
Parla l'ammiraglio Nato
Cavo Dragone: “Bene la difesa comune, ma non ci sarà un esercito Ue. La guerra non conviene neanche a Mosca”
“La storia ci dice che la guerra è un pessimo affare per tutti e proseguirla è un azzardo pericoloso. Non dobbiamo dimenticare che anche la Russia sta pagando un prezzo altissimo”. Lo afferma al ‘Messaggero‘ il presidente del Comitato militare della Nato, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. “A livello politico la necessità di stabilire nuove ‘alleanze strategiche’ con l’Iran, la Corea del Nord e la stessa Cina comporta rinunce molto gravose – aggiunge – Al di là delle narrative propagandistiche, credo che le autorità russe siano consapevoli di questa realtà e del fatto che dovranno fare i conti con un dopoguerra non facile”. Quanto al rischio di una frattura nella Nato, ”non vedo assolutamente il rischio” afferma Cavo Dragone.
Cavo Dragone sulla paventata frattura Nato: non vedo il rischio
E sulle garanzie per Kiev sottolinea: ”La prima garanzia continueranno a essere le Forze Armate ucraine. Kiev continuerà a ricevere da più paesi contributori un sostegno importante”. Quanto alle garanzie politiche ”saranno definite da un giusto accordo di pace che, per essere anche valido e duraturo, dovrà offrire garanzie per tutte le parti coinvolte”. Il piano per una missione di interposizione internazionale in Ucraina è “possibile e utile ma solo a condizioni molto precise – afferma – Innanzitutto, un cessate il fuoco chiaro e rispettato da entrambe le parti. Poi, un mandato forte, preferibilmente sotto egida Onu.
Infine, una forza credibile, multinazionale e possibilmente non solo di forze europee, con una presenza significativa lungo tutto il confine russo-ucraino”. Sull’esercito comune europeo, Cavo Dragone infine sottolinea: ”Come per la Nato, non è corretto parlare di un ‘esercito europeo’, ma di forze che vengono messe a disposizione di un’organizzazione da parte degli stati membri, per specifiche attività e periodi di tempo limitati. Quindi più che di esercito comune europeo, io parlerei di missioni ed operazioni europee che devono avere come comune denominatore delle forze interoperabili e intercambiabili”.