
Intervista a "Chi"
Chat delle mamme, incubo o salvezza? Giorgia e Arianna Meloni ne sono entusiaste. Le regole per non essere travolte
Il settimanale in un'inchiesta sulle comunicazioni virtuali WhatsApp tra madri ha ascoltato il parere della premier e di sua sorella, donne impegnate in appuntamenti istituzionali, che le trovano di estrema utilità. Per altre sono un tormento composto anche di sotto-chat e chattine segrete. Ecco di che si tratta
Chi non è “vittima” della famigerate “chat delle mamme”? C’è chi le schizza come la peste. Eppure, se c’è un luogo dove il tempo si dilata, le opinioni si moltiplicano e gli aggiornamenti scolastici si trasformano in veri e propri eventi epocali, quello è la chat delle mamme. Alcune madri si sentono “stalkerate”, altre solelvate per le informazioni che scorrono in esse. Ogni notifica può scatenare un piccolo tsunami di messaggi. Ci sono i promemoria indispensabili (“Domani si entra alle 9!”), le domande retoriche (“Ma allora la maestra ha detto che i compiti vanno scritti sul quaderno blu?”). E poi ci sono le conversazioni che partono con un semplice “Buongiorno mamme!” e finiscono trecento messaggi dopo con un acceso dibattito su quale sia il miglior insegnante di nuoto per bambini.
Come la premier si destreggia tra politica e chat delle mamme
Anche Giorgia Meloni, premier d’Italia e mamma di Ginevra, di 8 anni, si destreggia tra notifiche e messaggi nella chat delle mamme della scuola. Lo ha confessato in un’intervista a “Chi”, raccontando come quel groviglio digitale di messaggi sia, in realtà, un prezioso salvavita. Per una mamma premier che corre da un impegno istituzionale all’altro, si capisce bene che è grazie alla chat riesce a intervenire tempestivamente sui problemi della classe di sua figlia, anche quando è lontana o in viaggio.
Anche Arianna Meloni, sorella della premier e mamma di due figlie adolescenti, ha dichiarato di partecipare a ben quattro chat: due per la scuola e due per la danza, riporta il servizio dell’Adnkronoa. Tra un messaggio letto al volo e una risposta data solo a fine giornata, Arianna non nasconde la sua gratitudine per le altre mamme; sempre pronte a condividere informazioni e aggiornamenti. Un mondo complesso, quindi, fatto di solidarietà e collaborazione, ma anche di caos digitale, riporta Adnkronos che riprende l’intervista al settimanale.
Un’arma a doppio taglio: l’utilità e il caos
Per molte mamme (e anche papà) la chat di classe è una salvezza. Basta un messaggio al volo per scoprire che il figlio si è dimenticato di portare il quaderno giusto o che domani c’è la foto di classe. Tuttavia, lo strumento digitale può facilmente trasformarsi in un incubo. Le notifiche incessanti, il diluvio di messaggi fuori tema e le discussioni infinite su questioni di scarsa rilevanza possono mettere a dura prova la pazienza anche della mamma più zen.
C’è chi vorrebbe una chat solo per informazioni essenziali, chi invece la usa ed esonda per condividere pensieri e preoccupazioni sulla scuola. Chi diffonde ansie e tempesta di messaggi perché teme di aver perso l’ennesima comunicazione importante. Poi ci sono le “sotto-chat”, un mondo complicatissimo di piccoli gruppi paralleli dove si commentano le dinamiche della chat principale con uno stile degno di una serie TV. “L’hai vista cosa ha scritto la mamma di Luca?”, “Ancora con questa storia del regalo alla maestra!”, “Ma davvero vuole organizzare una raccolta fondi per comprare le tende nuove all’aula?”.
Le regole non scritte della chat: il galateo digitale
Nonostante l’apparente caos, le chat delle mamme seguono regole precise. Ci sono codici di comportamento non scritti, che ogni genitore impara a rispettare col tempo. Per esempio, vietato scrivere dopo una certa ora; a meno che non si tratti di un’emergenza vera. Non si devono lanciare sondaggi chilometrici per decidere il colore dei cappellini della recita di Natale. E soprattutto, non si devono scatenare polemiche sterili su argomenti che non troveranno mai una risposta univoca: meglio non aprire un dibattito infinito (consiglio spesso disatteso).
Un personaggio chiave di questa realtà digitale è la “mamma rappresentante”, la mediatrice: colei che raccoglie le quote per i regali alle maestre, media le discussioni e cerca di riportare l’ordine nel caos. Un ruolo ingrato, che richiede pazienza, diplomazia e un telefono sempre carico. Ma senza di lei, la chat sarebbe una giungla senza regole, un Far West digitale dove regnano il disordine e l’anarchia comunicativa. Ironizzando, potremmo dire che chi si assume questo compito sfiori il masochismo.
Sotto-chat e chat segrete
Oltre ad essere un luogo virtuale di comunicazione scolastica, la chat delle mamme è anche una comunità, un piccolo universo sociale che spesso si traduce in alleanze, amicizie e talvolta conflitti. Le “mamme alleate” si supportano per compiti dimenticati, cambi di orario improvvisi e avvisi dell’ultimo minuto; mentre le “mamme silenziose” leggono tutto senza mai intervenire, salvo poi sorprendere tutti nei momenti cruciali. Non mancano le “chattine segrete”, piccoli gruppi ristretti dove ci si confronta in modo più diretto e senza timore di urtare sensibilità. Anche Arianna Meloni ha ammesso di farne parte, utilizzandole per consigliarsi con le mamme più fidate. In fondo, la chat delle mamme è molto più di un semplice canale informativo: è un laboratorio di dinamiche sociali.