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Pagliacciate
Askatasuna, tensione in Aula. Il sindaco amico dei centri sociali provoca l’opposizione, seduta sospesa e “semi-scuse”
Il primo cittadino Lo Russo definisce 'un fatto storico' il sopralluogo dei consiglieri di "estrema destra". Protesta di FdI, Lega e Forza Italia: ritiri quella frase
Alta tensione nell’aula del Consiglio comunale di Torino. A surriscaldare gli animi il dossier Askatasuna, il centro sociale, palestra di violenza e zona franca sotto il controllo di autonomi e antagonisti. La seduta si apre con lo show in Sala Rossa del consigliere di + Europa, Silvio Viale, che si presenta con parrucca riccia rosso fuoco e un grosso naso da clown. Il riferimento è al sopralluogo dei consiglieri comunali di una settimana fa quando gli amministratori sono stati accolti dai “bravi ragazzi” del centro sociale occupato con immagini e musica da circo e costretti a calpestare un tappeto di cartonati il volto di Meloni e ministri con la faccia da clown.
Askatasuna, bagare nell’aula del consiglio comunale di Torino
Sconcerto in aula e disappunto della presidente del consiglio Maria Grazia Grippo che ha imposto all’esponente dei radicali di togliere la parrucca. E a rispettare il regolamento che prevede “un abbigliamento consono alle attività dell’assemblea”. “Un travestimento da pagliaccio – ha detto – non è una cosa che rende merito alla dignità dell’assemblea”. Ma non è finita lì, a complicare le cose ha pensato il sindaco di provata fede dem, Stefano Lo Russo, con una provocazione verbale che ha scatenato la reazione dei consiglieri d’opposizione di centrodestra. A proposito del sopralluogo al centro sociale che da più di trent’anni occupa abusivamente lo stabile, il primo cittadino ha parlato di fatto storico. A conferma dell’intoccabilità (e impunità) di Askatasuna, zona franca e off limits per gli avversari politici e i cittadini comuni. “Personalmente credo che quello che è capitato sia un fatto storico. Per la prima volta negli ultimi 30 anni sono entrati dei consiglieri comunali a prescindere dalla loro collocazione politica, anzi – ha aggiunto – addirittura consiglieri dell’estrema destra, in un centro sociale”.
La provocazione del sindaco Lo Russo. La protesta del centrodestra
Estrema destra? La definizione è stata rispedita al mittente dai consiglieri di opposizione che, al grido di ‘vergogna, vergogna’, hanno interrotto l’intervento del primo cittadino. Poi hanno alzato cartelli raffiguranti clown per richiamare il grave episodio di giovedì scorso, un trappolone teso dagli antagonisti del centro sociale (con la complicità del sindaco e dei consiglieri del Pd). La presidente del Consiglio comunale è stata costretta a interrompere la seduta comunale mentre i consiglieri di FdI, Lega, Fi, Torino Bellissima e Torino Libero Pensiero hanno chiesto a Lo Russo le scuse per la parola “estrema destra”.
Il sindaco: ritiro la parola estrema destra
Alla ripresa della seduta Lo Russo ha ammesso lo scivolone. Per convinzione o per non tirare troppo la corta ha detto: “Ritiro la parola estrema destra”. Poi ha cercato di barcamenarsi con la più collaudata delle tecniche, un colpo al cerchio e uno alla botte. “Capisco il nervosismo di una parte politica di questa città e questo Consiglio – ha detto polemico – perché era molto più funzionale a una narrazione il fatto che il sopralluogo non si fosse potuto svolgere o che ci fossero stati scontri”. Poi ha ammesso di ritendere “sgradevole costringere i consiglieri comunali a camminare su delle foto di personaggi politici e che qualcuno possa venire contestato”. Ma – ha concluso – “considero altrettanto sgradevole come avete fatto voi a interrompere per circa 8 minuti la seduta del Consiglio ma fa parte della dinamica politica ma confermo l’intenzione dell’amministrazione di andare avanti”.