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Islam
“Buon Ramadan” in arabo, l’ultimo show di Lepore. Bolognesi arrabbiati: aspettiamo gli auguri di Pasqua
Fa discutere il video del primo cittadino che in arabo augura buone feste alla comunità islamica. Le mamme gli ricordano che a scuola la lingua è divisiva, altri si chiedono se farà lo stesso con i cattolici
Un augurio che sa di provocazione e va nella direzione opposta all’inclusione e all’integrazione, storico mantra delle sinistre. Parliamo dell’ultima mossa del sindaco di Bologna, Matteo Lepore che, in occasione del primo giorno di digiuno islamico, ha augurato pubblicamente su Instagram “Buon Ramadan a tutti” in lingua araba. Il sindaco di provata fede dem, noto alle cronache cittadini per la sua eccessiva benevolenza verso i centri sociali dell’ultrasinistra, ha postato un breve video in occasione dell’inizio della “Quaresima islamica”. “Salam aleikum a tutta la grande comunità musulmana della città metropolitana di Bologna”, sono le prime parole. A parte che non si registra lo stesso trasporto nei confronti del Natale cristiano, alla vigilia dello scorso 25 dicembre si è limitato a generici “auguri a tutti i bolognesi”, il primo cittadino sembra volere soffiar sul fuoco e acuire le distanze tra la minoranza islamica e la maggioranza italiana di religione cattolica.
Gli auguri di buon Ramadan di Lepore in lingua araba
A Bologna, come in altre città italiane, semmai esiste, al contrario, un problema di incomprensione linguistica nelle scuole vista la presenza importante di alunni stranieri. La lingua natale può costituire un ostacolo alla comunicazione tanto che in alcune classi, stando alle testimonianze di alcuni genitori, si è arrivati a vietare l’utilizzo di una lingua diversa dall’italiano per evitare incomprensioni e ghettizzazioni al contrario. Ma per il sindaco dem è più importante la propaganda multiculturalista che la reale inclusività degli alunni di altre nazionalità e il rispetto per gli italiani.
L’ironia e la rabbia dei bolognesi: aspettiamo gli auguri di Pasqua
Il post del sindaco Lepore ha suscitato un gran clamore sui social e non è stata apprezzata dalle famiglie bolognesi che denunciano lo strabismo del primo cittadino. “Mai sentito i suoi auguri in occasione delle festività cristiane, né ebraiche, né per la vasta comunità cinese che vive e lavora a Bologna” ha scritto un utente. “La comunità cattolica aspetta gli auguri di Buona Pasqua”, scrive un altro. Altri polemizzano con l’ostentazione del sindaco e, neanche a dirlo, vengono accusati di razzismo. Tra i tanti commenti, infatti, si inserisce anche la voce del sindaco. “Grande comunità, tanti voti. Credo si possano fare le cose fatte bene anche senza ostentare, perché si percepisce. Che dispiacere”. Il sindaco punto nell’orgoglio replica: ““Ostentare cosa?”. “Ogni argomento trasuda ostentazione”, scrive l’utente. La conversazione termina con la più classica delle accuse, quella di razzismo, rivolta da Lepore al cittadino “controcorrente”.
Le testimonianze delle mamme: la lingua straniera produce ghettizzazione
Sul pericolo divisivo della lingua si legge la testimonianza illuminante di una mamma. “A Bologna, nella scuola elementare di mia figlia, hanno vietato in classe l’utilizzo di una lingua diversa dall’italiano (a scopi non didattici). Questo perché molti studenti comunicavano tra loro esclusivamente in arabo per non farsi capire e insultavano compagni e insegnanti nella loro lingua”. Un’altra mamma scrive: “Anche in classe da mio figlio è successo. Prima media paesino della bassa Romagna. Su 20 alunni ne abbiamo 7/8 arabi che parlano tra loro ed insultano i macedoni perché le loro mamme musulmane non si coprono i capelli”. Paradossalmente l’uso esclusivo della lingua italiana è uno strumento di integrazione, per evitare, fin dai banchi di scuola, la formazione di gruppi chiusi e distinti in base al linguaggio. Come ogni anno il Ramadan è argomento di polemiche e di strumentalizzazione della sinistra. A soffiare sul fuoco per il secondo anno consecutivo è Aboubakar Soumahoro che torna alla carica con la proposta di rendere il Ramadan una festività nazionale. L’ex deputato di Avs, oggi passato al gruppo misto, ha tentato il bis in una conferenza stampa semideserta alla Camera.