
Ritorno alla realtà
Amato risponde al piagnisteo della sinistra su Trump: «Noi democratici ce la siamo voluta»
Il dottor Sottile accusa la sua parte politica per le derive woke e la invita ad essere all'altezza della nuova sfida: "Meloni sta difendendo la liberaldemocrazia. Serve un impegno bipartisan"
Una critica senza sconti alla sinistra, da questa e dall’altra parte dell’Oceano. È quella mossa da Giuliano Amato, che rispetto al «prevedibile ciclone Trump» focalizza l’attenzione sulle responsabilità di «noi democratici». Il dottor Sottile usa parole molto dure nel presidente degli Stati Uniti, che a suo avviso «si muove da sovrano assoluto e capriccioso», ma non è meno impietoso nei confronti della sua parte politica: «Ce la siamo voluta. E ora diamoci da fare per uscirne», afferma, lanciando un appello alla «intera classe politica italiana» che deve dimostrare di essere all’altezza della sfida. Un richiamo che appare tutto rivolto, anche in questo caso, alla sinistra, visto che Meloni, è la sua analisi, «sta facendo» la sua parte a difesa della liberaldemocrazia.
Amato bacchetta la sinistra: «Trump? Noi democratici ce la siamo voluta»
«Il ciclone Trump era prevedibile», ha detto Amato, nell’ambito di una lunga intervista con Repubblica, sottolineando che «qui chiamo in causa anche la responsabilità di convinti democratici come me, che negli ultimi cinquant’anni hanno sostenuto qualsiasi battaglia progressista senza rendersi conto per tempo della crescente distanza, talvolta eccessiva, rispetto ai valori tradizionali che tengono unite le nostre società». «Questo vale sia per il nostro Paese che per gli Stati Uniti», ha sottolineato ancora Amato, avvertendo Trump ha saputo intercettare il malcontento generato dalla «rivendicazione identitaria di ogni più piccola minoranza e di qualsiasi diversità» che ha portato «in nome dell’eguaglianza» a una tutela «diseguale delle minoranze, con una moltiplicazione irrefrenabile delle quote».
Lo scollamento della sinistra dalla realtà
«Bisogna sapere – ha chiarito ancora Amato – che quei valori reazionari sopravvivono nelle strutture profonde delle società» e che «i cicloni possono distruggere il paesaggio oppure passano senza procurare danni irreparabili. Al momento la velocità è impressionante, ma vari segnali mi fanno confidare in un ciclone del secondo tipo. Con una sola certezza: la sopravvivenza dei valori democratici dipende largamente dall’Europa». Tanto più che «tra gli effetti positivi del ciclone potrebbe essere la spinta a ricompattare la difesa europea recuperando la Gran Bretagna».
Il plauso al lavoro di Meloni e il richiamo alla responsabilità di «tutta classe dirigente italiana»
«Meloni può difendere la liberaldemocrazia?», ha chiesto quindi Simonetta Fiori, che firma l’intervista. «A me pare che la presidente Meloni lo stia facendo, schierandosi dalla parte di Zelensky», ha risposto Amato, aggiungendo anche che «bisogna darle atto, nel suo intervento alla convention dei conservatori americani, di aver parlato di “aggressione russa”, una formula scomparsa dal loro vocabolario». Poi quell’appello che appare tutto rivolto alla sinistra: «L’intera classe politica italiana si trova oggi davanti a una sfida molto alta. Deve dimostrare di esserne all’altezza, con un piano di politica estera bipartisan».