
Arrampicata sugli specchi
Bertinotti, un altro che non chiede scusa. Per lui l’oggetto contundente contro Meloni è un “gesto futurista” (video)
Ecco un altro che non chiede scusa, Fausto Bertinotti. Una supercazzola vi seppellirà. Ma non è questo il caso. Vi ricordate l'”oggetto contundente” che avrebbe voluto tirare al premier Meloni che parlava del Manifesto di Ventotene in Parlamento? Anzi un libro che forse le servirebbe”. L’ex presidente della Camera lo ha detto forte e chiaro su La7 durante il programma di Gramellini. Se ne rammarica, si scusa per l’eloquio aggressivo verso la presidente del Consiglio? Macché, conferma e provoca durante L’Aria che tira di lunedì 25 marzo. Tirare un oggetto o libro che sia contro Meloni viene da lui derubricato e “nobilitato” a “gesto futurista”.
La “supercazzola” di Bertinotti da Parenzo
Chiedere scusa – da Prodi a Bertinotti- è espunto dai comportamenti dei “vecchi” e paludati esponenti di sinistra di una politica che fu. Anche l’ex commissario europeo si è ben guardato dallo scurarsi con la Orefici. Bertinotti da Parenzo si espone a un’arrampicata sugli specchi ridicola soprattutto perché condita da vittimismo. “Io sono sempre stato per una pratica non violenta. Anche nella pratica non violenta, da Gandhi a Pannella, c’è la trasgressione della regola, alla condizione che accetti di essere condannato per quella trasgressione…”. Che significa? “Io non violento faccio un’eccezione alla mia regola non violenta, perché voglio significare una rottura che si è prodotta nei confronti del vivere civile del paese”, argomenta Bertinotti.
Bertinotti contro Meloni: “Gesto futurista”
Bertinotti vorrebbe trasformare il discorso peggiore in migliore e rivolgere l’accusa delle sue parole alla Meloni stessa. Un’acrobazia che non gli riesce. L’ex leader di Rifondazione comunista parla di reazione a “una trasgressione violenta che il potere fa”: ossia la Meloni. Ossia, reagisce con “una trasgressione del valore prevalentemente simbolico, per denunciare che tu hai superato una soglia comunemente accettabile”. Insomma, Bertinotti in versione conte Mascetti di “Amici miei” non solo diventa una bravata irricevibile, ma non fa nemmeno ridere. Per lui è Meloni ad aver “superato la soglia” per avere espresso il suo giudizio su alcuni punti contenuti nel Manifesto di Ventotene. E dunque si “meriterebbe” l’oggetto contundente. Perché fa parte del “linguaggio del futurismo” che la maggioranza “dovrebbe conoscere bene”, ironizzano Bertinotti. Quindi Bertinotti rivendica un gesto che secondo lui sarebbe piaciuto a Marinetti e futuristi.
Caso Bertinotti, Campione: “La sinistra ride di episodi gravissimi”
Rincara la dose nel pomeriggio a “Un giorno da Pecora” Si vuole scusare? “No – ha risposto Bertinotti – assolutamente no, per nulla. Sono convinto fosse una delle poche risposte politicamente in grado di segnalare la trasgressione democratica intervenuta da parte della premier”. Insomma, loro usano un linguaggio e modi fuori dalla grammatica elementare istituzionale e poi la è colpa di Meloni. Biasima il tutto Susanna Campione di FdI. Quello che è successo negli ultimi giorni rasenta l’assurdo. Prima Romano Prodi che aggredisce una giornalista di ‘Quarta Repubblica’ per avergli posto una domanda evidentemente ‘scomoda’. Poi Fausto Bertinotti che dichiara in diretta televisiva di voler colpire il presidente Meloni con un libro. Episodi gravissimi sui quali la sinistra ha riso o addirittura preso le difese, mentre la Schlein, che in più occasioni si è scagliata contro gli attacchi sessisti, non ha proferito parola”.
Gasparri punge: “I familiari vigilino sul loro invecchiamento…”
Rincara la dose Maurizio Gasparri: “Spiace davvero che Bertinotti difenda la sua affermazione violenta nei confronti di Giorgia Meloni e la rivendichi. Lanciare un corpo contundente contro una persona non è qualcosa che si possa annunciare e poi rivendicare. Analogo biasimo merita Prodi”. Poi con la consueta ironia affnda: “Io credo che nei casi di Bertinotti e di Prodi più che a loro ci si debba rivolgere ai familiari; perché vigilino con maggiore cura su un invecchiamento, che dà luogo ad affermazioni ed a comportamenti che il passare degli anni fa emergere, ma che certamente non giustifica. Hanno bisogno di biasimo, ma soprattutto di cure da parte di chi gli sta accanto”.