“I negoziati non sono ancora sulla pace in Ucraina” precisa Stanovaya. “La Russia ha le idee chiare su quali siano i suoi obiettivi e si propone nei contatti che prendono il via oggi di capire quali siano i termini accettabili per Trump”. Ripristinare i normali canali di comunicazione fra Russia e Stati Uniti, garantire il funzionamento a pieno ritmo delle ambasciate con la nomina di nuovi ambasciatori, saranno i “primi temi” nell’agenda dei colloqui. Gli incontri tra funzionari statunitensi e russi in Arabia Saudita, sottolinea un portavoce del Dipartimento di Stato Usa, non dovrebbero essere visti come una “negoziazione” sull’Ucraina. “Non credo che le persone dovrebbero vedere l’incontro come qualcosa dove verranno messi a punto dettagli o progressi, come una specie di negoziazione”, ha affermato Tammy Bruce, aggiungendo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha incaricato i funzionari di “dare seguito in modo efficace” alla telefonata con Vladimir Putin.
Il ruolo dell’Arabia Saudita
Mohammed bin Salman non sembra, però, accontentarsi del semplice ruolo di padrone di casa. Un funzionario saudita ha spiegato alla Cnn che il regno non si limiterà a ospitare i colloqui, ma sarà coinvolto nella mediazione. Al tavolo ci sarà, infatti, anche una delegazione, guidata dal consigliere per la Sicurezza nazionale Musaed al-Aiban, ma non Kiev, esclusa da questa tornata. L’imminente arrivo di Zelensky a Riad, tuttavia, è il segnale che l’Arabia Saudita è pronta a mediare con tutte le parti in guerra e, soprattutto, ad avere un ruolo importante nella ricostruzione dell’Ucraina.
Al tavolo ci sarà, infatti, anche una delegazione, guidata dal consigliere per la Sicurezza nazionale Musaed al-Aiban, ma non Kiev, esclusa da questa tornata. L’imminente arrivo di Zelensky a Riad, tuttavia, è il segnale che l’Arabia Saudita è pronta a mediare con tutte le parti in guerra e, soprattutto, ad avere un ruolo importante nella ricostruzione dell’Ucraina.