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Volgarità e toccatine per 20 secondi: approcci o violenze? Femministe contro l’assoluzione di un ex sindacalista

Violenza sulle donne

Volgarità e toccatine per 20 secondi: approcci o violenze? Femministe contro l’assoluzione di un ex sindacalista

Cronaca - di Marta Lima - 11 Febbraio 2025 alle 11:17

Volgarità, mani addosso, avances spinte: lecite o violente? Oggi la Cassazione deciderà, in terzo grado, sulla vicenda che ha visto coinvolto una ex hostess e un ex sindacalista della Cisl, accusato di “violenza sessuale” e assolto nei primi due gradi di giudizio. “Differenza Donna”, un’associazione para-femminista che si batte in difesa della donne e sul tema dei femminicidio, proprio davanti alla Cassazione sta tenendo un sit-in per sollecitare l’annullamento della sentenza di Appello del 24 giugno scorso.

Le molestie sulla hostess e la protesta delle donne sotto la Cassazione

Nelle motivazioni i giudici avevano evidenziato ”come l’imputato non abbia adoperato alcuna forma di violenza, ancorché si sia trattato effettivamente di molestie repentine, tale da porre la persona offesa in una situazione di assoluta impossibilità di sottrarsi alla condotta”. Condotta che ”non ha (senz’altro) vanificato ogni possibile reazione della parte offesa, essendosi protratta per una finestra temporale”, “20-30 secondi” che ”le avrebbe consentito anche di potersi dileguare”. Il sindacalista era già stato assolto anche in primo grado. I fatti erano avvenuti nel 2018, quando l’hostess si era rivolta all’ex sindacalista per una vertenza sindacale e durante l’incontro sarebbe avvenuta la violenza. A presentare ricorso in Cassazione è stata sia la parte civile che la procura generale di Milano. L’udienza si svolge questa mattina davanti ai supremi giudici della terza sezione penale, presente in aula l’hostess, assistita dall’avvocato Teresa Manente.

L’accusa della donna che ha sporto denuncia

Barbara D’Astolto, 48 anni, ex hostess ora insegnante alla scuola primaria, è la donna che ha denunciato per molestie un sindacalista della Cisl assolto poi in primo e secondo grado. E oggi su Repubblica spiega perché. «Mentre mi metteva le mani dappertutto, mentre mi diceva cose disgustose, io avrei esitato venti secondi prima di reagire, raggelata, allibita, spaventata da una persona che avrebbe dovuto aiutarmi e invece mi aveva aggredita. Ma per il tribunale i miei venti secondi di paura sarebbero stati, invece, un consenso. Spero che oggi la Cassazione annulli quelle sentenze che hanno offeso non solo me, ma tutte le donne vittime di violenza».

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di Marta Lima - 11 Febbraio 2025