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Blitz anti-scafisti: arrestati due egiziani, favorivano gli sbarchi illegali dalla Libia all’Italia

Colpo alla rete dei trafficanti: smantellato un altro tassello del business della disperazione in Ciociaria. In manette i macchinisti dei viaggi della morte

Cronaca - di Ginevra Lai - 20 Marzo 2025 alle 11:13

I Carabinieri del Ros, con il supporto del comando provinciale di Frosinone, hanno arrestato due cittadini egiziani accusati di far parte di un’organizzazione dedita al traffico di esseri umani. L’accusa, formulata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, parla chiaro: associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo le indagini, i due uomini sarebbero stati macchinisti a bordo delle imbarcazioni utilizzate per trasportare migranti dalle coste libiche ed egiziane verso il suolo italiano.

Le indagini e i precedenti arresti: tutti scafisti egiziani

L’operazione ha origine dall’arrivo di un’imbarcazione sulle coste crotonesi il 10 marzo 2023, pochi giorni dopo il tragico naufragio di Steccato di Cutro. Un’indagine complessa, che già lo scorso 11 ottobre aveva portato all’arresto di sei stranieri sempre di nazionalità egiziana, ritenuti membri dell’equipaggio e ingranaggi chiave di una rete criminale che gestisce il traffico di esseri umani tra Nord Africa e Italia. Le testimonianze raccolte tra i migranti sbarcati hanno permesso di ampliare il quadro investigativo, individuando e fermando gli ultimi due componenti del gruppo.

Un’altra tragedia nel Mediterraneo

Ma il dramma non si arresta. Nella giornata di mercoled’, il Mediterraneo ha restituito altri sei corpi senza vita. Un’altra tragedia sulle rotte della disperazione: un’imbarcazione partita da Sfax, in Tunisia, è naufragata a 14 miglia da Lampedusa, nei pressi dell’isolotto di Lampione. La Guardia di Finanza, allertata da un segnale di Frontex, è riuscita a trarre in salvo dieci persone—sei uomini e quattro donne—da un gommone semi-affondato. Subito dopo lo sbarco a molo Favarolo, due dei naufraghi sono stati trasportati al Poliambulatorio per accertamenti medici, prima di essere trasferiti all’hotspot dell’isola. Nel frattempo, il mare ha restituito sei cadaveri, tutti giovani uomini, ora composti nella camera mortuaria del cimitero di Lampedusa.

Immigrazione: un traffico di vite senza fine

I superstiti parlano di un carico umano ben più grande: sulla barca sarebbero stati in 56. Quaranta persone risultano disperse. La rotta del Mediterraneo centrale si conferma, ancora una volta, il corridoio della morte, un tratto di mare dove i trafficanti di uomini lucrano sulla disperazione, e dove lo Stato si trova costretto a intervenire sempre e solo dopo la tragedia. Le inchieste proseguono, ma la macchina del traffico umano non si ferma.

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di Ginevra Lai - 20 Marzo 2025